Cesena, il bilancio 2025: i soci investono su una squadra troppo costosa
Il bilancio di Cesena Fc srl al 30 giugno 2025 fotografa una società sportivamente ambiziosa ma finanziariamente non autosufficiente, la cui continuità è garantita dal sostegno puntuale della proprietà americana.
I numeri parlano chiaro, ma altrettanto chiaro aveva parlato Di Taranto annunciando la spending review e introducendo nel mondo bianconero un esperto di mercato a costo zero come il nuovo ds Filippo Fusco.
L’esercizio si chiude con una perdita di 13,23 mln di euro: un dato significativo se si considera che, nello stesso periodo, gli Aiellos, Mike Melby e gli altri soci hanno immesso oltre 18 mln di euro tra aumenti di capitale e versamenti a copertura perdite.
In sostanza, le risorse dei soci vengono interamente assorbite dalla gestione, senza riuscire a riportare il patrimonio in equilibrio.
E non è un caso che ci sia stato un abbattimento dei costi vivi con l'arrivo di Fusco e che una delle richieste della proprietà e di Di Taranto stesso siano le plusvalenze reali da cessione.
I debiti complessivi ammontano a 9,63 mln di euro, prettamente non bancario (cosa comune soprattutto nell'era dei grandi fondi proprietari), con quelli verso i fornitori più che triplicati (1,64 mln).
La perdita della scorsa stagione non è stata solo un episodio, ma frutto di una gestione strutturale troppo costosa per il Cesena.
Il conto economico chiarisce il nodo centrale: i ricavi da vendite sono stati 2,28 mln, i costi del personale: 18,23 mln.
Il calcio è un gioco in perdita, ma fino a un certo punto.
A maggior ragione questo diventa un anno di gestione fondamentale per il futuro bianconero.
