Attacco, missione rinforzo: il Cesena cerca il suo ariete

Reparto offensivo in crisi di gol e fiducia: gli occhi del Cavalluccio sono sul mercato. Tra svincolati e scontenti, ecco chi potrebbe cambiare aria.
23.10.2025 17:30 di  Simone Donati   vedi letture
Attacco, missione rinforzo: il Cesena cerca il suo ariete

Nonostante il Cesena possa vantare il secondo miglior attacco del campionato — alla pari con Reggiana, Carrarese e Pescara, e dietro soltanto alla capolista Modena — il pacchetto avanzato dei bianconeri sta attraversando un momento di evidente appannamento. I numeri parlano chiaro: Olivieri e Diao non hanno ancora trovato la via del gol, Shpendi è a secco dalla seconda giornata e anche Blesa non segna da tre turni. Un calo che preoccupa e che potrebbe spingere la società a intervenire nel mercato di gennaio per dare nuova linfa all’attacco.
Durante la live di TuttoCesena di lunedì scorso ho presentato una lista di attaccanti — svincolati, di Serie A o di Serie B — che finora hanno trovato poco spazio o non hanno ancora avuto modo di mettersi in mostra. Profili diversi per caratteristiche e opportunità, ma accomunati da un potenziale (chi più e chi meno) che, nelle giuste condizioni, potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per la truppa di Mignani.

Partiamo dagli svincolati, per i quali il discorso è breve: le alternative realmente appetibili sono pochissime. Fortunatamente — e il termine non è casuale — vanno subito accantonate le suggestioni, più da bar sport che da mercato, legate a Mario Balotelli e Mattia Destro, reduci da fugaci e poco esaltanti esperienze rispettivamente con Genoa e Reggiana. Profili ormai lontani da qualsiasi idea di affidabilità e che sarebbe meglio tenere a debita distanza dalla Romagna. L’unico nome che, volendo restare con i piedi per terra, potrebbe rappresentare un’opportunità concreta è quello di George Pușcaș. Il classe ’96 rumeno (accostato anche alla Sampdoria nelle ultime settimane di mercato estivo) nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Bodrum FK, mettendo a segno 11 gol e 4 assist tra campionato e coppa. Un attaccante conosce bene la categoria: oltre 150 presenze e 46 reti in Serie B con Bari, Pisa, Palermo e Benevento. Un profilo sicuramente pronto ed esperto, ma forse serve qualcuno di livello maggiore per aiutare Shpendi e compagni.

Passando alla Serie B, il discorso si fa più complesso. Sarà infatti difficile che il Cesena riesca a strappare un attaccante di proprietà di una diretta rivale, a meno di situazioni davvero particolari. È più probabile, invece, che si apra qualche spiraglio per quei giocatori in prestito da club di Serie A, scontenti per il poco spazio trovato nella prima parte di stagione.
È il caso ad esempio di Marco Nasti, attualmente all’Empoli ma di proprietà della Cremonese. L’attaccante classe 2003 — autore del gol vittoria all’ultimo secondo contro il Südtirol nella sua unica apparizione in campionato — sta deludendo le aspettative che si erano create attorno a lui dopo la convincente esperienza a Cosenza. Le qualità non mancano e il margine di crescita è ampio, ma in questo momento il Cesena avrebbe probabilmente bisogno di un profilo più pronto e più coerente con le proprie esigenze tecniche.
Un altro attaccante che sta trovando pochissimo spazio in cadetteria è Mirko Marić del Monza. Il classe ’95 croato non si è mai adattato pienamente al calcio italiano: la sua miglior stagione resta quella vissuta a Crotone nel 2021-2022, con 11 gol e 5 assist, mentre negli anni successivi ha collezionato poche presenze e ancora meno reti.
Il nome più intrigante, però, è senza dubbio quello di Giacomo Corona del Palermo. Il classe 2004 era già stato sondato da Fusco, ma Pippo Inzaghi ha preferito tenerlo con sé per seguirne da vicino la crescita. Finora, però, ha trovato spazio solo in Coppa Italia e una manciata di minuti in campionato (appena dieci, tra le prime due giornate di fine agosto). Non è affatto scontata la sua permanenza in Sicilia, ma per portarlo a Cesena servirebbe un lavoro diplomatico certosino e un progetto tecnico chiaro.
Ha giocato relativamente poco anche Jonathan Italeng al Südtirol. Il classe 2001 è sceso in campo tre volte a gara in corso, servendo un assist, dopo la convincente stagione scorsa a Pontedera — dove aveva messo a referto 12 gol e 4 assist, in coppia proprio con il già citato Corona. Considerata l’abbondanza offensiva a disposizione di Castori, il camerunense potrebbe decidere di cambiare aria per trovare più spazio.
E infine, raschiando davvero il fondo del barile, c’è Luca Strizzolo. Con tutto il rispetto, non lo porterei a Cesena neanche se fosse rimasto l’ultimo attaccante sulla faccia della Terra. Il classe ’92 viene da un’annata disastrosa: prima al Cosenza, poi alla Triestina (dove peraltro ha condiviso lo spogliatoio con Olivieri). Oltre ai risultati tutt’altro che esaltanti di entrambe le squadre, si aggiunge il dato più impietoso di tutti: una sola rete in tutta la stagione.

