ESCLUSIVO – RICCI: “ADESSO PERÒ PARLO IO…”

L’ex bianconero si sfoga: “Io scaricato? Certe frasi non dette sono peggio delle parole. Viali mi ha deluso molto. Qualcuno della stampa non è stato corretto con me. Cesena resta nel cuore…”
23.08.2021 10:40 di Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVO – RICCI: “ADESSO PERÒ PARLO IO…”

Se volete leggere una di quelle solite (bolse, noiose, banali, faziose, incellofanate) interviste in salsa politicamente corretta, siete capitati nel posto sbagliato. Se invece volete regalarvi un’intervista verace e passionale, godetevi questa lunga ed interessante chiacchierata che ho fatto con Luca Ricci.

Ricci, si sente scaricato dal Cesena?
“Vogliamo partire subito in quarta?”

La domanda è più che lecita.
“Ed allora sì, la risposta è affermativa: alla fine il Cesena mi ha scaricato. In quest’ultimo anno ho avuto sempre la sgradevole sensazione di sentirmi ospite in casa mia. Non so se mi spiego…”

Il Cesena l’ha obbligata a fare le valigie?
“No, questo no. Nessuno mi ha mai fatto pressioni dirette per andare via. Anche se, nel calcio come nella vita, certe frasi non dette e certi silenzi assordanti sono peggio delle parole…”

Chi l’ha particolarmente delusa?
“Mister Viali, con il sottoscritto, non è mai stato chiaro. MAI. Non mi ha mai affrontato da uomo vero. Non ha mai voluto spiegarmi il suo vero pensiero su Luca Ricci. Non mi ha mai motivato le sue scelte…”

Meglio quindi Modesto di Viali?
“Come allenatore sicuramente sì”.

Intendevo come uomo.
“Con Modesto sono arrivato più volte allo scontro verbale, ma almeno tra noi due ci si confrontava. Con Viali, invece, niente di niente. Quindi secondo me Modesto è meglio di Viali anche come uomo…”

Ogni allenatore ha il proprio carattere…
“Su questo non ci piove. Ma nulla mi vieta di dire che io preferisco lavorare con delle persone che ti guardano dritto negli occhi. Con delle persone che, se c’è un problema, te lo dicono in faccia…”

Un’accusa che vuole invece muovere alla sua ex società?
“A Cesena, la scorsa stagione, avrei meritato da parte del club un maggior supporto a livello mediatico. Tante volte sono sceso in campo stringendo i denti, grazie a delle infiltrazioni. Per il bene del Cesena mi sono quasi ‘giocato’ una spalla…”

Addirittura.
“Il Cesena, nell’ultimo anno, invece che supportarmi mi ha ‘solo’ sopportato…”

Per lei, partire, è stato un po’ come morire. Giusto?
“Cesena era ed è ancora oggi casa mia. Io avrei voluto chiudere in Romagna la mia carriera. Dove tutto è iniziato. Dove ho debuttato in Serie B (nel 2008, ndr). Dove ho giocato in Serie A (nel 2011, ndr). Invece…”

Questo calcio malato fa sempre meno rima con romanticismo…
“E pensare che due estati fa, quando mi ero ricolorato di bianco e nero, ero l’uomo più felice del mondo. E pensare che, per poter ‘chiudere’ a Cesena, ho rinunciato a soldi veri…”

È sempre difficile essere profeti in patria.
“Ma io, nel 2019, non ero mica tornato a Cesena per fare il profeta in patria. Per finire in copertina sul giornale. O per meritarmi un coro della Mare. No, io ero tornato in Romagna ‘soltanto’ perché nelle mie vene scorre sangue bianconero. Perché volevo aiutare il Cesena (fresco di ritorno tra i prof, ndr) a tornare grande…”

Mi scusi se insisto: è sempre difficile essere profeti in patria.
“Caro Bertozzi, su questo non ci piove. Capellini, Ravaglia, Biondini, Luca Ceccarelli: la storia è piena di casi simili al mio. A Cesena (ma non soltanto a Cesena, ndr), un giocatore del posto, invece che essere aiutato viene criticato…”

Qualche tifoso, soprattutto sui social, ha spesso vomitato veleno su Ricci.
“Ma a me, dei social, non frega nulla. I tifosi possono dire quello che vogliono: è un loro sacrosanto diritto esprimere pareri sul Mondo Cesena. C’è un’altra cosa, invece, che mi fa particolarmente incazzare…”

