Nardi si espone: “Al Manuzzi speravo di giocare. Lewis è un ottimo portiere”

L’ex portiere bianconero dello scorso biennio, ora alla Fermana, risponde della sua stagione, di quella del Cavalluccio e dei play-off che si avvicinano…
07.05.2023 06:00 di  Simone Donati   vedi letture
Nardi si espone: “Al Manuzzi speravo di giocare. Lewis è un ottimo portiere”
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Il cesenate Michele Nardi, dopo il biennio passato in bianconero più che positivo (venti clean sheet nella passata stagione!), anche se macchiato in modo indelebile dalle due uscite sanguinose di scena dai relativi play-off, ha accettato la corte della Fermana, la quale ha concluso in modo straordinario un campionato non certo iniziato con i migliori presagi.

Nardi, in estate è stato contattato da altre società, oltre alla Fermana (si vociferava del Rimini)? E perché ha scelto proprio i marchigiani?
“Mi sono guardato attorno e ho fatto una scelta professionale che non fosse troppo distante da casa, dopo un’esperienza di due anni comunque positiva a Cesena. Inoltre a Fermo c’era un progetto importante con uno staff tecnico e dirigenziale che già conoscevo, e ci siamo subito trovati d’accordo con le nostre esigenze”.

Come giudica la sua stagione?
“La stagione è andata bene, anche se ho avuto un infortunio abbastanza grave che mi ha tenuto fermo due mesi: alla ripresa non è stato semplice, ma l’annata è andata a finire nel migliore dei modi, anche a livello personale”.

Nella partita al Manuzzi tra Cesena e Fermana era in panchina perché appunto sulla via del recupero da quell’infortunio. Avrebbe preferito giocare la partita o alla fine è andata bene così, dato anche il risultato?
“Al ritorno avevo provato a stringere i tempi per ritornare a giocare in quella partita, ma non era neanche un mese che mi ero fatto male ed era praticamente impossibile… però ho fatto in modo di esserci, almeno in panchina. Ovviamente preferivo essere in campo: giocare in uno stadio così farebbe piacere a chiunque”.

Sicuramente sarà venuto a conoscenza del ‘giallo (per non dire horror) portieri’ vissuto dal Cavalluccio: non sarebbe meglio avere delle gerarchie ben definite tra i pali?
“Guarda, ti dico la verità: dopo essermi fatto male, al mio posto è entrato Borghetto che ha fatto una stagione straordinaria: se c’è una concorrenza sana tra i portieri, aumenta il livello. Dipende sempre come vanno le cose: se vanno bene ci si prende i meriti, invece se vanno male ci si prendono le colpe. Quello che ti posso dire è che ho conosciuto Luca Lewis l’anno scorso perché si allenava già con noi, mentre gli altri portieri li ho visti perché comunque seguivo il Cesena e guardavo le partite… sono tutti e tre ottimi portieri: forse Minelli aveva un pizzico di esperienza in più in categorie anche superiori, ma le differenze finiscono qui. La ‘situazione portieri’ a Cesena è stata molto sfortunata: se doveva succedere qualcosa, accadeva sempre nel momento peggiore, ma è stato così sempre, da tutte le parti… non ne farei troppo un caso, perché sono cose che possono succedere nell’arco di una stagione”.

Secondo lei, a fronte dell’epilogo della stagione passata, è stato giusto rivoluzionare in estate tutto il Cesena?
“Che ti posso dire… se vuoi ti dico che non è stato giusto perché non mi hanno tenuto… però il Cesena ha dichiaratamente cambiato obiettivi e ha voluto farlo capire a tutti, dando un segnale: a fare un cambiamento drastico certe volte ti va bene, certe volte male…. ancora però non è detta l’ultima, può ancora finire bene. Bisogna poi considerare che Reggiana ed Entella hanno un gruppo ben consolidato da anni, ai quali venivano aggiunti piccoli elementi, mentre il Cesena ha voluto ripartire da zero. Invece noi tutti ci provavamo, ma nessuno ci chiedeva di vincere: noi abbiamo fatto qualcosa di straordinario che ha permesso al Cesena di fare questo salto”.

Cos’è mancato al Cesena per vincere il campionato?
“Forse è mancata un po’ di costanza. Ma ad essere sinceri è mancata a tutte le tre contendenti, perché ognuna ha avuto le sue battute d’arresto: noi siamo andati a Reggio a tre giornate dalla fine e vedevamo la Reggiana, in quel momento, abbastanza impaurita… veniva da un paio di risultati non rassicuranti, quindi sentivano un po’ di pressione. E la stessa cosa è mancata al Cesena: quella continuità che, per esempio, ha avuto l’anno scorso il Modena, facendo non so quanti risultati utili di fila. Il Cesena non l’ha avuta nelle partite decisive con le piccole”.

Quante probabilità ha il Cavalluccio di vincere i play-off?
“Non mi piace fare pronostici. È un torneo a sé rispetto al campionato: sono scontri diretti che verranno decisi da episodi e bisognerà avere la forza mentale per farli girare a proprio favore. Sinceramente, gli altri gironi li ho seguiti poco, quindi dico le solite… però Cesena ed Entella sono due squadre di spessore e, in quelle partite, l’esperienza di tutti i calciatori verrà fuori e sarà importantissima”.

E dal girone B può uscire una sorpresa?
“Con tutto il rispetto, andare a giocare a Pontedera, Lucca o Carrara è sempre e comunque fastidioso e non è facile per nessuno. In più, questo mese di attesa sarà estenuante e non agevolerà le cose: purtroppo, come tutti gli anni, succede qualcosa a fine campionato, e non è mai una bella cosa”.