Artico: “Play-off premio per il lavoro svolto. Futuro? Ho sentito tante voci…”

Il direttore sportivo del Cesena parla della regular season appena conclusa e suona la carica in vista della partita di sabato contro il Catanzaro.
15.05.2025 18:30 di  Simone Donati   vedi letture
Artico: “Play-off premio per il lavoro svolto. Futuro? Ho sentito tante voci…”

Èi il momento dei bilanci per il direttore sportivo del Cesena Fabio Artico, nonostante la stagione dei romagnoli non sia ancora conclusa. Però la salvezza conseguita con due turni d’anticipo e la settima posizione in classifica, che permette di giocarsi i play-off promozione, consentono di tirare una linea sulla regular season appena terminata. “Il campionato di Serie B ci ha visto partire quest’anno come matricola con l’obiettivo di consolidarsi in categoria, di valorizzare i propri giovani e di creare delle basi solide per il futuro. È stato un campionato davvero competitivo, bello e affascinante con grandi piazze e società solide che hanno investito tanto per allestire delle rose competitive. Noi partivamo con un gruppo di ragazzi che hanno stravinto la Serie C l’anno scorso e di giovani da valorizzare: la strategia è stata quella di puntare su di loro e di unire a questo gruppo dei ragazzi che hanno portato un po’ di esperienza in categoria. Il tutto condito dal fatto che è arrivato un nuovo allenatore che ha portato equilibrio, esperienza e metodo.
All’obiettivo primario della salvezza abbiamo aggiunto un risultato tanto inaspettato quanto straordinario che ci permette anche di sognare un pochettino, e credo che sia gratificante sia per la società che per i nostri tifosi. È stato un anno difficile e complesso, però questo risultato ripaga di tutti gli sforzi fatti dalla società, dallo staff tecnico e da un gruppo di giocatori straordinari. Noi andremo a Catanzaro con una leggerezza tale da giocare sgombri da ogni pensiero, consapevoli che ci possiamo giocare l’accesso in semifinale fino in fondo. Indossiamo la maglia del Cesena, rappresentiamo un grande pubblico e una società ambiziosa, quindi siamo determinati e ci giocheremo tutte le carte possibili”
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Nel corso della stagione si è visto un Cavalluccio a due facce: nella prima parte di stagione la truppa di Mignani ha viaggiato sull’onda dell’entusiasmo della campionato di Serie C vinto l’anno precedente fino a schiantarsi contro un mese di dicembre da horror, poi nella seconda parte ha pensato più alla sostanza che alla forma. “L’ultimo periodo non è stato facile da affrontare: credo che nella prima parte di stagione questo gruppo, grazie all’entusiasmo che si portava dietro, osava, era spumeggiante e ha fatto vedere le partite più belle. Però abbiamo anche peccato di superficialità ogni tanto, penso soprattutto alle partite contro Spezia e Sampdoria. Poi nel finale del girone d’andata siamo andati incontro ad un momento di difficoltà innegabile sia di prestazione che di risultati.
Nel girone di ritorno siamo sicuramente stati meno belli e spettacolari, ma allo stesso tempo più pratici e cinici e alla fine abbiamo portato a casa i risultati… i numeri dicono che nel girone d’andata abbiamo collezionato venticinque punti e in quello di ritorno ventotto. Abbiamo vinto cinque partite fuori casa mentre nella prima parte di stagione giocare in trasferta era quasi una penitenza. Ci sono state anche delle grandi partite contro Bari e Pisa in dieci contro undici per più di un’ora e con lo Spezia abbiamo fatto un grandissimo secondo tempo contro una candidata a vincere i play-off: non sono mancate le buone prestazioni, è il nostro atteggiamento che è un pochettino cambiato”
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Il ds ex Alessandria crede che quest’anno siano state poste delle fondamenta stabili in vista della prossima stagione, grazie soprattutto ai giovani cresciuti nel vivaio bianconero che hanno dimostrato di poter giocare tranquillamente in questa categoria. Uno degli obiettivi di quest’anno era creare una base solida per il prossimo anno. Io credo che quest’anno abbiamo avuto delle certezze dai ragazzi che sono arrivati dalla Serie B e abbiamo scoperto che alcuni ragazzi avevano giocato quasi sempre in Serie C possono giocare in questa categoria. In più ci sono dei giovani ancora da valorizzare, quindi io credo che la base ci sia e che questo gruppo non vada assolutamente stravolto
