L'ascesa dei ragazzi che non hanno mai pagato in Lire

23.09.2023 23:30 di  Stefano Severi   vedi letture
L'ascesa dei ragazzi che non hanno mai pagato in Lire

1. Personalità. Visione di gioco. Acume tattico. Tre doti che contraddistinguono i ragazzini terribili del Cesena. Sphendi (classe 2003), Francesconi 2004), Berti (2004) su tutti, ma anche Pierozzi (2001) e Giovannini (2005).

2.A Cesena, anzi a Martorano, siamo ovviamente tutti contadini e se c’è una cosa che la terra ci insegna è che ogni stagione ha i suoi frutti e ogni frutto ha i suoi tempi. È così anche per questi ragazzi: questo campionato deve essere la loro stagione.

3. Per Cristian non lo era il campionato scorso, quando persino il fratello Stiven ha dovuto segnare una barca di gol per spiegare a Toscano che la posizione migliore di Ferrante era la panchina. Non lo era per Berti, mandato in Primavera a Firenze perché il Rommel calabrese non aveva idea di come poterlo usare e non lo era per Francesconi e Giovannini, dimenticati nei meandri delle giovanili (di loro se ne accorgevano gli scout di altre squadre ma non i nostri).

4. Stasera non si poteva fare diversamente. Persino Toscano si è reso conto che, grazie ad un mercato in cui magari non sono arrivate tutte le zavorre da lui richieste – tipo Bianchi, per intenderci – non avrebbe avuto altra soluzione che far giocare i ragazzini. E li ha fatti giocare. Anche se in cuor suo – e su questo parla la sua storia a Cesena – avrebbe preferito ad affidarsi a uomini d’esperienza.

5. Ne è nato il Cesena più bello da quando è seduto sulla panchina bianconera. Un Cesena quadrato e offensivo ma non spavaldo, una squadra pronta a verticalizzare e a superare in velocità le linee avversarie, in grado di recuperare velocemente palla e andare all’attacco. Senza praticamente soffrire mai in difesa.

6. Grande Toscano, grandissimo Toscano: le sue scelte hanno permesso di trasformare la partita di stasera in un allenamento. Era così che sarebbe dovuta andare – del resto giocavamo contro una squadra che schiera Calderoni titolare, quindi nulla di serio – ed è così che è andata.

7. Fermiamoci però per un attimo a riflettere su Sphendi, Berti, Francesconi e Giovannini: quattro prodotti del settore giovanile stasera in campo. Un vivaio sempre fiore all’occhiello del Cesena. Già, peccato però che appena cinque anni fa si sia ripartiti da zero.

8. Poi è arrivato il Martorano. Che ha fatto rinascere la prima squadra e anche il settore giovanile. Che due anni fa, prima di passare la mano agli americani, ha fatto sapere a tutta Italia che il Cesena aveva il miglior settore giovanile di tutta la terza serie (due titoli italiani di C, vittoria del campionato Primavera 2 e relativa Supercoppa).

9. Due anni più tardi il Cesena non solo è vivo, ma è anche in grandissima forma, grazie al lavoro dei vecchi soci nel settore giovanile. Pensate a cosa sarebbe potuto succedere se non avessimo avuto a disposizione queste risorse fatte in casa, specie dopo un mercato all’insegna della spending review.

10. Avremmo preso nel migliore dei casi degli altri Bianchi, Brambilla, Calderoni o Mercadante (dove sono quelli che si stracciavano le vesti per la sua partenza?). Gente che piuttosto che fare una verticalizzazione mette la palla in tribuna. Gente che piace al nostro allenatore, eh. Ma, pazienza, stasera hanno giocato i nostri.