Domini: “Ago? Il più forte! Seba? Un big! Il Conte? Non è un fenomeno, ma…”

L’ex bianconero fra passato, presente e futuro: “Che casino che scoppiò dopo quel Cesena-Juve 1-1! Il ko col Fano? Mi auguro sia stato solo un incidente di percorso. Valeri sfonderà…”
11.12.2019 17:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Domini: “Ago? Il più forte! Seba? Un big! Il Conte? Non è un fenomeno, ma…”

Ci sono le interviste normali. Le interviste ‘mordi e fuggi’. Le interviste da azzannare distrattamente in una misera manciata di secondi. Poi però, per fortuna, ci sono anche le interviste speciali. Le interviste che meritano più attenzione. Interviste come… questa. Signore e signori, ecco a voi Sergio Domini.

Domini, da dove cominciamo?
“Non chiedetelo a me…”.

Partiamo allora da quella volta in cui Bigon la schierò come libero.
“In vita mia solo una volta ho giocato in quel ruolo. Contro il Milan di Sacchi. Nel 1989. E, incredibile ma vero, ho pure vinto…”.

Quello era un Diavolo che faceva davvero paura. Mica come quello di adesso.
“C’erano i tre olandesi. C’era Baresi. C’era Costacurta. C’era Ancelotti. Mamma mia che squadrone…”.

Eppure, in quella fredda domenica di inizio gennaio, in riva al Savio si consumò un miracolo degno del ‘miglior’ San Gennaro.
“Segnò Holmqvist. A metà ripresa. Il Milan, poi, le provò tutte pur di rimettersi in carreggiata. Ma noi, in porta, avevamo un ‘certo’ Rossi…”.

Seba era davvero un guardiano con i fiocchi.
“Poche storie: ci sono stati 5-6 anni in cui Rossi è stato il miglior portiere al mondo…”.

Eppure, questo figlio del Cavalluccio, non è mai riuscito a giocare in Nazionale…
“Un’ingiustizia incredibile. Ci deve essere stato sotto qualcosa, magari dei giochi ‘politici’. Non so…”.

Lei, a Cesena, ha raccolto due salvezze in serie A.
“… due salvezze che valevano come due Scudetti. A quei tempi, quello italiano, era in assoluto il campionato più bello del mondo. Adesso invece, in serie A, vedo tanta mediocrità…”.

Quelle due salvezze furono arpionate sui titoli di coda.
“Il primo anno ci salvammo alla penultima giornata, battendo in casa il Como. Il secondo, con Lippi in panca, si decise invece tutto all’ultimo turno. Contro il Verona di Bagnoli. A dieci minuti dalla fine. Sempre al Manuzzi”.

Entrambe quelle sfide furono decise da un ‘certo’ Agostini.
“Era un grande attaccante, Ago. Con lui mi trovavo divinamente. Sotto l’aspetto dell’intelligenza calcistica era il numero uno. Ed io, in carriera, di bomber forti ne ho conosciuti parecchi…”.

Ci sarebbe da parlare poi di quel ‘famoso’ Cesena-Juve 1-1…
“Quella volta, a fine partita, scoppiò un gran casino…”.

Tutta colpa sua…
“Mancava un quarto d’ora alla fine. Stava già 1-1. A Marocchi feci una battuta: un punto per uno non fa male nessuno. Direi che possiamo chiuderla anche qui…”.

Niente di clamoroso. Sono le ‘solite’ frasi che popolano da decenni il regno del calcio…
“Ma sì. Ed invece, dopo il novantesimo, quel gran ‘fenomeno’ di Marocchi disse a tutti i giornalisti che Domini gli aveva chiesto platealmente un punto. Che il Cesena voleva truccare la partita. Un macello…”.

A quel punto cominciò una vergognosa caccia alle streghe.
“Il sottoscritto, sotto l’aspetto mediatico, subì per giorni un clamoroso attacco mediatico. Mi beccai anche due giornate di squalifica per antisportività. Una porcata…”.

Pentito per quella frase sussurrata nell’orecchio di Marocchi?
“Assolutamente no! Rifarei tutto! Quella domenica non ho detto e fatto nulla di male”.

Parliamo un po’ del Cesena di oggi.
“Mi ha lasciato a dir poco sconcertato l’ultimo 0-4 maturato col Fano. Mi auguro che questa terribile Caporetto bianconera sia stato solo un incidente di percorso. D’altronde, primo di questo ko, il Cesena aveva raccolto 4 pari e 2 vittorie”.

Questo Cesena non può proprio fare a meno di…
“… del suo capitano. De Feudis non è certo un fenomeno della pedata. Però, con lui in campo, la squadra sa quasi sempre trovare un proprio equilibrio. E quando trovi un equilibrio, nel calcio, il 70% è fatto…”.

Russini o Zerbin: chi sfonderà fra questi due bianconeri?
“Non lo so. Per me, il giocatore del Cesena più interessante in prospettiva, è Valeri. Quando spinge sulla fascia sa essere devastante. Se migliora anche in fase difensiva diventa un grande…”.

Dove può invece arrivare questo Cesena?
“Vediamo come chiudiamo questo 2019. Vediamo se a gennaio arriva qualche altro rinforzo importante. Ma io credo che ai play-off ci si possa andare…”.

Il maggior difetto della truppa di Modesto?
“Le partite, quando sei davanti, bisogna chiuderle prima. Guardate ad esempio quello che è successo 10 giorni fa a Salò. Contro la Feralpi si sono gettati nel water due punti che erano già in cassaforte. E non è stata certo la prima volta…”.