| Se ne va anche Silvestri. E non c’è alcun lieto fine…

Un altro pezzo della promozione a suon di record del 2023-2024 se ne va in archivio. Tra i protagonisti di quella cavalcata trionfale spiccheranno per sempre negli almanacchi i nomi dei difensori Giuseppe Prestia e Luigi Silvestri, cugini palermitani coetanei, la cui intesa sul campo era granitica. Uniti sul rettangolo verde quanto nella vita privata, almeno così sembrava. A margine di quel Cesena-Pescara che ha sancito l’approdo del Cavalluccio in cadetteria, i due si erano concessi ad una conferenza stampa congiunta che oggi è ‘solo’ una triste cartolina sbiadita.
Cos’è accaduto in meno di un anno e mezzo? Ripercorriamo con ordine. Ad inizio agosto 2024, la notizia che Silvestri fosse considerato cedibile ha colto di sorpresa molti. Le motivazioni in merito inizialmente erano vaghe, Silvestri ha provato ad opporsi stoicamente con l’obiettivo di giocare quella serie B guadagnata sul campo, ma presto si è dovuto ‘arrendere’ al trasferimento in prestito al Trapani. Già alla fine dello stesso agosto 2024 ha cominciato a farsi largo una versione sconcertante: un affare di famiglia tra lo stesso Silvestri ed il cugino avrebbe reso impossibile la loro convivenza sul campo. Un affare privato, di una delicatezza estrema, che è stato però strumentalizzato ed esposto su pubblica piazza con modalità a dir poco discutibili. Prestia avrebbe quindi utilizzato il suo ‘peso politico’ per favorire l’uscita di scena del parente. Un’ingerenza, uno scavalcamento di campo, da parte di chi avrebbe dovuto preoccuparsi esclusivamente di giocare e di ricoprire al meglio il ruolo di capitano che gli era appena stato assegnato. Indiscrezione che, al di là di quanto ognuno la volesse ritenere attendibile o meno, era comunque parziale poiché non teneva conto di altri aspetti come il fatto che Silvestri, pur avendo passato i trent’anni, non aveva mai giocato in seconda divisione oppure le caratteristiche richieste da mister Mignani per i propri difensori, ovvero un fisico da corazziere e non a caso pure Pieraccini si è ritrovato penalizzato da questa pretesa.
Ma come ha potuto questa indiscrezione farsi largo al punto tale da divenire il segreto di Pulcinella di cui tutto il pubblico del Cesena è al corrente? Un’ondata mediatica senza precedenti, in relazione ai presupposti da cui è partita ossia una diatriba fra due rami di una famiglia, che non ha certo dato risalto all’immagine dell’ambiente bianconero, con ripercussioni dirette sul rendimento in campo e sulle dinamiche dello spogliatoio.
Il fulcro di questa spiacevole vicenda ruota attorno all’operato dell’amministratore di un noto gruppo facebook che conta migliaia di iscritti. Un gruppo facebook che in maniera ingannevole specula sulla buona fede dei propri iscritti, dato che il dibattito è aperto solo all’apparenza e quel che viene lì pubblicato è prima sottoposto al vaglio degli amministratori che, si presume, filtrano contenuti a loro sgraditi. È qui che l’indiscrezione di quanto accaduto tra Silvestri e Prestia ha trovato terreno fertile, tramutandosi in una vera e propria campagna mediatica occulta. Il sommo amministratore di tale gruppo è entrato in contatto con i familiari di uno dei due giocatori coinvolti. Ha ottenuto una ricostruzione di parte sulla vicenda privata con tanto di dettagli sul litigio. Tuttavia si trattava di un quadro che non poteva essere completo, perché se anche chi interpellato sia stato in buona fede, mancava la versione della controparte. L’amministratore ha scelto di non rimanere equidistante nei confronti di Silvestri e Prestia, bensì ha iniziato una sistematica opera di screditamento più o meno celata nei confronti di quest’ultimo.