Dica pure.
“Non faccio nomi di giornalisti, ci mancherebbe altro. Ma qualcuno, con il sottoscritto, non si è comportato proprio benissimo…”

Suvvia Ricci, non faccia il solito giocatore viziato e mocciosetto. Noi giornalisti lo sappiamo bene che voi calciatori soffrite un po’ troppo le pagelle…
“Ma il mio non è un discorso legato alle pagelle. Il mio è un discorso molto più ampio: io non accetto che qualcuno mi attacchi regolarmente per puro gusto personale…”

Diciamo le cose come stanno: lei, la scorsa stagione, ha confezionato un grande girone di ritorno. All’andata, però, è scivolato su qualche buccia di banana…
“Vero, nella prima parte di campionato ho avuto pure io dei momenti difficili. Ma quante partite ho cannato di brutto? Due? Tre? E comunque, nel dubbio, si dava sempre contro a Ricci. Perché faceva comodo…”

Vabbè, passiamo oltre. Perché ha scelto di andare alla Pistoiese?
“Perché a Pistoia mi hanno fatto sentire importante. Perché a Pistoia ci ho già giocato in passato. Perché mi fido ciecamente del diesse Stefanelli. In queste ultime settimane mi hanno cercato diverse squadre (Gubbio, Mantova, FeralpiSalò e Siena, ndr), ma solo la Pistoiese ha saputo toccare le corde giuste. Me lo sento: ho fatto la scelta giusta…”

Anche perché poi, rimanere a Cesena a vivacchiare, sarebbe stato assai controproducente per la sua carriera.
“Cesena è… Cesena. Per il mio Cesena mi sarei buttato anche nel fuoco. Ma io non volevo assolutamente fare la fine che ha fatto qualche altro ‘vecchio’ bianconero che, a forza di seguire il cuore, è rimasto fregato. E poi è finito tristemente nel dimenticatoio…”

Archiviata questa sfida di Coppa Italia a cui lei non ha preso parte, ci si rivedrà al Manuzzi a fine ottobre per il campionato.
“E quella, ve lo dico già, per me sarà una gara da brividi. Una partita ricca di significati”.

Come lo vede questo nuovo Cesena?
“L’ossatura è da primi cinque posti. Ma è palese che, al momento, ci sono diverse lacune da colmare. Ora come ora questo Cesena è molto meno competitivo di quello della scorsa stagione. Il mercato, comunque, è ancora apertissimo. E quindi…”

Il suo ‘amicone’ Viali ha scelto volutamente di non confermare Di Gennaro.
“Di Gennaro è fortissimo. Un giocatore illegale per la Serie C. A livello tecnico, non confermarlo, è stato un suicidio. Anche se…”

Anche se?
“Anche se è anche vero che, in vista di questa stagione, Viali ha cercato di impostare un Cesena diverso. Un Cesena che magari cerca di ‘produrre’ gioco non grazie al singolo ma alla coralità. Solo il tempo potrà dire se questa scelta di Viali si rivelerà giusta o sbagliata…”

Ricci, vuole ringraziare qualcuno?
“Ringrazio tutti i tifosi bianconeri che mi hanno sempre sostenuto. E poi i miei ex compagni di squadra. Perché con loro non ho mai avuto un solo problema. A Cesena ho lasciato un bellissimo spogliatoio fatto di ragazzi straordinari. E tanti amici che continuerò a sentire anche in futuro…”

Basta così con i ringraziamenti?
“Assolutamente no. Ringrazio anche Marco Valentini (storico segretario del Cesena, uno che non c’entra nulla con la mediocrità della Serie C, ndr), professionista esemplare nonché persona squisita. E poi ancora il tandem di preparatori atletici Vincenzi-Magrini, i team manager Alberto e Matteo, i magazzinieri Matteo e Petro, la Deborah della lavanderia. Ne avrei di persone di ringraziare…”

C’è magari un ultimo sassolino che vuole togliersi dalla scarpa?
“Beh, di sicuro il buon girone di ritorno che ho fatto la scorsa stagione… in casa Cesena ha scombussolato i piani di ‘qualcuno’. Sarebbe stato sicuramente più semplice ‘scaricare’ un Ricci in fase calante. Giusto Bertozzi?”

Questo, più che un sassolino, è un macigno.
“Ho detto semplicemente la verità…”

Ricci, la nostra chiacchierata finisce qui.
“In bocca al lupo, caro vecchio Cavalluccio. Buon campionato. E grazie di tutto. Ti voglio bene…”