Niente più scuse: vincere (o vendere) per non morire

14.11.2021 18:40 di Stefano Severi   vedi letture
Niente più scuse: vincere (o vendere) per non morire

1. Come abbiamo vissuto questo pareggio? Come un importante successo per non aver perso dopo tanta sofferenza? Come una mezza sconfitta per non aver battuto a domicilio la capolista? Come un pareggio insignificante? Come un passo indietro nel gioco?

2. Inizio io: questo pareggio è l’ennesimo mattone in un muro oltremodo solido. Tra miglior difesa e miglior attacco del campionato ha prevalso la miglior difesa. E la classifica ora dice che a giocarsela sono 3 squadre in 3 punti.

3. Il vero rammarico in queste prime 14 giornate se vogliamo è un altro: la sconfitta interna, in rimonta, col Modena, in un momento in cui la truppa di Viali era ancora in pieno rodaggio.

4. Un po’ di rabbia però, dopo questo 0-0, resta: non per il risultato bensì per come questa squadra venga accolta e trattata in Romagna.

5. Portare 1100 tifosi in una fredda domenica di novembre, in un settore scoperto con le previsioni che da giorni prevedevano il diluvio, mentre le statistiche dei contagi sono in forte rialzo, non è per nulla scontato. La Romagna ha voglia di calcio e della sua squadra.

6. Però questo calore, quello dei tifosi veri, viene spesso smorzato da fiumi di inchiostro, spesso virtuale, volto a sminuire, svilire e ridimensionare lo sforzo della truppa bianconera.

7. Missiroli è lento, Ardizzone è statico, Berti è in giornata no, Caturano non ne indovina una, Tonin gioca perché raccomandato, Ciofi deve partire dalla panchina e, sempre e comunque, Viali fa turnover e sbaglia la formazione iniziale. Peccato poi che Ardizzone e Missiroli abbiano demolito palo e traversa mentre Caturano abbia fornito (l’ennesimo) assist, questa volta per Ciofi atterrato in area in maniera tutt’altro che regolare.

8. Addirittura in settimana si è arrivati a descrivere con dovizia di particolari come sarebbe stato il Cesena a Reggio senza Ciofi, dando per assodata l’assenza del più importante difensore bianconero. Tutti sono Viali, tutti conoscono la situazione nello spogliatoio e in infermeria come Viali e meglio di Viali il cui ruolo è fondamentalmente inutile. (Disclaimer: Viali tutto questo lo sa e per quieto vivere distribuisce ugualmente sorrisi, like e strette di mano).

9. Per intenderci: Reggiana e Modena hanno budget di almeno tre volte superiore a quello dei bianconeri che saranno costretti a depositare il vecchio bilancio con almeno 300mila euro di perdita non ripianata dai ristori del governo Draghi (promessi e non mantenuti, ma chi lo avrebbe mai detto?) e con Patrignani e soci che hanno costruito questa rosa con una previsione a giugno 2022 di 800mila euro di passivo.

10. In altre parole, con il crollo del castello americano, il Cesena si è ritrovato a completare la rosa con gli svincolati e a sperare nella promozione in B per non vendere uno dei suoi gioiellini. Il déjà vu – vendere per non morire – è forte ma in fondo il calcio del modello italiano è questo.