ESCLUSIVO Marchioro: “Io. Il Cesena. La Reggiana…”

A tu per tu con il mito: “Lunedì sera vince il Cavalluccio. Nel 1976, in Romagna, l’abbiamo combinata davvero grossa. E quel murales fuori dal vecchio Mirabello…”
15.02.2023 12:06 di Flavio Bertozzi   vedi letture
ESCLUSIVO Marchioro: “Io. Il Cesena. La Reggiana…”

Nome: Giuseppe. Cognome: Marchioro. Età: 87 anni (il prossimo 13 marzo). Segni particolari: mito bianconero. Ma anche mito granata. Mito vero. Capito adesso perché il Pippo più importante della storia italiana – dopo Baudo, si intende… – è l’uomo giusto (al posto giusto) per presentare al meglio l’attesissima supersfida tra Cesena e Reggiana? 

Marchioro, subito il domandone: chi vince lunedì?
“Caro Bertozzi, tu lo sai bene che il sottoscritto ha ancora tanti amici sia a Cesena che a Reggio Emilia. Mi vuoi forse fare litigare con qualcuno? Dimmi un po’, devo proprio rispondere a questa domanda?”

Sì, deve.
“Solitamente, questi derby di alta classifica, puzzano di pareggio. Per tanti motivi. Ma secondo me, lunedì sera, il Fattore Manuzzi potrebbe fare la differenza. Dunque dico Cesena…”

Tra Cavalluccio e Regia si prospetta una bella volata promozione.
“Difficile capire chi potrà spuntarla. La Reggiana, ovviamente, è ancora la grande favorita. Però il Cesena è in gran forma. E, vincendo il derby, potrebbe rosicchiare altre tre punti ai granata (ed andare a -1, ndr). Ci sarà da divertirsi…”

Per lei, Cesena e Reggiana, non sono due squadre qualunque.
“Lo puoi dire forte! E, proprio per questo, la prossima stagione vorrei rivedere entrambi i club in Serie B. Chi esce sconfitto da questa volata per il 1° posto deve andare poi a vincere i play-off. Si può fare…”

Apriamo l’album dei ricordi. Lei, quasi 47 anni fa, riuscì a portare il Cesena in Coppa Uefa.
“Io sono un classe 1936. La memoria, ormai, è quella che è (sospirone, ndr). Ma di quella strepitosa stagione mi ricordo ancora tutto, o quasi. Io e i miei ragazzi, quella volta, l’abbiamo combinata davvero grossa (6° posto in Serie A, ndr)”.

Quella volta, nella terra del liscio e della piadina, si consumò una delle favole calcistiche più belle di sempre d’Italia. Anzi, d’Europa.
“Eravamo partiti per salvarci. Però, quella squadra, era davvero forte. Boranga, Ceccarelli, Cera, Frustalupi…”

Una gara da ricordare di quell’indimenticabile stagione? 
“Quel 2-1 rifilato alla Juventus capolista non si scorda più. Damiani portò in vantaggio la Vecchia Signora, come da pronostico. Poi però salì in cattedra Bertarelli. Con quella magistrale doppietta…”

Lei è ricordato con immenso affetto anche a Reggio.
“Con la Reggiana ho vinto la Serie C (1988-89, ndr) e la Serie B (1992-93, ndr)”.

Lei, la Regia, l’ha pure salvata nel calcio che conta. 
“Determinante, in quell’occasione, si rivelò una vittoria arpionata a San Siro contro il Milan di Capello, all’ultima giornata. Il gol di Esposito, la paratona di Taffarel su Massaro, i nostri tifosi in festa alla Scala del calcio: quell’impresa, in Emilia, se la ricordano ancora tutti…”

A Reggio Emilia, fuori dal vecchio Mirabello, c’è pure un bel murales dedicato a lei.
“Sono soddisfazioni…”

In riva al Savio, invece, nessuno ha ancora pensato di rendere omaggio all’Uomo che ha portato il Cesena in Europa… 
“E quindi? Cosa devo rispondere?” 

Non lo so. Mi dica lei. Deluso da questa dimenticanza?
“No. Io vivo sereno comunque. A 86 anni suonati, credimi, sono in pace con me stesso. E ho tutto per essere felice. Certo, se il Cesena (o la politica, ndr) prima o poi si ricorderà di me e mi vorrà dedicare ‘qualcosa’, la cosa non potrà che farmi piacere…”

Intanto, il Cesena, potrebbe magari ‘semplicemente’ invitarla allo stadio a vedere il derby. Si potrebbe consegnarle un premio speciale nell’intervallo del match…
“Io ora abito a Cesena, a pochi passi dallo stadio. Se dovessero chiamarmi in vista di questo derby sarei ben lieto di accettare l’invito. In caso contrario, la partita, me la guaderò in tv. Al caldo. Seduto sulla mia poltrona preferita. Che forse, vista la mia veneranda età e visto il freddo che presumibilmente ci sarà lunedì sera allo stadio, è anche meglio…”


PS: Caro Cavalluccio, la facciamo o no questa telefonata? Una telefonata non solo può allungarti la vita. Ma può anche scaldarti il cuore…