Anche in Serie A qualche giocatore scontento potrebbe scegliere di cambiare aria a gennaio pur di ritrovare minutaggio e fiducia. Nomi diversi per età, esperienza e prospettive, ma accomunati da un denominatore comune: la voglia di giocare. E chissà che qualcuno di loro, a gennaio, non possa trovare proprio nel Cesena il terreno ideale per ripartire. A seguito di un’apposita scrematura, i nomi più interessanti sono i seguenti:
Giuseppe Ambrosino sarà sicuramente tra i più contesi nel mercato invernale di Serie B. Il classe 2003, rimasto a Napoli un po’ a sorpresa — così come Vergara — è apprezzato da Antonio Conte, che a inizio ottobre ha assicurato che per lui arriverà il momento di scendere in campo. Solo il tempo potrà dirci se sarà davvero così, ma l’attaccante titolare dell’Under 21, protagonista agli Europei della scorsa estate (indimenticabile la punizione contro la Germania), potrebbe legittimamente decidere di cercare continuità altrove.
Altro nome che tornerà a circolare con forza è quello di Alberto Cerri, oggi al Como. Di fatto, con la partenza di Gabrielloni verso la Juve Stabia, è il terzo attaccante nelle gerarchie di Fabregas, alle spalle di Morata e Douvikas. La trama sembra quella già vista nella scorsa stagione: in estate punta i piedi per restare in Serie A, poi gioca poco o nulla e a gennaio scende di categoria, magari chiedendo anche un ingaggio importante.
Il Sassuolo detiene il cartellino di due giovani punte promettenti ma ai margini a causa della presenza di Pinamonti e Cheddira: Laurs Skjellerup e Luca Moro. Il primo, danese classe 2003, per caratteristiche forse rispecchia di più il tipo di attaccante che servirebbe al Cavalluccio. Tuttavia, da quando è arrivato in Italia lo scorso anno, ha messo insieme solo sei presenze, frenato anche da vari problemi fisici che l’hanno tenuto fuori per circa tre mesi complessivi. Nelle esperienze precedenti tra Göteborg e Hobro IK, in Svezia e Danimarca, non ha mai mostrato particolare feeling con il gol. Potrebbe tornare utile per il lavoro sporco e per dare profondità, ma resta un’incognita. Luca Moro, invece, classe 2000, ha già una discreta esperienza in Serie B e nella passata stagione ha contribuito alla promozione dei neroverdi con 7 gol e 3 assist in 25 presenze. Con quasi cento partite nella categoria alle spalle, potrebbe rientrare nelle idee del ds Fusco, che già in estate lo aveva monitorato per rinforzare l’attacco.
La Cremonese dispone invece di un reparto offensivo ancora più affollato, e inevitabilmente qualcuno cercherà spazio altrove. Uno di questi potrebbe essere Manuel De Luca, classe ’98, autore del rigore allo scadere che ha regalato i tre punti contro il Sassuolo. Giocatore fisico, utile nel far salire la squadra e nel liberare spazi per i compagni, ma tutt’altro che inefficace in zona gol. Altro nome da tenere d’occhio è quello di David Okereke, ormai un habitué della Serie B: attaccante esplosivo, discontinuo ma sempre pericoloso, che potrebbe decidere di concedersi l’ennesimo giro sulla giostra del campionato cadetto.
L’ultimo profilo è anche il meno conosciuto: Idrissa Gueye è un classe 2006 arrivato all’Udinese dal Metz in prestito con obbligo di riscatto fissato a dieci milioni. Un investimento importante, ma il giovane senegalese ha davanti a sé molta concorrenza nel reparto offensivo di Runjaic. Proprio per questo, non è escluso che il club friulano decida di mandarlo a giocare altrove per accelerarne la crescita.

Nomi, suggestioni e possibilità diverse, ma con un filo conduttore chiaro: trovare un attaccante capace di affrontare e vincere i duelli fisici, abile nel colpo di testa e nel gioco di sponda. Caratteristiche che mancano a un reparto che sembra aver smarrito un po’ di brillantezza. Il mercato di gennaio, in questo senso, rappresenterà un crocevia importante per il destino dei bianconeri.



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