Il bolso Cesena, la fumata (quasi) biancA e la Grande Vergogna

Diciamocela tutta. Tutta. Lancio – ehm ehm – di razzi a parte, la sfida di ieri del Marulla, non è stata propriamente un trionfo di emozioni. Un tripudio di sensazioni forti. Diciamo piuttosto che Cosenza-Cesena è stata interessante come una vecchia intervista a mezzanotte di dintorni di Gigi Marzullo. O come un documentario sulle tecniche di seduzione adottate dai gechi dell’Indocina. Ecco sì, diciamo così. COSÌ. Diciamo anche che il Cavalluccio, gol di Bastoni a parte, in Terra di Calabria ha combinato ben poco. Pochissimo. Quasi nulla. E ha fatto rima con bel calcio allo stesso modo in cui negli ultimi anni Tina Cipollari ha fatto rima con tv di qualità. Allo stesso modo in cui Luca Lewis ha fatto rima con meritocrazia. Ecco sì, diciamo così. Epperò, nel calcio come nella vita, contano soltanto i risultati. SOLTANTO I RISULTATI. Prestia & Friends, che al Marulla dovevano vincere ed hanno vinto, a una giornata dalla fine della stagione regolare – complice l’inopinato ko rimediato sempre ieri dal Bari a Cittadella – sono incredibilmente tornati padroni del proprio destino: martedì sera nel catino del Modena ai bianconeri basterà infatti arpionare un misero punticino per riuscire a strappare in extremis un pass per quella pazza roulette che metterà in palio l’ultimo posto utile per la Serie A. Soltanto un misero punticino, eh. Chi l’avrebbe mai detto appena dieci giorni fa, al termine di quell’agghiacciante (diciamo pure vergognoso) 3-0 rimediato a Mantova? Io no. Figuriamoci voi. VOI. E chissenefrega se questa squadra continua ad essere piena di lacune tecniche, mentali ed atletiche. Chissenefrega se tanti (troppi) giocatori bianconeri sono arrivati a maggio con il fiato cortissimo. Chissenefrega se la probabilità di trovare un vero leader all’interno dello spogliatoio del Cesena al momento è la stessa di trovare un gruppo di vegani a mangiare le tagliatelle da Neri a Santa Paola o da Renzi a Canonica. Chissenefrega se il futuro societario bianconero – ahia! – al momento fa ancora rima con rebus. Con nebulosa. Sì, chissenefrega. CHISSENEFREGA. Il Cesena è a un passo dal suo vero obiettivo stagionale. Godetevi (anzi, godiamoci) il momento. Canarini permettendo, ovviamente. Che mi pare scontato dirlo, ma mi tocca dirlo lo stesso: martedì al Braglia i canarini faranno di tutto per fare la festa al Cavalluccio. DI TUTTO. Che io conosco (almeno) un paio di amici di Modena che, pur di non far andare il Cesena ai play-off, sarebbero disposti a farsi tagliare un braccio. Una mano. Un piede. E pure un marone…
PS 1: Quelli che… a Modena perdiamo di sicuro. Il Bari vince a Bolzano. E ciao ciao play-off…
PS 2: Quelli che… a Modena pareggiamo (o vinciamo). E chissenefrega di quello che fa il Bari…
PS 3: Quelli che… noi vinciamo a Modena. Il Catanzaro perde a Mantova. Il Palermo non batte la Carrarese. E così il Cesena chiude 6° e gioca il preliminare al Manuzzi…
PS 4: Quelli che… e comunque – al diavolo il politicamente corretto – la maglia indossata ieri sera dal Cesena faceva letteralmente cagare. CA-GA-RE…
PS 5: Quelli che… e comunque è una vergogna che – dopo la scomparsa dell’ex mitico bomber bianconero Oliviero Garlini – il Cesena ieri non abbia giocato con il lutto al braccio. UNA VER-GO-GNA…