Latex, Ciofi e Rock’n’Roll

20.09.2025 18:47 di  Stefano Severi   vedi letture
Latex, Ciofi e Rock’n’Roll

1. Vittoria fantastica. Pesantissima. Sudata e non semplice. Per questo ancora più gustosa.

2. Nel finale abbiamo rischiato, ma quella è la nostra religione. Che si chiami bisolismo, bdsm o gioco alla Bruno Bolchi, poco importa: siamo gente da latex.
3. Cosa mi porto a casa da questa vittoria che un po’ ci fa sognare – nothing happens unless first a dream – e un po’ ci alza le aspettative?
4. La prima cosa è il dispiacere per i tanti amici e tifosi che avrebbero meritato di assistere a questa partita dal vivo e non hanno potuto.
5. Non hanno potuto per un dispetto puro e semplice, per una ritorsione degna di un regime autoritario come gli USA di Trump.
6. Non hanno potuto anche perché a tutti gli altri va bene così, perché non tocca a loro. Quindi, se il problema riguarda altri, perché sbattersi?
7. Va bene: chiunque oggi sia andato nel settore ospiti del Penzo ha fatto benissimo, ci mancherebbe. Nessuna critica a loro e alla loro sensibilità: solo l’augurio di vederli tutti anche alla prossima trasferta.
8. Però la critica va invece rivolta al capitano del Cesena, una bandiera ormai da anni, Andrea Ciofi, per essere andato a fine partita sotto il settore ospiti a cantare Romagna Mia come nulla fosse.
9. Niente e nessuno vietava di festeggiare una grande impresa con i tifosi presenti. Però un po’ di rispetto per chi è stato lasciato fuori non avrebbe certo sfigurato, senza scimmiottare i riti di sempre solo perché la trasferta era comoda, bella e facile.
10. Caro capitano, “Triste è l’uomo che ama le cose solo quando si allontanano”, scriveva il compianto Stefano Benni nell’immortale Baol. Ecco, non facciamo questo errore solo perché adesso tutto va benissimo.