Andate tutti affancooling…

Clean sheet.
Additional time.
Man of the match.
Top scorer.
Monday night.
Boxing day.
Home team.
Box-to-box player.
Referee-Cam.
Kickoff.
Cooling break.
Porca di quella puttanazza, ora pure il cooling break ci dobbiamo sorbire. Cooling break che – lo dico per quei poveri diavoli che ancora non lo sanno… – è quella breve interruzione di una partita concessa dall’arbitro per consentire ai calciatori di rinfrescarsi in caso di caldo eccessivo.
Ehi, cari amici telecronisti/giornalisti che seguite (anche) la Serie B.
Dico a voi.
Sì.
Proprio a voi.
A VOI.
A voi che non parlate mai come mangiate.
A voi che amate infarcire le vostre telecronache o i vostri editoriali con una marea di termini inglesi, fregandovene bellamente del fatto che il nostro vocabolario è tra i più variegati al mondo.
A voi che adorate sfoderare terribili termini anglofoni letti in Rete o ascoltati in tv, infischiandovene bellamente del fatto che lo sportivo (anzi, l’italiano) medio è sempre più stufo di udire questi paroloni che arrivano d’Oltremanica.
Ehi, cari amici telecronisti/giornalisti che seguite (anche) la Serie B.
Dico (ancora) a voi.
Sì.
Proprio a voi.
A VOI.
Posso darvi un semplice (e disinteressato) consiglio?
Posso?
Davvero?
Grazie.
Grazie di cuore.
Andatevene tutti affanculo.
Anzi no.
Andatevene tutti affancooling.
PS: Ah, dimenticavo. Io, tutti quei giocatori che invocano a gran voce il cooling break già ad inizio maggio (quando il termometro, al massimo, indica non più di 23-24 gradi), li manderei a mettere giù l’asfalto sulla Salerno-Reggio Calabria. In pieno agosto. All’orario di pranzo. Senza un goccio d’acqua. Assieme ai telecronisti/giornalisti di cui sopra, ovviamente.