Offerte esorbitanti ed un ritorno inaspettato: il punto sul Cavalluccio

Dopo poco più di tre anni dalle sue precedenti dimissioni, Roberto Rossi sarà nuovamente l’allenatore del Cesena femminile.
A seguito della sciagurata gestione Ardito e delle recenti montagne russe di Conte, in casa bianconera questo ritorno al passato si è reso necessario innanzitutto per questioni legate ad un budget più contenuto.
Con il classe ’62 nuovamente alla guida, infatti, sarà possibile svolgere tutti gli allenamenti in orario mattutino (le finestre di disponibilità del campo concesse dal maschile sono a dir poco discutibili…), utili in fase di mercato per attirare nuove calciatrici, ma allo stesso tempo più complicato per le poche ragazze che non vivono di solo calcio.
Inoltre anche i costi per le trasferte saranno ridotti, con la dirigenza che le organizzerà tutte, o quasi, in giornata singola.
Proprio in quest’ottica il mercato da operare dal DS Elvio Sanna dovrà essere estremamente meticoloso. La rosa del Cavalluccio necessita sì di essere rinforzata da giocatrici tecnicamente valide, ma che devono sapersi dimostrare ‘tranquille’ anche se lasciate in panchina o in disaccordo con le decisioni del mister. La precedente rinuncia all’incarico del trainer romagnolo nasce a causa di uno spogliatoio alla deriva, condito da troppe primedonne che non si sposavano minimamente con le sue attitudini personali. Cercare di trattenere le senatrici sarà quindi fondamentale.
La difficoltà principale per la nazionale di Romagna continua ad essere proprio il budget. Questo ostacolo si potrebbe superare senza patemi con un’acquisizione vera e propria da parte del Cesena FC, dando la giusta importanza al percorso svolto da Magnani e Vincenzi in quarant’anni di calcio femminile, facendo divenire il Castelvecchio un satellite bianconero nell’estate 2018. Questo passaggio definitivo non sembra potersi realizzare a stretto giro di posta, altre squadre potrebbero farsi avanti per rilevare la società. In tempi recenti il Como 1907 (che ha poi virato sull’ex Chievo Women) ha messo sul piatto un’offerta tra i duecento e trecentomila euro, rifiutata per la volontà del presidente di mantenere il progetto sul territorio.
Sarebbe davvero una beffa clamorosa veder ceduto il titolo sportivo ad un team esterno, gettando al vento una possibilità più unica che rara di assorbire una compagine sana a livello economico e con un settore giovanile di prim’ordine.
Un’accelerata sarebbe doverosa viste le aspettative non a lungo termine da parte della dirigenza del femminile, con qualche testa tra i vertici di Aiello e co. che vorrebbe provare a fare un passo avanti ma è completamente bloccata dai costi in costante aumento.
Quale sarà quindi l’avvenire delle romagnole? Si andrà incontro all’ennesima rivoluzione?
Difficile, se non impossibile, avere certezze in questi momenti. La speranza è che si trovi al più presto una maggiore stabilità per poter programmare al meglio il futuro.