Il miracolo di San Caturano

19.09.2021 23:01 di  Stefano Severi   vedi letture
Il miracolo di San Caturano

1. Era il giorno di San Gennaro a Napoli, una delle specialità della casa insieme a o’ sole e o’ mare. Eppure per noi il vero partenopeo da celebrare è stato solo il nostro Sasà.

2. Il gol di Caturano vale ben più dei tre punti e del secondo posto – in coabitazione con altre mille squadre – in classifica: ricarica mentalmente uno dei giocatori più importanti di questa squadra.

3. Caturano potrà anche non piacere ma è un dato di fatto che il Cesena due anni fa abbia puntato forte su di lui e ora sia al centro del progetto tecnico: sostenere questi colori significa inevitabilmente sperare in un pieno recupero del nostro centravanti.

4. Perché tanto a Cesena ci divertiamo molto – è il nostro passatempo preferito, più che guardare i cantieri – trovare qualcosa o qualcuno da criticare, in maniera del tutto casuale. Oggi sono i monopattini, domani è l’ironman, poi Caturano, il Martorano e Bortolussi. 

5. Addirittura Bortolussi, non so se ci rendiamo conto. In settimana è stato quasi crocifisso, sicuramente insultato, paragonato ad un “cugino scarso”. Parliamo del capocannoniere del girone B 2020/21, inserito ora in un modulo nuovo e con compiti differente. E che oggi ha salutato tutti con un assist da “cugino molto poco scarso”.

6. C’è il problema del gol, questo è evidente. Al momento solo due squadre su 20 hanno segnato meno del Cesena, ovvero Grosseto (2 reti appena) e Teramo (un solo gol in 4 gare). Di quelle dal decimo posto in su tutte hanno gonfiato più volte la rete.

7. Eppure, al netto di avversarie non proprio insuperabili (solo il Gubbio al momento è in zona playoff), il Siena è l’unica formazione ad aver concesso di meno in difesa rispetto al Cesena (porta ancora inviolata).

8. Sono statistiche ancora acerbe, forse premature, ma che sottolineano come il cantiere bianconero abbia delle solide fondamenta, dei principi su cui costruire tutto il resto. Quello visto fino ad oggi non basterà di certo per ambire a traguardi ambiziosi – bisogna esserne consapevoli – ma la base c’è.

9. Poi c’è il fattore Schroedinger, quello del gatto e delle citazioni a sproposito, volutamente scomodato per sottolineare due affermazioni opposte che a Cesena sembrano essere contemporaneamente vere, neanche fossimo ministri della Lega alle prese col Green Pass. Le due tesi sono le seguenti: “la rosa del Cesena è incompleta” e “Viali pretende troppi rinforzi”.

10. La prima è la classica affermazione delle vedove degli amerikani, la seconda è il mantra dello Yom Kippur filosocietario. Il problema si crea quando queste due posizioni vengono a coincidere: a chi credere?