Sconfitti (in primo grado)

04.10.2025 22:19 di  Stefano Severi   vedi letture
Sconfitti (in primo grado)

1. Spiace prima di tutto per le donne presenti stasera all’Orogel Stadium Dino Manuzzi: la presenza in campo di Portanova pesa più di mille iniziative, segni rossi e magliette distribuite l’8 marzo.

2. Sia chiaro, è un discorso di mera opportunità morale e non ha nulla a che fare con i procedimenti giudiziari, che seguono altri percorsi e altri tribunali. La deontologia professionale impone di chiarire che il procedimento a carico di Portanova è giunto alla conclusione solo del primo dei tre gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento.

3. Sistemato l’elefante nella stanza, possiamo parlare della partita. Rivivere la via crucis di errori e sofferenze di stasera non è facile, ma altrettanto difficile dev’essere stato sbagliare tutto il possibile e l’immaginabile.

4. Tralasciamo gli errori tattici, la formazione iniziale sbagliata, i cambi peggiorativi, a fronte di un Dionigi che, con l’ingresso di Magnani, si è messo in tasca catenaccio e partita. Possiamo concentrarci sui problemi generali di questa squadra.

5. Nel giro di cinque giorni, prima Calò poi Tavsan umiliano il Cesena: due giocatori che un anno fa erano stati tra i peggiori, ora risultano decisivi. Che sia il caso di farsi qualche domanda?

6. A livello sia sportivo che comunicativo, non si potrebbe proteggere un po’ meglio Adamo dopo le ultime vicissitudini, comprese quelle extracalcistiche? A Manolo gli si vuole bene, e spiace che non ci sia nessuno in grado di mettergli una mano sulla spalla e consigliarlo meglio: basso profilo sui social e ritorno in campo in pompa magna il prima possibile.

7. Dopo la gara di Venezia c’era chi parlava di “super difesa del Cesena”, nonostante i bianconeri avessero subito sempre un gol a partita: ora siamo a dieci gol in sette gare e solo quattro squadre hanno fatto peggio. La narrazione tossica da Calippo tour, facilitata dalle prime tre vittorie in quattro partite, ha finito per soffocare la squadra stessa.

8. Problema punte: questo Cesena non può prescindere da Shpendi. Oggi siamo al 4 ottobre e in rosa non esiste nessun altro attaccante da Serie B. Sarebbe interessante conoscere le valutazioni estive di Fusco: meramente economiche o anche sportive?

9. Mignani e i giovani: un rapporto che non è mai esploso. Pieraccini al Catania, Giovannini a marcire in panchina al Forlì (ah, quanto avrebbe fatto comodo quest’anno di fianco a Shpendi!) come Coveri e una gestione dei baby (ormai ex baby) bianconeri che fa acqua da tutte le parti. Perché togliere Francesconi?

10. Soprattutto: perché togliere Shpendi? L’attaccante albanese è in crisi e Mignani non sembra saperlo valorizzare. Quale dei due è un capitale del Cesena? Mignani o Shpendi? Prima o poi questa valutazione la faranno anche ai piani alti della società bianconera, perché i soldi preventivati per la cessione del nostro bomber sono ben superiori al costo di un nuovo allenatore.