ESCLUSIVO De Rose: “Via da Cesena a testa alta. E su Artico dico che…”

Parla l’ex capitano del Cavalluccio: “I tifosi bianconeri mi sono rimasti nel cuore. Vi spiego perché ci sono rimasto molto male quando non mi hanno riconfermato. E quelle voci…”
26.05.2025 11:45 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVO De Rose: “Via da Cesena a testa alta. E su Artico dico che…”
© foto di TuttoCesena.it

Motorino inesauribile. Leader dentro e fuori dal campo. Professionista esemplare. Persona squisita. E, soprattutto, capitano. Capitano con la ‘C’ maiuscola, eh. Poche storie: Francesco ‘Ciccio’ De Rose, oltre ad essere stato uno grandi protagonisti del Cesena (dei record) che un anno fa ha stravinto il campionato di Serie C, è stato pure uno dei giocatori più amati dell’ultimo ventennio bianconero. E non è certo un caso se la scorsa estate, un gruppo di tifosi del Cavalluccio, ha lanciato online una petizione al fine di chiedere ad Artico la conferma (anche) dell’esperto centrocampista calabrese.

De Rose, che ci dice di questa stagione cadetta vissuta dal Cesena?
“Dico che il Cesena, secondo me, deve essere molto soddisfatto di questo campionato. Non è mai facile, per una matricola, riuscire ad andare ai play-off. I bianconeri, invece, ci sono riusciti. E, con un po’ più di fortuna, si poteva anche superare lo scoglio dei preliminari…”

Resta il grosso rimpianto legato (anche) a quel maledetto rigore sbagliato da Shpendi.
“A Catanzaro, per il Cesena, tante cose non sono girate per il verso giusto. Poi è chiaro: quel rigore fallito resta il fatto più eclatante. Io so bene quanto Cristian tenga al Cesena, alla maglia bianconera. Non doveva andare così. Peccato, peccato davvero. Però ripeto: in Romagna, il bicchiere, resta mezzo pieno…”

I giocatori bianconeri che ha apprezzato maggiormente in questi ultimi 9 mesi?
“Non voglio fare nomi. Ma non scopro certo l’acqua calda quando dico che in questa stagione, Klinsmann a parte, la carretta è stata praticamente tirata dai ‘vecchi’. Da coloro che, un anno fa, hanno stravinto agli ordini di Toscano la Serie C. La base su cui ripartire, la scorsa estate, era buona…”

Vero, la base era buona. Pure lei, però, non è stato riconfermato. Porta rancore nei confronti di Artico?
“La scorsa estate ero reduce da una cavalcata straordinaria. Mi ero messo a completa disposizione del club. Non avevo chiesto né rinnovi né aumenti. Non nego che ci credevo in una riconferma e che ci sono rimasto molto male quando mi hanno detto che non rientravo più nel progetto. Però, il sottoscritto, non può portare rancore verso Artico: ognuno è libero di fare le scelte che vuole. Una certezza, però, c’è. Ed è pure bella grossa: il sottoscritto (dopo aver rescisso, ndr), ha lasciato Cesena a testa alta…”

Cosa replica a tutti coloro che affermano che De Rose sarebbe stato troppo vecchio per la Serie B?
“Replico dicendo che io lo so bene che non sono più un giovincello (il centrocampista, il prossimo giugno, taglierà il traguardo delle 38 primavere, ndr). Però, il sottoscritto a Cesena, mica pretendeva di giocare tutte le 38 partite più eventuali play-off! Io mi sarei ‘semplicemente messo in un angolino, in attesa di una ‘chiamata’ del mister. La mia esperienza, forse, avrebbe potuto fare comodo…”

In città si sussurra che, qualcuno da dentro lo spogliatoio, abbia fatto pesanti pressioni per mandare via sia lei che Silvestri…
“Bertozzi, sarò sincero: non nego che anche a me e a Luigi sono arrivate queste voci. Però, lo dico chiaramente, a questi rumors non voglio crederci. Perché, se queste voci fossero vere, saremmo di fronte a un fatto molto grave. E comunque, se fosse vera una cosa del genere, ‘qualcuno’ si dovrebbe pesantemente vergognare. Chi fa queste cose non è un vero uomo…”