Si parla tanto del calcio moderno che non crede e non investe sui giovani… io sono dell’idea che i giovani ci sono, bisogna avere il coraggio di puntare su di loro e fare delle scelte ben precise. Tantissime persone avevano dubbi sul fatto che Berti potesse giocare in Serie B, invece quest’anno ha collezionato ventinove presenze e ha dato grande qualità soprattutto nella prima parte del campionato. Francesconi ha fatto il percorso inverso: all’inizio ha fatto un po’ di fatica, ma nella seconda parte ha dimostrato di essere un ottimo giocatore di Serie B che può ambire a giocare in massima serie. Shpendi ha fatto un girone d’andata straordinario, poi è andato incontro a delle difficoltà prima fisiche e poi tecniche ma in Serie B fa la differenza e sposta. E io sono convinto che anche Pieraccini la possa fare… la mia scelta è stata quella di puntare veramente su di loro”
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Sorprendente è stato il rendimento di Jonathan Klinsmann, specie se messo in relazione alle basse aspettative che giustamente si avevano sul suo conto, il quale nel corso della stagione si è conquistato il posto da titolare ai danni di Pisseri. Ci si aspettava qualcosa in più invece da Antonucci e Bastoni, arrivati in estate come coloro che dovevano rappresentare la guida dal punto di vista tecnico e qualitativo della squadra. Quando io sono arrivato qua due anni fa c’era stato un grosso problema con i portieri, è inutile negarlo. Nel momento in cui Jonathan è stato preso, tutto andava bene e lui veniva da un paio di mesi di inattività, quindi non era pronto in quel momento e aveva bisogno di lavorare. Metterlo dentro in quel momento sarebbe stato sbagliato perché l’avremmo messo nella condizione di ricevere delle critiche che non era giusto gli venissero addossate. Quest’anno abbiamo iniziato con Pisseri perché era giusto così dopo l’annata che aveva fatto. Dal momento in cui ha avuto la possibilità di giocare a Salerno è cresciuto in maniera esponenziale e ha dimostrato di essere uno dei migliori portieri della categoria. Quando costruisco le squadre penso sempre che la figura del portiere sia come quella dell’attaccante perché ti può portare in dote tanti punti, e lui quest’anno l’ha fatto.
Bastoni e Antonucci hanno contribuito come gli altri al raggiungimento dei play-off. Mi aspettavo che venissero a Cesena e questo hanno fatto, quindi non posso che essere contento di loro. Ho trovato dei ragazzi seri, umili che si sono messi a disposizione e, nonostante abbiano trovato dei momenti di difficoltà, si sono fatti sempre trovare pronti”
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Artico commenta anche le scelte compiuto nel mercato di riparazione di non sostituire dal punto di vista numerico Curto e di puntare su un reparto offensivo con più peso e con meno creatività. “A gennaio abbiamo creato una plusvalenza, qualcuno magari si è dimenticato della cessione di Kargbo, oltre a quella di Van Hooijdonk, al Blackburn acquisito a zero e venduto per un milione e duecentomila euro. Nel mercato invernale credo che siamo riusciti a migliorare le cose: la mia esperienza mi diceva che ce la saremmo cavata senza investire su un sesto difensore centrale.
Invece nel reparto d’attacco sono state fatte certe scelte perché, sotto indicazione dell’allenatore, si voleva passare da un 3-4-3 quasi puro ad un 3-5-2 con il terzo centrocampista che si andava ad aggiungere in avanti, quindi avevo bisogno di una seconda punta o un esterno in meno e di un attaccante in più. Poi è sorto anche il problema della distorsione alla caviglia di Shpendi, perciò avevo bisogno di una prima punta e di un altra pedina che sapesse fare un po’ entrambi i ruoli. La Gumina è arrivato in una forma straordinaria, poi dopo un mese non l’abbiamo praticamente più avuto; Russo è andato incontro a due lesioni muscolari che l’hanno tenuto fuori per parecchio tempo… il rimpianto è quello di non averli avuti fisicamente a posto”
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Negli ultimi mesi sono state insistenti le voci che vedono il ds del Cesena lontano dal Savio e decide di commentarle così. “Io sono molto felice e orgoglioso di essere il direttore sportivo del Cesena. Ho altre due anni di contratto, sabato abbiamo una partita veramente importante, giochiamoci i play-off e poi mi incontrerò con la società. Sono uscite diverse voci ultimamente che mi hanno infastidito non tanto a livello personale, quanto per il danno che hanno potuto portare nel nostro ambiente. Con la società c’è grande rispetto e unità d’intenti. quindi una volta finita la stagione ci incontreremo e vedremo il da farsi”.