La stagione del Cesena analizzata dall’intelligenza artificiale

I numeri dei bianconeri presi in esame da Gemini Ultra, il modello AI sviluppato da Google, per offrire una prospettiva priva di umani preconcetti.
21.05.2025 00:00 di  Redazione TUTTOCesena   vedi letture
Fonte: AI generated content
La stagione del Cesena analizzata dall’intelligenza artificiale
© foto di LaPresse

Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato il pagellone di Flavio Bertozzi (lo trovate qui) in cui sono racchiusi i giudizi su tutti i protagonisti dell’annata 2024-2025 del Cavalluccio. Tra chi è emerso alla distanza e chi invece via via si è perso (a questo link), nel complesso il bilancio non può che essere positivo. Almeno all’occhio umano…
E se invece il giudizio provenisse da un’intelligenza artificiale?
Abbiamo prelevato i dati di ogni giocatore che sia figurato almeno una volta in distinta tra Coppa Italia, campionato e play-off. Abbiamo preso in considerazione valori di mercato dei singoli prima che la stagione cominciasse, stipendi, costi dei cartellini e dei prestiti onerosi, commissioni. Abbiamo dato tutto ciò in pasto a Gemini Ultra, il modello di intelligenza artificiale sviluppato da Google in grado di rispondere a domande complesse, organizzare informazioni, individuare tendenze, analizzare dati e persino aiutare con la programmazione. Questi sono i risultati.


Adamo (esterno destro) 6 Dotato di buona velocità e doti tecniche, ha avuto qualche lampo di qualità sulla fascia. Tuttavia, ha commesso errori grossolani che hanno condotto gli avversari ad andare in gol e ha mostrato poca concretezza in zona offensiva.

Antonucci (trequartista) 5,5 Il fantasista della squadra, avrebbe dovuto essere capace di accendere l’azione con giocate di qualità e dribbling. Ha segnato un gol importante, all’ultimo respiro nel derby di Modena, ma non ha dimostrato di essere decisivo quando i compagni erano in difficoltà. La sua continuità nell’arco della stagione è stata troppo altalenante.

Bastoni (centrocampista) 5 Considerato da molti una delle promesse della stagione, Bastoni si è rivelato la delusione più cocente. Le aspettative su di lui erano alte, alimentate da qualche lampo isolato e da una iniziale intraprendenza. Invece, la sua stagione è stata un continuo susseguirsi di prestazioni inconsistenti e appannate. Ci si aspettava molto di più in termini di continuità e impatto sul gioco, ma Bastoni ha faticato enormemente a trovare la sua dimensione, apparendo spesso abulico, insicuro e privo di quella grinta che lo avrebbe dovuto contraddistinguere.

Berti (trequartista) 6,5 Un giocatore duttile e prezioso per il centrocampo. Ha messo in campo energia e corsa, contribuendo sia in fase di interdizione che in quella offensiva. Gli è mancata la capacità di incidere maggiormente in zona gol o con assist decisivi, a parte quello contro il Frosinone. Si è ritrovato penalizzato dagli accorgimenti tattici che Mignani ha dovuto prendere per sopperire alle lacune di Calò e Bastoni. (in odore di cessione, ndr)

Calò (centrocampista) 5,5 Il regista del Cesena, ha orchestrato il gioco con passaggi precisi e visione di gioco. Ha segnato gol importanti, come quello contro il Palermo, e ha gestito bene i tempi della manovra. A volte è apparso un po’ lento nella transizione difensiva, ma il suo contributo in fase di costruzione è stato prezioso.

Ceesay (esterno destro) 5,5 Un inizio di stagione promettente, con diverse accelerazioni sulla fascia e una buona propensione offensiva. Tuttavia, ha sofferto in fase difensiva, perdendo spesso il duello contro esterni rapidi, come nel caso dei gol subiti contro il Sassuolo. La sua incostanza ne ha limitato il rendimento complessivo.

Celia (esterno sinistro) 5,5 Un esterno con buona corsa e capacità di cross. Ha spinto molto sulla fascia, creando diverse occasioni per i compagni. Ha avuto qualche difficoltà in fase difensiva e nell’uno contro uno, come evidenziato nel gol di Pierozzi contro il Palermo o nel gol di Iemmello che ha fatto calare il sipario sulla stagione del Cesena.

Chiarello (trequartista) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato. Ceduto a gennaio.

Ciofi (difensore) 7 Una colonna della difesa bianconera. Regolare e attento in marcatura, ha saputo anche proporsi in fase offensiva con cross e qualche spunto interessante. La sua solidità è stata fondamentale, anche se a volte ha peccato in qualche disattenzione. Peccato veniale per chi ai nastri di partenza era un debuttante in categoria.

