Quindici minuti

Eppur tutto va bene, va proprio tutto bene
Eppur tutto va bene, va proprio tutto bene
Eppur tutto va bene, va proprio tutto bene
17.12.2022 22:13 di  Stefano Severi   vedi letture
Quindici minuti

1. Il rumore del campo, il silenzio della curva, il freddo di uno stadio vuoto e il boato di un gol in mezzo al nulla. Ecco tutto quello che avete potuto ascoltare oggi in quindici minuti. Sperando che quel tempo sia stato utile anche per riflettere.

2. Riflettere su una squadra tecnicamente forte, con tanti giocatori tatuati ma nessuno che sappia fare davvero paura in mezzo al campo. Non un nuovo Pestrin – come lui sarà impossibile riaverne – ma almeno come un Rea, che quando faceva gli occhi da matto sul rettangolo verde ne spaventava tanti.

3. Riflettere su un Toscano che si sta ormai muovendo come un equilibrista per proteggere quel gruppo di pulcini bagnati da tutte le interferenze esterne, data l’assenza di una dirigenza che possa e sappia svolgere questo ruolo.

4. Riflettere su una società che – come hanno ormai detto e scritto tutti – avrebbe potuto gestire molto meglio la vicenda Scalabrelli. E conseguentemente riflettere sul perché poi nessuno o quasi abbia avuto il coraggio di spiegare come sarebbe stata effettivamente da gestire.

5. Riflettere su una società che ha affidato pieni poteri o quasi ad Agostini, inserendolo persino in CdA (una vecchia gloria del Cesena in consiglio di Amministrazione, dove l’ho già sentita questa?) e il cui operato, in attesa di essere valutato in termini di efficacia, si sta dimostrando più divisivo che altro.

6. Riflettere su una presidenza che, oltre a pagare le birre a qualche tifoso, si è mostrata totalmente incurante della storia e degli umori dei tifosi dando il proprio nullaosta al ritorno di Scalabrelli nello staff, inserendo di fatto una mina pronta ad esplodere in ogni momento all’interno di una squadra costruita per vincere il campionato.

7. Riflettere sulle capacità manageriali degli americani e di tutti i loro parenti che maneggiano fantastilioni di paperdollari: come si spiegano i due grossolani, madornali, errori di quest’anno, ovvero l’inserimento di Luca Lewis in rosa e il ritorno di Scalabrelli?

8. Riflettere che nonostante il più delle volte la superiorità tecnica del Cesena sia schiacciante proprio come oggi, basta un piccolo errore come il rigore, per complicare una partita e metterla in salita. È normale, certo, ma rende ancora più evidente come non ci sia alcun bisogno di introdurre altri ostacoli nel cammino già complicato verso la serie B.

9. Trentasette punti alla fine del girone d’andata, due in meno di un anno fa, ma in un campionato molto più livellato. Sei partite sbagliate su 19, quasi un terzo: le quattro sconfitte e i pareggi contro Torres e Pontedera. Anche in questo caso va però sottolineato come 4 partite sbagliate siano arrivate in fase di rodaggio, entro la quinta giornata: nelle restanti 14 il Cesena ne ha vinte 10, pareggiate due (a Siena e Chiavari) e perse due.

10. Dulcis in fundo: la storia dello stare tutti uniti non esiste. È tempo di chiare scelte di campo: o con Agostini e Scalabrelli o con i tifosi del Cesena. E voi da che parte state?