Eppur tutto va bene va proprio tutto bene

e voi cosa volete?
di che cosa vi fate?
dov'è la vostra pena?
qual'è il vostro problema?
perchè vi batte il cuore?
per chi vi batte il cuore?
20.11.2022 21:00 di  Stefano Severi   vedi letture
Eppur tutto va bene va proprio tutto bene

1. Una bella scoppola, con buona pace delle teorie montessoriane, è molto più salutare di un fiume di parole. La scoppola per il Cesena è arrivata oggi: l’Ancona è passata con il classico un-tiro-un-gol, catenaccio e un po’ di fortuna. Soprattutto senza rubare nulla.

2. La sconfitta è meritatissima: quando non fai gol, addirittura per due partite di fila, è lapalissiano che il massimo a cui si possa puntare è il pareggio. Quindi testa bassa e pedalare. Le scuse lasciamole ai salotti bene, illuminati e incravattati. 

3. Dal punto di vista della classifica non c’è nulla di compromesso: non lo era un mese e mezzo fa quando si pareggiava in casa col Pontedera e il primo posto era distante anni luce e non lo è certo oggi quando tutto è ancora a tiro di una singola partita. 

4. Anzi, una sconfitta per quello che si è visto fino ad oggi è più che salutare, sia per la squadra che per l’ambiente. Per la squadra perché forse qualcuno si stava sentendo fenomeno un po’ troppo in fretta e per l’ambiente perché va bene giocare con la fascia arcobaleno in Qatar ma l’onanismo collettivo e reciproco anche no.

5.Il campionato di serie C è una sofferenza dal primo all’ultimo giorno, anche se lo vinci. L’ultimo ad averlo vinto alla guida del Cesena – che proprio oggi compie gli anni, sempre sia lodato – esultò al Bentegodi all’ultima giornata dopo un pareggio soffertissimo, una partita giocata con le divise dell’anno precedente e una serie di tensioni nello spogliatoio bianconero poche ora prima dell’inizio che al confronto i finali di stagione di Lost sono all’acqua di rose.

6. Dopo quella bellissima cavalcata che aveva portato i bianconeri dalle stalle alle stelle si era visto troppo entusiasmo: articoli celebrativi, servizi tv, conferenze, post sui social media, record di spettatori e chi più ne ha più ne metta, per dire che a Cesena siamo proprio grandi.

7. È vero, a Cesena siamo grandi, ma non per grazia ricevuta, bensì perché lo si è sempre dimostrato dentro e fuori il campo (spalti compresi). Non conta nulla la storia quando si va a giocare contro l’avversario di turno, dovremmo averlo imparato ormai, altrimenti facciamo come quelli che ancora si vantano per aver pareggiato 1-1 alla prima giornata con la Juve e poi fanno 700 spettatori in Coppa Italia.

8. Un utilissimo esercizio di umiltà, ecco quello che porta in dote questa splendida sconfitta. Perché il Cesena ha l’obbligo di vincere questo campionato (lo stesso obbligo che hanno Entella e Reggiana, è vero, ma uno non esclude l’altro) e deve sapere che dovrà soffrire ancora tanto, tantissimo.

9. Quando tutto va troppo bene Cesena diventa una piazza strana, in cui il tifoso medio diventa allergico alla minima critica, al giornalista non allineato (quelli bravi direbbero: “non embedded”), alla verità scomoda. E forse ha ragione lui, perché è maggioranza.

10. Ecco che oggi allora possiamo fermarci un attimo e riflettere a trecentosessanta gradi. Che ruolo avrà Minelli nel prossimo Cesena? Chi arriverà dal mercato di riparazione (e chi serve)? Cosa avrà voluto dire Paolo Morelli quando dalle colonne del Resto del Carlino ha parlato del bilancio del Cesena FC? Perché i vecchi soci stanno accelerando per lasciare totalmente il Cesena e i loro rappresentanti in CdA fanno di tutto per uscire?