Lei e lo stesso Silvestri siete entrati prepotentemente nei cuori del popolo bianconero. Quella petizione online parla chiaro…
“Per farci rimanere non sarebbe bastata nemmeno una petizione a livello mondiale (risatina, ndr). A parte tutto: sono queste le cose che ti scaldano il cuore, le cose che ti fanno capire che anche a livello umano hai lasciato il segno. Non smetterò mai di ringraziare i tifosi del Cesena per tutto il bene che mi hanno voluto. A Cesena ho conosciuto gente splendida, gente fantastica. Ed io non smetterò mai di fare il tifo per il Cesena. Mai…”

Cosa ha apprezzato particolarmente di questa piazza?
“La passione. Quando sono sbarcato a Cesena conoscevo già il calore dei tifosi bianconeri. Ma un conto è vivere questo mondo da fuori e un conto è respirarlo da dentro. Ogni volta che sentivo la curva Mare cantare all’unisono Romagna Capitale mi emozionavo come la prima volta. Ah, Bertozzi. La sai una cosa?”
 
Dica pure.
“È passato quasi un anno da quando ho lasciato Cesena, ma mia figlia Ludovica ancora oggi continua a canticchiare Romagna Capitale. Sa tutte le parole, eh. Tutte, Evidentemente, in casa De Rose, la piazza di Cesena non ha saputo regalare grandi emozioni soltanto al sottoscritto…”

La giornata da ricordare vissuta in riva al Savio?
“Beh, è chiaro che la festa promozione andata in scena al Manuzzi subito dopo Cesena-Pescara è impressa a fuoco nella mia mente. Però, se proprio devo scegliere una partita, dico la vittoria di Lucca. È stata proprio quella domenica che ho capito sul serio che saremmo andati in B. Io quel giorno ero in panchina, in quanto acciaccato. E a fine gara, per tutto lo stress accumulato, ho pure avuto una crisi di pianto…”

La sua giornata da dimenticare con addosso la maglia del Cesena?
“Qui non posso far altro che tirare fuori quella maledetta semifinale persa due anni fa ai play-off col Lecco. Quella è stata davvero una brutta mazzata. Perché in un solo istante (dopo l’errore decisivo sfoderato da Mustacchio ai calci di rigore, ndr) sono evaporati tutti i sacrifici fatti in un’intera stagione…”

In quella stagione, per diverse partite, in porta avete avuto un ‘certo’ Lewis Junior. Un tizio che si spacciava per portiere ma che portiere non era…
“Bertozzi, mettiamo subito le cose in chiaro: Luca è un bravissimo ragazzo, una persona per bene. Però è lampante che, qualche punto per strada, ce l’ha fatto perdere. Ogni volta che scendevamo in campo e lui (su ‘consiglio’ del Vertice, ndr) era tra i pali, l’obiettivo di noi giocatori di movimento era ben chiaro: ‘cercare di far avvicinare il meno possibile gli avversari alla nostra porta…”

E del De Rose ‘targato’ Catania che ci dice? Novità per il suo futuro?
“Dopo una stagione vissuta tra alti e bassi ce l’abbiamo messa tutta pur di regalare una grande gioia ai nostri calorosissimi tifosi, ma purtroppo è andata male. La delusione per essere usciti ai play-off (contro il Pescara, ndr) è ancora alta, ma questo è il calcio. Futuro? Ho ancora un altro anno di contratto, a Catania sto bene. Ma vediamo quello che succede. Noi calciatori siamo sempre sotto osservazione, anche con un contratto in mano…”

Nome: Francesco. Cognome: De Rose. Segni particolari: ex (grande, grandissimo, diciamo pure immenso) capitano bianconero.