Cambiaste un Favale por un Calderoni

11.03.2023 19:30 di  Stefano Severi   vedi letture
Cambiaste un Favale por un Calderoni

1. È tutta una questione di obiettivi. Se per Massimo Agostini l’obiettivo fosse quello di fare meglio del Cesena dei martoranesi, allora stiamo andando alla grande. Dopo 31 giornate abbiamo 60 punti, due in più di quelli di Viali. Certo, ha speso leggermente di più di un anno fa, ma tanto i soldi non sono mica suoi… (e si fa per scherzare).

2. Spero che mi sia concessa una battuta su un dirigente le cui responsabilità fino a questo momento sono enormi e spaziano Dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno (zona Calderara e Castel Maggiore, per intenderci). Agostini ha un altro anno di contratto col Cesena e ben poche delle sue scelte di quest’anno si sono rivelate fino ad ora vincenti. Ma andiamo con ordine.

3. Partiamo dalla sconfitta odierna. Sì, a tutti gli effetti quella di Gubbio è una sconfitta perché il punto conquistato non solo non permette di accorciare davanti ma mette in pericolo persino la terza piazza. E conferma che questa squadra è caratterialmente fragile: lo dimostrano i troppi gol subiti nel recupero, lo dimostra il fatto che post Reggiana quella squadra schiacciasassi di inizio 2023 è sparita. 

4. Toscano ha sbagliato qualcosa oggi? No, per quel che riguarda le scelte individuali. Ha fatto bene a portare in panchina Lewis pur sapendo che Tozzo non è migliore, ha fatto bene a dare spazio a Ferrante per provare a recuperarlo in una gara non certo difficile e ha fatto bene a fare turnover. Ha sbagliato semplicemente nel gestire il gruppo: quando giochi contro nessuno e vinci 1-0 negli ultimi 15 minuti i tuoi avversari non devono passare la trequarti campo. Fine delle trasmissioni.

5. Questo Cesena è debole, anzi, fragile. Quando la vittoria sul Rimini ha dato entusiasmo all’ambiente, i bianconeri sono semplicemente decollati asfaltando gli avversari di turni con tre o quattro reti. Quando è arrivata la prima difficoltà (e il primo tiro in porta), il Cesena si è sciolto come neve al sole. E secondo voi di chi è la responsabilità?

6. A questo punto è obbligatorio guardare al futuro con due prospettive diverse: quella a medio termine per pensare ai playoff e quella a lungo termine per programmare la prossima stagione di serie C che, salvo miracoli a questo punto clamorosi, attenderà nuovamente i bianconeri.

7. Il nodo di tutto è la permanenza di Lewis nelle vesti di amministratore delegato del Cesena Fc, il cui contratto scade a giugno. Se Aiello dovesse decidere di non rinnovare l’incarico a fronte di un buco nell’acqua clamoroso – verosimilmente salterebbero anche Agostini, Rossi, Scalabrelli e Lewis jr. Attenzione però: in questo caso i contratti pluriennali rappresentano una difficoltà oggettiva nella risoluzione dei rapporti. 

8. Ci sarebbe poi da ricostruire l’area tecnica da zero. Nel settore giovanile non dovrebbe essere prolungato il contratto a Jozic e a dirigere il tutto dovrebbe arrivare Gianni Rovereti. In prima squadra poi potrebbe essere un clamoroso ritorno: quello della vecchia Holding del Martorano. 

9. La conditio sine qua non è ovviamente l’uscita del duo Agostini-Lewis: la decisione finale però spetta ad Aiello e l’impressione è che molto dipenderà anche da un eventuale nuovo apporto di fondi freschi da ulteriori soci a stelle e strisce. È però ormai chiaro a tutti che – dalla vicenda fidejussioni in poi – rompere in maniera brusca coi vecchi soci è stato un errore.

10. Infine la prospettiva a medio termine, ovvero i playoff. Al momento è logico andare avanti ancora con Toscano – mandarlo via adesso equivarrebbe ad ammettere che tutta la stagione è stata un gigantesco errore strategico – ma rischiare persino la terza posizione non può essere accettato a nessun livello.