The Star-Spangled Banner

30.01.2022 16:57 di  Stefano Severi   vedi letture
The Star-Spangled Banner

1. Va bene, abbiamo vinto. E convinto. Abbiamo ritrovato un Pierini come mai applaudito in questa stagione, un Caturano che ritrova la rete e un Berti particolarmente stimolato dalle voci di mercato e da chi già mette le mani avanti per giustificare una sua possibile cessione. Bravi tutti, soprattutto Viali che esce alla grande dalla settimana più difficile di questa sua terza stagione al Cesena.

2. Però, lo sapete, questo non è il luogo preposto per dir Messa. I baciamano dell'intervallo, i prediciottesimi e le pacche sulle spalle le lasciamo altrove. Qui si preferisce continuare a elucubrare su una semplice domanda: perché il Cesena? Perché si è scelto di investire su questa società? Perché era in ordine alfabetico di seguito al Catania, altra società prima analizzata e poi scartata?

3. Come al solito proviamo a rispondere guardando ai fatti, quelli innegabili e sotto gli occhi di tutti. Il primo fatto è il un mercato di gennaio scoppiettante – perché per essere terzi in serie C a -11 dalla vetta è davvero scoppiettante – proclami importanti in conferenza stampa e tanta speranza riposta nel futuro. Questo è il Cesena a fine gennaio 2022.

4. Facciamo allora un passo indietro, anzi due, lunghi un anno ognuno. Fine gennaio 2020: Viali è appena arrivato sulla panchina bianconera, il ritorno tra i professionisti è stato più difficile del previsto ma c’è fiducia nel nuovo tecnico bianconero, William Viali. Da lì a poco però crollerà il mondo.

5. Gennaio 2021, siamo in pieno lockdown. Il Cesena ricomincia l’anno in serie positiva e con la speranza di poter lottare fino alla fine per un piazzamento importante. Si va a Trieste, che ultimamente non porta molta fortuna ai colori bianconeri, e il covid colpisce duramente il gruppo squadra. Non è il mondo a crollare, ma il Cesena FC, in classifica.

6. Gennaio 2022 ancora una volta è il mese della speranza, con una nuova proprietà, un nuovo attaccante, un nuovo straniero e la voglia di disegnare un finale diverso rispetto alle puntate precedenti.

7. Il grande punto interrogativo – come più volte sottolineato in passato – è relativo alle intenzioni della nuova proprietà a stelle e strisce. Modello Juventus, modello Inter o modello Milan?

8. Il modello Milan è: acquisto, immetto soldi per ripianare il debito più che per provare a vincere subito e poi rivendo. Il modello Inter è: ho i debiti, ne faccio altri e spendo tutto per provare a vincere. Nel caso in cui vada male mi rileverà un fondo a prezzo stracciato che metterà in pratica il modello Milan. Modello Juve: ho i debiti ma provo lo stesso ad investire perché difficilmente il calcio italiano potrà permettersi di farmi fallire.

9. Scartiamo subito il modello Juve per ovvie ragioni e concentriamoci sulle differenze tra Inter e Milan. Stando alle dichiarazioni di Lewis ed Aiello il Cesena potrebbe essere paragonato al Milan – l’intento è fare business sul lungo termine – ma guardando ai primi investimenti e alle modalità di acquisto ci si avvicina più all’Inter.

10. Una cosa è certa: indipendentemente dal modello adottato, il raggiungimento della serie B è la conditio sine qua non per provare a “fare business” sui colori bianconeri. I vecchi soci facevano la serie C con poco più di 4 milioni di euro totali puntando al pareggio: quest’anno già si prevedeva di salire a 5 ma con gli arrivi di Pittarello e magari quello di Frieser si salirà ulteriormente. E si rinuncerà a gran parte dei contributi per gli under. Aspettiamo allora ancora un po' per vedere la chiusura del mercato e come si arriverà al 30 giugno.