Coveri (attaccante) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Curto (difensore) 4 Arrivato con discrete aspettative, si è rivelato un autentico flop. La sua permanenza è stata breve e del tutto deleteria. Non è mai riuscito a integrarsi negli schemi di Mignani né a offrire un contributo significativo. Le sue prestazioni sono state caratterizzate da insufficiente grinta, scarse capacità difensive e una totale mancanza di attenzione. La sua cessione a gennaio è stata la naturale conseguenza di un rendimento ampiamente al di sotto delle aspettative.

Donnarumma (difensore) 5,5 Ha avuto un impatto limitato quando chiamato in causa. Non ha brillato per iniziative offensive significative o per solidità difensiva.

Francesconi (centrocampista) 7 Un centrocampista di quantità, capace di recuperare molti palloni e di dare equilibrio alla squadra. Ha peccato in disciplina, rimediando diverse ammonizioni e un’espulsione, che lo hanno costretto a saltare partite importanti. La sua grinta è stata un’arma a doppio taglio ma è cresciuto alla distanza.

Giovannini (attaccante) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Kargbo (attaccante) 5,5 Inarrestabile per gli avversari in serie C, dopo poco tempo ha purtroppo fatto capire come la B fosse un’altra cosa. Da metà ottobre in avanti le sue apparizioni sono state sporadiche e, quando è sceso in campo, ha palesato una cronica imprecisione, decisioni sbagliate e una totale assenza di concretezza sotto porta. È sembrato diventare un corpo estraneo alla squadra, incapace di trovare la giusta intesa con i compagni o di incidere positivamente. Se non altro, la sua cessione al Blackburn ha permesso alla società di realizzare una minima plusvalenza.

Klinsmann JR (portiere) 6 Una stagione di alti e bassi per l’estremo difensore tedesco. Ha dimostrato reattività e parate decisive in più occasioni, come il rigore parato contro la Salernitana e le numerose prodezze contro il Sassuolo e il Modena che hanno evitato passivi più pesanti. Tuttavia, alcune incertezze nelle uscite e nel dialogo con la difesa hanno talvolta compromesso il risultato, come in occasione dell’autorete di Mangraviti contro la Juve Stabia.

La Gumina (attaccante) 6 A causa degli infortuni patiti, ha avuto un rendimento inferiore alle aspettative. Nonostante qualche buono spunto e le reti messo a segno contro Bari e Pisa, ha faticato a trovare la porta e a incidere in fase offensiva.

Manetti (difensore) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Mangraviti (difensore) 5,5 Ha alternato buone prestazioni a momenti di difficoltà. Solido nei duelli aerei e nel gioco fisico, ha mostrato qualche limite nella velocità e nella gestione delle situazioni più complesse, culminati nella sfortunata autorete contro la Juve Stabia. Ci si aspettava di più dal giocatore che più di ogni altro in rosa annoverava tante presenze in cadetteria.

Mendicino (centrocampista) 6 Un subentrante affidabile, ha sempre dato il suo contributo in mezzo al campo con ordine. Ha avuto meno occasioni per mettersi in mostra, ma ha svolto il suo ruolo con diligenza.

Perini (attaccante) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Piacentini (difensore) 6 Non avrebbe nemmeno dovuto fare parte di questa squadra, ma si è fatto trovare pronto quando chiamato in causa. Ha mostrato impegno e discreta affidabilità, anche se con qualche sbavatura.

Pieraccini (difensore) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Pisseri (portiere) 6 Ha avuto meno occasioni per mettersi in mostra, ma quando chiamato in causa ha risposto presente, dimostrando affidabilità e qualche buona parata. Il rigore neutralizzato contro lo Spezia è la ciliegina sulla torta di una stagione che lo ha visto diventare un ‘secondo’ affidabile.

Pitti (difensore) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Prestia (difensore) 6,5 Leader indiscusso della retroguardia e dello spogliatoio, ha giganteggiato in diversi interventi, sia a terra che in elevazione, e ha contribuito anche con quattro gol, tra i quali quello decisivo contro la Salernitana. Alcuni errori di impostazione, soprattutto in uscita palla al piede, e qualche sbavatura in marcatura lo fanno restare un gradino sotto la perfezione.

Russo (attaccante) 5 Una prima punta che ha cercato di farsi valere con la sua fisicità, ma non è riuscito a lasciare il segno in termini di gol o assist. Ha mostrato qualche imprecisione e poca concretezza sotto porta. Altro giocatore penalizzato dagli infortuni.

Saber (centrocampista) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato. Ceduto a gennaio.

