Artico romagnolo vero

01.10.2023 20:30 di  Stefano Severi   vedi letture
Artico romagnolo vero

1. Ha vinto la Romagna.

2. Ha vinto la squadra più rappresentativa, ha vinto la squadra coi tifosi più numerosi e che non vanno in trasferta una sola volta all’anno.

3. Ha vinto la tradizione, la cultura calcistica, il blasone.

4. Ha vinto un popolo intero, da Cattolica ad Imola, da Ravenna a Bagno di Romagna. 

5. La vittoria sul campo vale tre punti. Come quella nel derby contro la Spal. Come quella contro l’Ancona, come quella con la Fermana e come quella con il Pontedera. Fuori dal campo ha il valore di una lezione di storia da parte di Alessandro Barbero: spiega cos’è un pallone, come funziona il gioco del calcio, come si fa a fare gol e soprattutto chi ne ha diritto. Ah, spiega anche il fuorigioco.

6. Tributiamo quindi il giusto onore al tifo bianconero al Manuzzi: non siamo arrivati ai livelli delle partite veramente importanti di un anno fa con Reggiana, Vicenza e Lecco, ma anche oggi il colpo d’occhio nella Scala del Calcio di Romagna era impressionante.

7. A questo punto è necessario fare il nome del vero artefice di queste cinque vittorie consecutive, tutte conquistate con valanghe di gol: il direttore sportivo Fabio Artico.

8. Accolto tra illazioni ed insulti – la storia delle percentuali sulle rivendite è degna di Aldo Grasso versus Alessandro Orsini – ha lavorato sempre nell’ombra ed è stato costretto a far il mercato con la società immobilizzata dall’incapacità dei presidenti che offrivano birre.

9. Artico ha ceduto tutte le mele marce – e ce n’erano davvero tante in quello spogliatoio – ha commissariato Toscano quando questi ha rifiutato di andare a Vicenza senza buonuscita, limitandone la testardaggine della passata stagione – e ha portato grandi giocatori arrivati in silenzio.

10. Da Pisseri a Pierozzi, Kargbo e Piacentini fino – persino – a Varone, non sempre perfetto ma decisamente un passo avanti rispetto ai Bianchi e Chiarello di un anno fa. E il trequartista? Quanto è stato crocifisso Artico per la mancanza di un vero trequartista? Oggi questa vittoria è prima di tutto del e per il nostro direttore sportivo.