ESCLUSIVO Schachner: “Se mi chiamano vengo io ad allenare il Cesena…”

A tu per tu col mito: “Shpendi può arrivare lontano. E rivoglio il Cavalluccio in Serie A. Quanti ricordi colorati di bianco e nero: i 2 gol alla Juve, la rimonta con la Fiorentina, il 4-1 nel derby…”
10.05.2024 10:20 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVO Schachner: “Se mi chiamano vengo io ad allenare il Cesena…”
© foto di Archivio privato Bertozzi

Per tutti quei tifosi bianconeri che già nei primi anni ottanta vivevano a pane (pardon, piadina) e Cesena, Walter Schachner è un mito vivente. Un’icona da celebrare, da venerare. Per tutti coloro che sulle spalle hanno meno di 40 primavere, invece, l’ex bomber austriaco resta un grandissimo pezzo di storia del Cavalluccio da (ri)studiare. Da (ri)scoprire.

Schachner, il Cesena è di nuovo in Serie B.
“È passata una vita da quando ho lasciato la Romagna, ma il Cesena e i cesenati sono sempre nel mio cuore. Grazie ai giornali italiani e a qualche sito internet mi tengo sempre aggiornato sulla squadra. Quest’anno sono anche venuto a vedere una partita al Manuzzi, quella col Perugia. Che dire? Che mister Toscano e i suoi ragazzi, in questa stagione, hanno fatto qualcosa di assolutamente straordinario. I numeri parlano chiaro…”

Un giocatore bianconero che ha apprezzato particolarmente in questi ultimi 9 mesi…
“Beh, potrà sembrare scontato ma devo dire che Cristian Shpendi è davvero un attaccante di grande prospettiva. Uno che può arrivare lontano. Deve crescere ancora, questo ragazzo. E per lui, il difficile, arriverà ora. Però è palese che siamo davanti a un attaccante col gol nel sangue. A un attaccante che vive per il gol…”

Mister Toscano, salvo terremoti, lascerà presto la Romagna. Magari potrebbe venire lei ad allenare il Cesena…
“Bertozzi, tu lo sai bene: io non alleno più da tanti anni. Da troppi anni. Mi godo la pensione, la mia bellissima famiglia, la mia casa qui in Austria, la mia casa delle vacanze che ho a Lignano Sabbiadoro. Sono un po’ arrugginito, però è chiaro: se il Cesena mi chiama, mollo tutto e mi rimetto subito tuta e scarpini (risatina, ndr).

Apriamo l’album dei ricordi. Se le diciamo ‘Cesena’ cosa le viene subito in mente?
“A Cesena, di gol, ne ho segnati diversi. Però è chiaro che quella doppietta rifilata alla Juventus fa parte dei miei ricordi più cari in assoluto. Quel giorno, alla Fiorita, in un colpo solo riuscii a segnare due gol al mitico Zoff e a far arrabbiare (in occasione del momentaneo 2-0 romagnolo, ndr) sia Gentile che Cabrini. Poi la Juve, alla fine, quella gara riuscì a pareggiarla. Ma per noi, quel 2-2, aveva comunque il sapore della vittoria…”

Altre giornate in salsa romagnola da ricordare?
“Con la Fiorentina, a un quarto d’ora, dalla fine perdevamo ancora 3-0. Il mio gol fece partire la rimonta. Poi Garlini e Buriani completarono incredibilmente l’opera. Tanti tifosi che avevano abbandonato delusi lo stadio anzitempo per evitare la confusione di fine partita, tornarono sui loro passi ‘richiamati’ dai boati della Fiorita: pazzesco! Altro ricordo casalingo che porto sempre dentro di me: il 4-1 rifilato al Bologna. Io segnai un gol. E feci tre assist per Garlini…”

Che mi dice del grande ed inimitabile Edmeo Lugaresi?
“Mi trattava come un figlio, mi viziava, mi coccolava. Cercava sempre di accontentarmi, di venirmi incontro. Edmeo era un presidente semplice ed onesto. Una brava persona che, per il bene del suo Cesena, si sarebbe buttato anche nel fuoco. Fu anche per questo che, nell’estate (post mundial, ndr) del 1982, pur avendo ricevuto offerte da mezza A (soprattutto da Roma, Napoli e Fiorentina, ndr), decisi di restare in Romagna per un altro anno…”

Edmeo Lugaresi è l’emblema di un calcio (romantico) che non c’è più.
“Lo puoi dire forte. Una volta, le società calcistiche, erano gestite come delle vere famiglie. Adesso, invece, conta solo il business. Al calcio moderno manca la passione, il calore umano, il romanticismo. Al calcio moderno mancano anche le storie da raccontare, i veri personaggi, pure la qualità. Sì, pure la qualità. Le partite di oggi, se leviamo qualche isolata gara di Champions League, a livello tecnico sanno regalarmi davvero poche emozioni…”

Speriamo che le emozioni, prossimamente su questi schermi, ce le regali (ancora) il Cesena.
“Me lo auguro di cuore. Questa promozione in Serie B non deve essere vista come un punto di arrivo, ma come un nuovo punto di partenza. Questa straordinaria piazza merita di tornare il prima possibile in Serie A. Questo fantastico pubblico merita ancora di più. Io ci credo a una nuova promozione in tempi stretti. Sì, ci credo. Forza Cesena! E speriamo di vederci presto. Di nuovo al Manuzzi…”