Saric (centrocampista) 6,5 Molto dinamico, capace di recuperare palloni e di inserirsi in area. Caratteristiche che erano mancate nel girone d’andata. Ha segnato un gol importante contro il Frosinone e uno altrettanto pesante contro il Palermo, dimostrando fiuto sotto porta. Ha peccato in alcune scelte di passaggio e nella precisione al tiro dalla distanza.

Shpendi (attaccante) 7 Il centravanti albanese ha mostrato impegno e spirito di sacrificio, ma ha faticato a trovare la via del gol nel girone di ritorno. Pesa nel giudizio il rigore sbagliato a Catanzaro pochi giorni fa.

Siano (portiere) S.V. Non ha disputato minuti sufficienti per essere valutato.

Tavsan (trequartista) 6 Un attaccante esterno rapido e imprevedibile. Ha segnato gol di pregevole fattura in casa di Salernitana e Südtirol, ha saputo creare superiorità numerica con i suoi dribbling. Il suo ingresso in campo ha spesso dato una scossa alla squadra, come l’assist per Antonucci a Modena. A volte ha cercato troppo la giocata individuale.

Van Hooijdonk (attaccante) 4 Le aspettative su Van Hooijdonk erano legate al suo potenziale e al suo fisico imponente, ma il centravanti olandese si è rivelato un completo fallimento. L’attaccante ha mostrato scarsa mobilità, un’evidente difficoltà nel rendersi pericoloso in area e una preoccupante mancanza di incisività nei duelli fisici. Poco propenso a mettersi in discussione, a gennaio ha preferito fuggire.


mister Mignani 6 La stagione del tecnico genovese alla guida del Cesena si può definire ampiamente sufficiente ma con alcune ombre. Il traguardo della salvezza, obiettivo primario dichiarato, è stato raggiunto. La sua squadra ha avuto la possibilità di giocarsi i play-off, pur non riuscendo a superare il primo turno. Questo è un merito innegabile, frutto di un approccio tattico solido (il 3-4-2-1 è stato un punto fermo) e di una buona gestione del gruppo che ha permesso di superare momenti difficili. Tuttavia, il giudizio non può essere pienamente positivo. Nelle fase finale del girone d’andata e a metà girone di ritorno, il Cesena ha mostrato una marcata involuzione nel gioco, spesso poco propositivo e troppo dipendente da fiammate individuali.

direttore sportivo Artico 6 Non ha saputo gestire emotivamente il peso delle proprie scelte. Era naturale che la rivoluzione estiva, di una squadra che aveva dominato il campionato inferiore, gli avrebbe attirato addosso pesanti critiche a cui aveva il compito di far fronte. In tal senso, la sua risposta non è stata delle migliori. Se non altro gli acquisti effettuati nel mercato invernale hanno dimostrato di essere funzionali al progetto tecnico e alle esigenze che la squadra aveva palesato. Il voto non è più alto per i pesanti ingaggi elargiti a tanti giocatori che hanno deluso le aspettative e perché la profondità della rosa è stata messa a dura prova da infortuni e squalifiche, evidenziando forse qualche lacuna nelle alternative in alcuni ruoli chiave, soprattutto nel reparto offensivo. La difficoltà nel trovare un vice-Shpendi all’altezza è stata una costante, e in generale, l’attacco ha sofferto una certa sterilità per lunghi tratti della stagione. Nonostante questo, il suo operato è stato decisivo per la composizione di una squadra che ha raggiunto i propri obiettivi.

Cesena FC 6 La stagione del Cavalluccio si conclude con un senso di dicotomia. L’obiettivo primario della salvezza è stato raggiunto con largo anticipo, la possibilità di giocarsi i play-off fino all’ultima giornata di regular season è un traguardo che, ai nastri di partenza, sarebbe stato ben accolto da molti. Ciononostante il percorso è stato caratterizzato da una netta fase discendente nella seconda parte del girone di ritorno. Al rientro dalle varie pause per le nazionali la squadra ha spesso e volentieri mostrato un calo fisico e mentale (sia sul finire di novembre, sia dopo la metà di marzo), che si è tradotto in prestazioni altalenanti e troppi errori individuali che sono costati punti preziosi. La difficoltà nel gestire la pressione e nel trasformare le occasioni in gol è stata una costante, così come la tendenza a ‘regalare’ larghi della partita agli avversari. In sintesi, il Cesena ha dimostrato di avere le carte in regola per competere, ma ha anche evidenziato margini di miglioramento significativi in termini di continuità, mentalità e cinismo. La stagione si chiude con la consapevolezza di aver centrato l’obiettivo, ma anche con il rammarico per non aver sfruttato appieno le opportunità di fare un passo in più verso ambizioni maggiori.