La Coop sei tu

27.09.2025 18:55 di  Stefano Severi   vedi letture
La Coop sei tu

1. Avete presente quando incontrate qualcuno per strada che vi chiede come state e rispondete “bene!”, solo per tagliare corto, mentre in realtà avete il fuoco dentro? Ecco, questa è probabilmente la sensazione che meglio descrive lo stato d’animo odierno.

2. Per carità, chi non avrebbe firmato per un pareggio contro il multimilionario Palermo, soprattutto dopo le vittorie di Venezia e Genova? Parliamo di squadre che vanno a comprare il tartufo bianco nella boutique in centro, mentre noi abbiamo fatto la tessera Coop con qualche puntata all'Eurospin.

3. Quando parlano i numeri non ci sono repliche: tutta la squadra, allenatore compreso, merita un applauso per questi 11 punti raccolti in cinque gare.

4. Però – c’è sempre una congiunzione avversativa – il rammarico per i due punti lasciati oggi per strada contro il Palermo è decisamente superiore a quello provato dopo la gara con la Virtus Entella.

5. Il Cesena ha offerto una prova maiuscola, affrontando a viso aperto la grande favorita del campionato. Pur concedendo qualcosa dietro, ha creato tante occasioni da rete. Soprattutto quelle della ripresa, non concretizzate da Shpendi, lasciano molto amaro in bocca.

6. Avere una difesa che concede un gol a partita potrebbe non essere un problema così insormontabile – bene Zaro, ma l’assenza di un leader e capitano come Prestia si fa sentire – mentre il vero punto interrogativo di questa squadra resta l’attacco.

7. Shpendi, quasi inutile ribadirlo, va recuperato prima di tutto mentalmente. Si muove bene, si fa trovare al posto giusto, ma al momento di calciare esita un istante di troppo. Gli manca quell’automatismo che lo rendeva micidiale, quella serenità che gli permetteva di colpire d’istinto, da bomber vero.

8. Shpendi è un patrimonio importantissimo del Cesena, sia sportivo che economico. Che piaccia o meno, che sia facile o difficile, va recuperato. Valorizzato. Fatto sentire importante. Tranquillizzato. Perché serve come l’ossigeno.

9. Davanti abbiamo Berti che in fase di creazione è gioia pura, ma quando si tratta di buttarla dentro le alternative sono poche: in attesa di Olivieri, di Blesa (che almeno qualche progresso lo mostra) e del misterioso Diao, viviamo di speranza.

10. Nel finale, con cambi giustificabili in vista del turno infrasettimanale, Mignani ha fatto capire che il pareggio poteva andare bene e il Palermo del coreografico Inzaghi si è adeguato. A livello di personalità la prova è stata superlativa, alla faccia dei petroldollari. Ma un conto è la battaglia, un altro è la guerra.