Buon compleanno, Pompetti!

25.09.2019 23:34 di  Stefano Severi   vedi letture
Buon compleanno, Pompetti!

1. “Ha perso tutto” (cit.) e oggi ha perso anche il Cesena. Che però – sempre sia lodato – non è più suo. E mentre lui è in Lapponia che caccia – chiedendo l’oblio a mezzo stampa con la destra e raccontandocelo via Instagram con la sinistra – noi siamo a batterci all’Euganeo. Perdiamo ma, noi, con onore.

2. Che poi questa storia del perdere con onore in generale mi fa piuttosto arrabbiare. Ogni partita conta, ogni punto è importante e quello lasciato stasera a Padova fa male.

3. Il messaggio è chiaro: oltre a scivolare a -9 dal primo posto, che non dovremmo considerare nemmeno in preda ad allucinazioni, la classifica dice che abbiamo affrontato tre delle prime cinque della classe e rimediato un solo punto. In casa. Contro il Piacenza. Ergo al momento siamo da centroclassifica, non di più.

4. Il precampionato aveva sollevato qualche entusiasmo di troppo, nella dirigenza come tra i tifosi: da un lato c’è comunque da essere contenti perché ripartendo dalla tabula rasa elettrificata almeno qualcosa è stato creato, un minimo di identità esiste.

5. Per la prima volta il Cesena affronta una squadra che gioca “alla Bisoli” – visto che proprio in questa maniera dominò due anni fa il campionato di C – e per la prima volta termina a bocca asciutta, cioè senza aver segnato nemmeno una rete.

6. Non è la giornata storta di Zecca ad incidere né il mancato guizzo di Butic: il Cesena contro le squadre quadrate e registrate fa una fatica tremenda a creare gli spazi in avanti, a gettare palloni nel mezzo, a trovare giocate pericolose. E tutto questo dovrebbe essere il piatto forte del modulo di Modesto.

7. Al tempo stesso però la difesa del Cesena commette ancora errori piuttosto elementari: il gol quasi a freddo del Padova è incredibile. Un lancio in verticale dalla linea laterale si trasforma in un assist perfetto per Soleri che si infila tra Sabato e Brignani e segna solissimo ed incredulo.

8. Sarebbe troppo esigente pretendere che una neopromossa venga all’Euganeo a mettere sotto la capolista però visto che il motto di Modesto è il “andiamo per giocarcela contro tutti” forse il Cesena ha anche provato a reagire con veemenza allo svantaggio iniziale e se non c’è riuscito è semplicemente perché il Padova al momento è nettamente superiore. Ed essere nettamente superiori non significa vincere 8-0 bensì segnare un gol e tracciare un vallo a protezione dell’area di rigore.

9. Un po’ più di umiltà in ogni caso non farebbe male al nostro allenatore, considerata la sceneggiata che gli è costata l’espulsione. Sei l’allenatore del Cesena e per il momento le cose stanno andando benino – non troppo bene ma nemmeno male – ma il panettone è ancora lontano. Abbassare i toni – nelle dichiarazioni della vigilia e persino in campo – non sarebbe una cattiva idea.

10. Testacoda: dalla capolista passiamo all’ultima della classe. Che punterà a difendersi proprio come ha fatto la capolista sull’1-0 ma lo farà giocando in 10 dietro alla palla e non vincendo praticamente ogni duello sul piano fisico come fatto dal Padova. Sarà una partita insidiosa in cui il Cesena dovrà continuare la striscia iniziata in serie D lo scorso anno: quella che l’ha portato a vincere tra le mura amiche tutti i derby romagnoli.