Ingegneri tra Cesena e Palermo sceglie… Mignani! “Di persone come il mister se ne vedono poche”

A Cesena ha conquistato una promozione in serie A, a Palermo non è stato fortunato ma la Sicilia gli è rimasta nel cuore. Andrea Ingegneri, professione difensore, oggi aspetta una nuova avventura e nell’attesa è pronto a godersi lo spettacolo di Cesena-Palermo.
Tre delle sue ex squadre - Cesena, Palermo e Modena - sono attualmente in vetta alla classifica di serie B. Che effetto le fa vederle così in alto?
“È molto gratificante vedere tre club in cui hai militato nei primi tre posti in classifica. Io spero che lottino fino alla fine, ma d’altronde quando hai organizzazione e programmazione i risultati arrivano. Il Cesena, ad esempio, ha mantenuto l’ossatura dello scorso anno con qualche accortezza e miglioria: questo, aggiunto all’impronta del mister, è un qualcosa in più che le altre non hanno”.
Nessuna delle tre, dopo il rispettivo fallimento, è ancora riuscita a tornare in serie A. Può essere l’anno buono?
“Me lo auguro perché sono tre squadre attrezzate, chi più chi meno, per farlo. Dopo tanta fatica penso che l’ultimo step lo meritino alla grande. Il Palermo ha speso tanto negli ultimi anni ed ha tutto il necessario per salire in serie A. Il Modena ha una grande struttura societaria ed ha cambiato tanto prendendo calciatori di categoria superiore. Il Cesena a livello di organizzazione si è sempre dimostrato una compagine molto solida in serie B. Per loro, la continuità è un aspetto molto importante, un vantaggio sulle altre”.
Lei però, nell’unico campionato disputato in bianconero, la massima serie l’ha raggiunta…
“Ero molto giovane, avevo un’altra testa. Con la maturità necessaria avrei fatto un altro tipo di stagione, ma è un’esperienza che mi è servita. Sono stato a contatto con giocatori importanti, con un mister come Bisoli che ti forgia dal punto di vista tecnico, umano e caratteriale. Mi porto dietro ricordi soprattutto della gente, del tifo, dello stadio. Cesena è una piazza incredibile dal punto di vista calcistico”.
Quell’anno il Cesena era inizialmente partito con un assetto a tre in difesa che vedeva in prima linea Volta-Capelli-Krajnc. Ci vede delle similitudini con Ciofi-Zaro-Mangraviti?
“Quel Cesena aveva calciatori di assoluta esperienza con alle spalle già campionati di A e B, a parte Kranjc che aveva fatto solo la Primavera e poi si è rivelato fondamentale per la cavalcata. Per me questo Cesena è strutturato molto bene in difesa. Penso a Zaro, ci ho giocato assieme a Modena ed è un top-player che abbina qualità tecniche e strutturali di livello. Poi c’è Ciofi che ha molta gamba, è solido e tecnico. A loro vanno aggiunti i ricambi che sono ben complementari. Dal punto di vista difensivo possono costruire le loro certezze, le basi per creare i presupposti migliori al fine di far bene in questo campionato”.
E in più questo Cesena è guidato da mister Mignani che lei conosce bene…
“L’ho avuto come allenatore in serie C e mi aspettavo che questa sua ascesa proseguisse pure al piano superiore. Anche a Modena aveva fatto vedere le sue qualità tattiche, senza dimenticare che è una persona molto equilibrata, in grado di gestire situazioni di ogni tipo, e questo non è scontato. A livello umano, di persone come il mister nel mondo del calcio se ne vedono poche. Sono davvero contento di quello che sta facendo con il Cesena”.
A lei il mister aveva pure consegnato la fascia di capitano dei canarini…
“Penso sia stata una scelta condivisa da mister e società. Mi sono sentito gratificato e responsabilizzato. Mi porto dentro quella fascia come un momento importante della mia carriera”.
Il Palermo, invece, rappresentava per lei l’occasione per rilanciarsi in serie B ma… cos’è successo?
“Palermo è stata una esperienza particolare. Mi sono fatto subito male, sono rimasto fuori due anni perché mi sono operato al ginocchio. Poteva essere una buona opportunità per la mia carriera. Purtroppo ho avuto questo infortunio, sono situazioni che fanno parte del nostro percorso. In ogni caso mi porto dietro gran bei ricordi, belle esperienze. Palermo ha uno stadio incredibile ed un tifo che ha pochi rivali, anche in serie A”.
Che cosa si aspetta domani dal match del Manuzzi?
“Una partita giocata a viso aperto da due squadre vogliose di portare a casa punti importanti per le rispettive classifiche. Il Palermo sulla carta è leggermente favorito perché è una corazzata che punta alla serie A, ma il Cesena in casa può farsi spingere dai tifosi: è un’arma in più per conquistare la vittoria”.