La rivincita di Nicolò Bianchi: “Ero disposto a partire accontentando la società”

La sua esperienza in bianconero non è stata memorabile, ma quest’anno è stato, insieme a tanti altri ex del Cavalluccio, tra i protagonisti del ritorno del Padova in serie B. Le emozioni e i ricordi di Nicolò Bianchi, pronto a vivere la prossima stagione da avversario con la maglia dei biancoscudati veneti.
Bianchi, finalmente è stato promosso in B. La vive come una rivalsa?
“Sono felicissimo di aver raggiunto questo traguardo, ma non ho una sensazione di rivalsa. Di campionati ne ho vinti diversi e ci sono giocatori che magari non hanno avuto questa fortuna. Una vittoria è sempre una vittoria”.
A suo tempo cosa non ha funzionato nella sua stagione in Romagna?
“Se avessi la risposta a questa domanda, magari le cose sarebbero andate diversamente. A volte possono capitare stagioni negative e mi spiace che sia accaduto a Cesena perché ci tenevo a fare bene in quella che è una piazza importantissima”.
Nell’estate del 2023 era giusto che le strade si dividessero?
“Probabilmente sì. Purtroppo, le cose non erano andate bene e penso che sarebbe stato difficile cambiare le sensazioni mie e della gente. Credo che separarsi sia stata la scelta migliore sia per me che per il Cesena”.
Quali sensazioni ha provato nel vedere i bianconeri festeggiare la promozione con la vittoria sul Pescara?
“L’invidia è una cosa che odio e sono stato contentissimo di veder vincere i miei ex compagni. Sono felicissimo di aver visto il Cesena in serie B, era il motivo per il quale ero venuto anch’io in Romagna e nonostante avessi preso altre strade sono stato contento per chi è riuscito a vincere l’anno dopo la mia partenza”.
Il suo vecchio mentore Toscano meritava una chance in B con il Cavalluccio?
“Beh non spetta a me dirlo. Credo che avesse creato una grande alchimia e avrebbe potuto far bene anche in B a Cesena, però poi bisogna sapere come sono andate realmente le cose per poter giudicare”.
Anche per Toscano, come accaduto a lei, c’è voluto diverso tempo per formalizzare l’addio al Cesena…
“Per Toscano non saprei. Per quel che mi riguarda, avevo detto che ero disposto a partire accontentando la società e il direttore, ma volevo cercare una soluzione buona. Non è stata una questione di proprietà o di azione del direttore, aspettavo una situazione giusta per me, poi è arrivato il Padova e tutto si è risolto”.
Si aspettava l’uscita di scena del direttore Artico dopo una promozione e un settimo posto?
“Sinceramente no perché credo che i risultati siano stati ottimi. Dopo un campionato vinto al primo anno ed un settimo posto da neo-promossi in un campionato difficilissimo con squadre come Sampdoria e Salernitana ai play-out, non mi aspettavo un addio del direttore. Anche qui però, bisogna conoscere bene le dinamiche”.
Negli ultimi anni solo nella stagione a Cesena non è riuscito ad andare a segno. Le dà fastidio questo dato?
“Non sono uno che dipende troppo dal gol, ciò che mi dà fastidio è non esser riuscito a fare quel che volevo. Delle ultime dieci stagioni quella di Cesena è l’unica nella quale non ho fatto bene e questo sì, mi dà fastidio”.
Nel campionato appena concluso è stato Simone Bastoni il centrocampista proveniente da una categoria superiore a non rendere secondo le aspettative riposte su di lui. Ci vede un parallelismo personale al piano sottostante?
“Non posso nemmeno pensare di paragonarmi a Bastoni, quindi non ci vedo un parallelismo personale. La verità è che non sempre si può mantenere lo standard al cento percento, magari a volte capitano cose extra campo che ti portano via energie e questa non vuole essere una scusa. Tanto nel nostro sport lo fa la testa e se magari accade qualcosa vengono meno energie, non sempre le cose vanno come si vorrebbe”.
Giocatori in rampa di lancio che lei ha conosciuto da giovanissimi come Cristian Shpendi, Berti, Francesconi e Pieraccini hanno mostrato di poter dire la loro anche in B. Se lo aspettava?
“Sì, perché li ho vissuti ed è la conseguenza di come lavora il Cesena nel settore giovanile. Ci sarà un motivo se ogni anno riesce sempre a tirare fuori dei giovani interessanti oltre a far bene a livello di risultati. Questo è il risultato del grande lavoro delle persone che animano il settore giovanile bianconero. In Italia ci sarebbe tanto bisogno di società come il Cesena che riesce a portare i propri ragazzi in prima squadra e a farli rendere”.
A Padova ha trovato una ‘colonia bianconera’ dato che vi militano anche Bortolussi, Russini e Favale. Avete mai pensato a questa ‘coincidenza’?
“No, ad una coincidenza non abbiamo mai pensato. Però abbiamo parlato spesso di Cesena e di quanto bello fosse giocare in una piazza così incredibile”.
E ora? Che Padova troverà il Cesena sul proprio cammino?
“Un Padova motivato e che darà battaglia. La serie B è un campionato incredibile, ci sono squadre che sono retrocesse o che faranno i play-out ed era impensabile. Sono sicuro, in ogni caso, che il Padova sarà pronto”.