Questa condotta è da condannare senza riserve. Un gruppo virtuale, nato per passione e confronto, non può e non deve trasformarsi in un tribunale privato o, peggio ancora, in uno strumento per destabilizzare l’equilibrio di una squadra di calcio. L’intromissione in questioni familiari così delicate, che avrebbero dovuto rimanere tali, è un gravissimo errore etico e professionale.
La pressione mediatica scatenata dall’amministratore supremo e dai suoi sodali ha avuto un impatto devastante su Prestia. Il difensore ha faticato a gestire il peso delle accuse e delle insinuazioni, sino a scoppiare in un pianto liberatorio a seguito del fondamentale gol segnato alla Salernitana con tanto di dedica alla propria madre per poi ammettere pubblicamente: “ho avuto un periodo molto difficile e le mie forze sono state dimezzate da un fattore esterno. Non sono qui a giustificarmi, però ho vissuto un brutto periodo a livello familiare”.
A prescindere da ciò, al di là di quanto il suo rendimento ne sia stato inficiato, la condotta di chi gestisce quel gruppo facebook resta da condannare.
Questo non significa che Prestia sia esente da colpe, anzi. Che abbia avuto un rapporto privilegiato con il precedente direttore sportivo non è certo un’illazione da voci di corridoio, dato che giusto poche settimane fa (il 12 luglio 2025, con Artico esonerato e con la notizia di Prestia in procinto di passare all’Inter U23 già diffusasi), è stata la stessa moglie di Prestia a postare una storia Instagram in cui erano ritratti l’ex capitano, l’ex direttore e le rispettive consorti accompagnati dalla didascalia “L’amicizia vera non ha secondi fini, non teme l’invidia e non ha bisogno di spiegarsi. Si riconosce nei gesti più puliti, negli sguardi sinceri e nella libertà di essere se stessi”. Che questo legame possa aver influito sulla decisione di allontanare Silvestri è un’ipotesi di facile formulazione, al netto di quanto Prestia si sia speso al podcast Onda Bianconera per cercare di sminuire la cosa.
Silvestri, dal canto suo, avrebbe meritato l’opportunità di giocarsi le proprie carte in serie B. Magari si sarebbe dimostrato non all’altezza oppure avrebbe stupito in positivo. Resta il fatto che la chance se l’era guadagnata e gli andava concessa. Tuttavia anche lui, per tutto il corso della stagione passata a Trapani, avrebbe potuto prodigarsi affinché questa campagna mediatica (di cui per forza di cose era al corrente) venisse interrotta quanto prima. Proprio in ragione di quanto fosse artefatta e tutt’altro che spontanea, ha finito per danneggiare pure lui che era estraneo alla sua attuazione, soggetto ma non autore. È semplice supporre che le numerose pubblicazioni su quel gruppo non lo abbiano messo in buona luce agli occhi di chi lavora all’interno del Cesena.
Il lieto fine, in questa intricata vicenda, non c’è. Se non altro siamo arrivati alla conclusione. L’estate del 2025 ha visto Prestia passare all’Inter Under 23 e ora, che è arrivato il comunicato ufficiale e soddisfacente buonuscita, Silvestri si accasa a titolo definitivo all’Union Brescia. Entrambi nuovamente in Serie C. Un epilogo amaro per due giocatori assoluti protagonisti di una promozione storica.
Da tutto questo però possiamo provare a trarne una lezione morale, dato che da adesso sarà tutto finito. È bene non intromettersi nelle dinamiche parentali altrui, riguardino queste dei perfetti sconosciuti o personalità che godono di molta notorietà come può accadere ad un calciatore in forza al Cavalluccio. Chi cerca forzatamente di esporle pubblicamente o comunque farle trapelare, in funzione di non si sa bene cosa, non solo si macchia di una condotta meschina ma può potenzialmente creare un danno pratico. I panni sporchi si lavano in famiglia e non sulla maglia del Cesena.