I vincitori del quiz sulla figurina Panini. Intervista al giocatore "misterioso"

Il "Museo bianconero" è una rubrica che riporta ogni settimana un "pezzo da collezione" griffato Cesena. Una foto ingiallita, una vecchia rivista, una figurina, il biglietto di una partita storica, maglie o altri gadget bianconeri.
10.03.2011 09:01 di  Giovanni Guiducci   vedi letture
La figurina di Lucio Dragoni (Calciatori Panini 1974-75)
La figurina di Lucio Dragoni (Calciatori Panini 1974-75)

La risposta esatta al quiz sulla misteriosa figurina Panini del Cesena, lanciato la settimana scorsa da Tuttocesena.it (clicca QUI per vederlo) è:
a) Lucio Dragoni
b) figurina n° 117

Si aggiudicano il premio i primi tre lettori che hanno indovinato:
1° Andrea Pieraccini di Mercato Saraceno (vince il libro “L’appassionante viaggio del Cesena Calcio);
2° Luca D’Altri di Cesena (vince il libro “Cese...nati per questa maglia);
3° Marco Gabellini  di Bertinoro (vince il libro “Cese...nati per questa maglia).

La figurina di Lucio Dragoni era contenuta nell’album dei Calciatori 1974-75 e la foto fu scattata nel tunnel della Fiorita che dagli spogliatoi porta al campo in occasione di Cesena-Milan (1-1) del 22 settembre 1974 valida per la coppa Italia. Curiosamente quell’anno per le figurine di molti altri giocatori del Cesena la Panini aveva invece “riciclato” le foto della stagione precedente, in particolare quelle fatte in Verona-Cesena (2-1) del 17 febbraio 1974.

INTERVISTA A LUCIO DRAGONI
Rintracciato da Tuttocesena.it Lucio Dragoni ha risposto alle nostre domande.

Se la ricordava quella sua figura della Panini?
Certo. Stavo facendo le scale per andare in campo durante una gara di coppa Italia, quando mi fermò un fotografo e mi disse che doveva farmi una foto.
Come andò l’esperienza a Cesena?
Ho un ricordo splendido di Cesena. Avevo 20 anni, giocavo mediano, venivo dall’Orvietana in serie D e avevo vestito la maglia azzurra della rappresentativa di categoria, mentre due anni prima giocavo al mio paese, a Fabro in Terza Categoria, ed ora mi trovavo in una squadra di serie A. Ricordo il ritiro precampionato a Cingoli con mister Bersellini, che mi voleva un gran bene, anche se poi non giocai mai e mi limitai a qualche panchina tra coppa Italia e campionato, come quella in Cesena-Inter. Verso la fine del campionato ero pronto a debuttare in Serie A contro la Sampdoria, ma il giovedì prima durante un’amichevole a San Mauro Pascoli mi ruppi il menisco. Quell’anno, comunque, feci parte della formazione giovanile allenata da Magrini che partecipò al torneo di Viareggio e della squadra allenata da Onesti (il vice di Bersellini) che disputava il campionato Under 23.
A Cesena rimase solo quell’anno?
No, feci il ritiro anche nella stagione seguente con mister Marchioro e ricordo che Festa non voleva firmare e quindi per me si aprivano più spazi per giocare. Alla fine però Festa firmò e complice il fatto che con Marchioro non s’era creato un gran feeling, nel mercato autunnale passi in prestito al Forlì. C’era stato anche un interessamento da parte del Foggia, ma io non volevo allontanarmi da Cesena perché lì avevo trovato la fidanzata, Franca, che sarebbe diventata la madre delle mie due figlie.
Come è proseguita la sua carriera da giocatore?
Ho poi militato nel Vigevano, Solbiatese, Treviso e Montevarchi. Quando giocavo a Treviso però mi mandarono ad operare in Jugoslavia, ma tornai che avevo perso l’articolazione di tre dita in entrambi i piedi. Per cercare di rimediare feci invano un secondo intervento a Barcellona e in quella occasione mi venne a trovare in ospedale Helenio Herrera, all’epoca allenatore del Barca, e la moglie Flora che era di Treviso.
Adesso cosa fa?
Faccio l’allenatore della formazione Juniores dell’Orvietana.

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