ESCLUSIVO Shpendi: “Io, il Cesena e quel maledetto rigore…”

“Cesena è la mia Ibiza…” Parto dalla fine. Sì, dalla fine. Perché, per descrivere al meglio la grandezza (e la semplicità) di Cristian Shpendi, basta un semplice virgolettato. Una semplice frase.
Shpendi, qui purtroppo ci tocca parlare di quel maledetto rigore di Catanzaro…
“Se proprio dobbiamo (sospirone, ndr)”.
Qual è stata la prima cosa che ha fatto quando, sabato scorso, è rientrato a casa sua?
“A casa, fortunatamente, c’era mio fratello Stiven. Così ci siamo rintanati nella nostra vecchia cameretta. E abbiamo parlato a lungo. Di quel ‘famoso’ rigore, ma non solo…”
Quanto sono state importanti le parole di suo fratello?
“Direi importantissime. Nessuno al mondo mi conosce meglio di Stiven. Anche se…”
Anche se?
“Quando sono andato a letto ci ho messo comunque 4-5 ore per prendere sonno. Ho rimuginato tutta la notte sulla sfida di Catanzaro, sul mio penalty fallito, su quello che poteva essere e non è stato. Poi all’alba, sfinito, sono crollato…”
Ora quanto tempo ci vorrà per cicatrizzare questa brutta ferita maturata al Ceravolo?
“Io di solito sono uno che guarda solo avanti, uno che ama voltare pagina alla svelta. Questa volta, però, è diverso. Questa qui, me ne rendo perfettamente conto, è una ferita bella grossa…”
La sua è stata una stagione double face…
“Lo so bene…”
Partiamo dal girone d’andata: 10 gol segnati, tutti che la acclamavano, le big di Serie A che la pedinavano, l’Italia che pensava di strapparla all’Albania…
“Mi sono ritrovato dentro una favola. Una favola colorata di bianco e nero. Ero partito col piede giusto, mi sentivo bene. Poi è arrivato quel brutto infortunio col Cosenza…”
E qui arrivano le note dolenti. Perché lei, nel girone di ritorno, ha segnato soltanto un misero gol. E sfoderato diverse prestazioni da bollino rosso.
“Quell’infortunio non sono riuscito a smaltirlo in modo ottimale. Sono riuscito a rivedere il campo abbastanza alla svelta, ma la caviglia continuava a farmi male…”
Avete per caso affrettato i tempi di recupero?
“Questo no. Lo escludo categoricamente. Sono stato ‘semplicemente’ molto sfortunato…”
Un uccellino ci ha detto che, a metterle il bastone tra le ruote, è poi arrivato anche un virus misterioso…
“Tutto vero. Questo virus mi provocava una grande debolezza: non proprio il massimo della vita per un giocatore di calcio. Non è stato un periodo facile, quello che ho vissuto nei primi mesi del 2025. Ma non cerco scuse: nel girone di ritorno avrei dovuto fare molto di più…”
Che voto complessivo darebbe alla sua stagione?
“Non saprei Bertozzi. Davvero, non saprei. I voti devi darli tu, mica io…”
Ed io infatti, nel pagellone di fine anno, nonostante tutto le ho rifilato un bel 7…
“Io tendo ad essere sempre molto autocritico: 7 mi pare tanto, facciamo 6,5…”
La prossima stagione resterà ancora a Cesena?
“Non lo so…”
Davvero non sa nulla?
“Lo giuro! Una cosa però posso già dirtela: ripartirei molto volentieri dal Cesena. Per tanti motivi…”
Me ne dica uno.
“Dopo Catanzaro ho ricevuto da parte dei tifosi bianconeri tante parole di conforto. Tanti attestati di stima. Ah, a proposito: grazie a tutti, di cuore…”
Se il suo entourage la obbligasse a fare le valigie già il prossimo luglio, preferirebbe finire in un altro club italiano o tentare un’avventura all’estero?
“Club italiano tutta la vita (su Shpendi ci sono ancora Toro, Sassuolo, Monza, Cagliari e Venezia, ndr)”.
Come valuta la stagione del Cavalluccio 2024-25?
“Estremamente positiva. Se la scorsa estate qualcuno mi avesse proposto di uscire ai preliminari dei play-off avrei firmato subito. Non scordiamoci mai che il Cesena ha affrontato pur sempre questo campionato cadetto nelle vesti di matricola…”
Dove si vede tra 5 anni?
“In Serie A. Anche se, a dirla tutta, in Serie A vorrei arrivarci prima del 2030…”
Tra i suoi sogni c’è anche quello di tornare un giorno a fare coppia in attacco con suo fratello, giusto?
“Me lo sento: prima o poi, io e Stiven, ci ritroveremo…”
Magari già la prossima stagione, qui a Cesena.
“Mai dire mai. Ma ora è davvero prematuro fare questi discorsi. Anche perché prima bisogna vedere se l’Empoli (proprietario del cartellino di Stiven, ndr) resterà o meno in Serie A…”
Dopo passerà le sue meritatissime vacanze estive?
“Qui a Cesena…”
A Cesena?!? Ma è impazzito?
“Perché?”
Perché il 99% dei suoi (più o meno) blasonati colleghi trascorre le proprie ferie a Mykonos. A Formentera. A Montecarlo. A Ibiza…
“Bertozzi, tu ormai un po’ mi conosci. Io sono un ragazzo semplice, un tipo che si nutre di cose semplici. A Cesena ho tutto per essere felice, 12 mesi all’anno. Cesena è la mia Ibiza…”
Novantadue minuti di applausi. Forse anche qualcosina di più di novantadue minuti di applausi…