L’amarezza di un risveglio tormentato ma inevitabile
Nonostante sia metà novembre il clima non si dimostri ancora pronto per lasciarsi andare completamente verso il freddo, così Cesena-Como viene giocata con una temperatura esterna più che gradevole, che mal si sposa con la voglia di vin brulé che ormai aleggia nell’aria.
Nonostante la contesa si sia dimostrata molto più equilibrata di quanto si potesse pensare alla vigilia, alla fine le ospiti si sono prese vittoria e vetta della classifica, seppure con una sola rete di scarto.
Nonostante una partita giocata senza affatto sfigurare (anzi, gli episodi per recriminare ci sarebbero anche), l’amaro in bocca che lascia il triplice fischio non è per nulla facile da digerire.
Ci sveglia da un sonno profondo, uno di quelli che non vorresti mai interrompere e ci tira fuori dal letto bruscamente, ricordandoci che un mondo intero è alle nostre spalle ci sarà sempre intorno qualcuno pronto a sollecitarci.
Eppure non ci si poteva aspettare nulla di diverso. I 4 milioni di euro messi a budget dai lombardi per affrontare la cadetteria parlano da loro, tra i lariani e le altre compagini c’è una differenza siderale prima di tutto a livello di risorse.
D’altro canto le bianconere hanno saputo annullare quasi totalmente le evidenti disparità, mettendo in scena una prestazione ricolma di grinta e alimentando la speranza di agguantare un pareggio impronosticabile.
Proprio da qui nasce l’amarezza. Perché numeri e carta possono raccontare tutte le storie del mondo, ma sarà sempre il campo ad avere l’ultima parola e raccontare la verità.
Verità che in questo momento non è affatto spiacevole per le romagnole, ma che dice a chiare lettere che la differenza tra le due formazioni, sebbene minima, sia netta.
Manca soprattutto esperienza alla rosa, ma la società di Magnani e Vincenzi ad oggi non può prescindere dai prestiti dai top team italiani.
E così non rimane che aprire gli occhi, togliersi le coperte ed accettare la realtà. L’alba è arrivata presto, ha illuminato l’intera stanza ed ha portato con sè una sensazione irrequieta.
Forse è solo il fantasma degli anni passati che sembrano così vicini dietro di noi.
“Sunday morning
and I’m falling
I’ve got a feeling
I don’t want to know…”
