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| Parla Giaccherini: “Vi dico tutto. O quasi tutto…”

A tu per tu con la Pulce di Talla: “Davanti a me, in vista della prossima stagione, ho tre possibilità: restare al Chievo, tornare a Cesena o smettere. E su quel rigore ‘targato’ Juventus del 2011 vi dico che…”
06.01.2021 11:45 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVA | Parla Giaccherini: “Vi dico tutto. O quasi tutto…”

Un grande pezzo di storia del Cesena dentro la… Calza della Befana. Sì, quattro chiacchiere (anzi, pure qualcosina di più…) con Emanuele Giaccherini. Tra passato, presente e futuro.

Giaccherini, lunedì sera a Cremona è finito il suo lungo ramadan.
“Sì, proprio così. Era dallo scorso luglio che non la buttavo dentro”.

Il suo digiuno è terminato proprio a casa del ‘povero’ Bisoli.
“Sì, dal dischetto. E mi spiace davvero tanto per il mio vecchio ‘maestro’. Ma io devo pensare a me. E al mio Chievo”.

Un Chievo che sente sempre più aria di zona play-off.
“Siamo lì che lottiamo, che sgomitiamo. Dobbiamo anche recuperare due gare. Siamo carichi. Vogliamo lottare sino alla fine per la A”.

Nel frattempo è arrivata la tanto agognata sosta cadetta.
“I ritmi, in questa stagione, sono a dir poco forsennati. Ma la pausa non è lunghissima. Dovremo cercare di ricaricare le pile in fretta”.

Che calcio è il calcio dell’era Coronavirus?
“Il calcio senza pubblico negli stadi non ha senso. È un calcio triste, spettrale. Un calcio che ti mette addosso una profonda tristezza. Io stesso, il calcio in tv, ormai non lo guardo nemmeno quasi più. Mi sintonizzo davanti al televisore per abitudine, ma dopo 20 minuti spengo tutto…”.

E lei? Come sta?
“Ora bene. Ho ripreso a giocare da poco. Mister Aglietti ha gestito al meglio il mio rientro. Piano piano sto ritrovando la giusta condizione. Ma vi assicuro che ho passato momenti brutti, terribili”.

Sono passati ormai cinque mesi dal suo brutto infortunio.
“Contro la Juve Stabia mi ero procurato il distacco del tendine del flessore sinistro. Quando ti capita uno stop del genere a 20 o a 25 anni è un conto. A 35 anni un altro. Mi era caduto il mondo addosso. Le incognite erano tante”.

Progetti per questo 2021 appena cominciato?
“L’ho già detto: lottare per la promozione. Anche se la concorrenza, là davanti, è davvero agguerrita. E poi… regalare altre gioie al Chievo”.

Suvvia, non faccia finta di nulla: il 30 giugno scade il suo contratto.
“Non so cosa farò domani mattina. Figuratevi se so cosa farò dal 1° luglio in poi. Al momento, il mio futuro, fa rima con rebus”.

Dice sul serio?
“Da qui a giugno può succedere tutto e il contrario di tutto. Posso magari giocare tutte le partite, fare altri 10 gol, portare in A il Chievo e guadagnarmi sul campo un rinnovo di contratto. Oppure, al contrario, posso incontrare altri problemi fisici e decidere che è meglio smettere…”.

A Cesena la stanno aspettando a braccia aperte.
“Ripeto, a maggio farò 36 anni. E al momento non so che ne sarà di me la prossima stagione. Certo, chiudere la carriera a Cesena, dove tutto è cominciato, è un’idea che mi stuzzica…”.

Un uccellino ci ha detto che lei si sente spesso con Lelli.
“Con Lorenzo ci conosciamo da una vita, siamo amici. Lui ha sempre avuto fiducia in me, anche in quei momenti in cui la dea bendata mi stava voltando le spalle. Io non dimentico chi mi ha sempre sostenuto nei momenti bui…”.

Se torna, torna dunque per Lelli?
“Se torno, torno ‘semplicemente’ perché Cesena è… Cesena. A Cesena ho tirato i primi ‘veri’ calci. A Cesena ho vinto due campionati indimenticabili. A Cesena ho debuttato in serie A”.

In quella rovente estate del 2011, il suo passaggio alla Juve, fece molto rumore.
“Lo ricordo bene. Ma ci tengo a dire una cosa, una volta per tutte: quell’estate non lasciai mica il Cesena per andare al Modena, ma alla Juventus. Non si può mica dire di no alla Juve…”.

A San Marino, prima di una gara di Coppa Italia, un manipolo di tifosi le regalò pure una colorita contestazione.
“A Milano, un certo Maldini, si è preso dei fischi da migliaia di tifosi. Ci sta che Giaccherini prenda degli insulti a Cesena da dieci o quindici ragazzi…”.

E che ci dice di quel ‘famoso’ rigore che si procurò in quell’altrettanto ‘famoso’ Juventus-Cesena?
“Che vi devo dire?”.

Qualche tifoso del Cesena afferma che lei, quella volta, non fu molto sportivo con la sua ex squadra.
“Vero, quel rigore per la Juve non c’era. Ma io cosa avrei dovuto fare in quel frangente? Andare dall’arbitro a dire che il penalty non era da assegnare? Suvvia, chi fa questi discorsi vuol dire che non ha mai giocato a calcio. Tra l’altro, se avessi fatto una cosa del genere, Conte mi avrebbe letteralmente sbranato”.

Del Cesena di Viali che ci dice?
“Lo sto seguendo, anche io sono rimasto positivamente colpito dalla recente rimonta della squadra bianconera. Il Padova resta la mia vera favorita per la promozione diretta, ma secondo me anche il Cesena potrà dire la sua per il 1° posto. Il Cesena è molto pratico e nel calcio conta la concretezza. Vi faccio un grosso in bocca al lupo…”.

Concludendo, i seguaci del Cavalluccio possono sognare un suo revival in salsa romagnola?
“Sognare non costa niente. Una cosa è certa: a luglio o resto al Chievo, o torno a Cesena oppure mi ritiro definitivamente. Non ci sono altre alternative”.