Una bugia per il debutto in prima squadra

20 Settembre 1959; prima giornata del campionato di IV Serie per il Cesena guidato dal duo Pantani-Burini; si gioca a Bassano del Grappa. L’avversario? Il Bassano, una squadra di marcantoni che in attacco conta sul centravanti Dal Balcon, atleta forte nel gioco aereo e deciso nei tiri da fuori area. Prima della gara, una volta dentro lo spogliatoio dello stadio veneto, Arnaldo Pantani, direttore tecnico della squadra, fa la conta dei disponibili e si accorge che il suo Cesena è quasi all’osso come numero di giocatori da mandare in campo.
In verità, per riparare alle tante defezioni soprattutto per l’attacco, c’è il giovanissimo Florio Cappelletti, suggerisce qualcuno… “Ma non ha ancora compiuto gli anni di età indispensabili per giocare in prima squadra”, borbotta l’accompagnatore del Cesena Decio Candoli. “Niente paura - replica prontamente Pantani - sulla lista da presentare all’arbitro (il sig. Schinetti di Brescia) scrivete che Cappelletti ha un anno in più! Tanto, sono certo che il direttore di gara, dopo aver letto la lista, non andrà a chiedere la carta d’identità”. Così è andata. Solo in quel modo il giovanissimo Cappelletti riuscì a disputare la sua prima partita nel Cesena, diventando il più giovane esordiente nella storia bianconera.
La formazione bianconera di quel giorno? Righi, Bonci, Moretti, Zanelli, Riva, Brighi, Cappelletti, Matassoni, Cucchi, Gasparini, Aguzzoni. Quel Bassano-Cesena terminò con il risultato ad occhiali; uno 0-0 che rappresentò un buon debutto in quel campionato vincente che portò il Cesena in serie C. La storia di Cappelletti calciatore non ebbe un lungo seguito; dopo quella stagione vissuta nel Cesena, fu acquistato dalla Juventus grazie alle sue promettenti qualità tecniche come attaccante, ma ben presto il mondo del calcio diventò un interesse di secondaria importanza. Colpa della nostalgia che aveva per la sua Romagna, lasciò la Juventus e Torino e, spinto dal padre Dino, si dedicò agli studi fino a laurearsi in Economia e Commercio. L’azienda di famiglia, forte negli autotrasporti di latticini (Galbani), aveva bisogno di un bravo contabile come Florio. Oggi, con i suoi sempre freschi 70 anni sulle spalle, Cappelletti è dedito alla conduzione di un suo albergo (Hotel Casali) e controlla con oculatezza un centro commerciale (Le Terrazze). La vita insegna che si può fare carriera anche senza il calcio. Siamo certi, comunque, che all’interno del suo ufficio esiste una bacheca contenente due maglie bianconere: quella del Cesena e quella delle giovanili della Juventus.