Bianco esulta ma recrimina: “Ci manca un rigore chiaro”
Con la vittoria ai danni del Cesena, il tecnico dei brianzoli Paolo Bianco diventa il primo allenatore nella storia del Monza a vincere sette partite consecutive (il record in Serie B è di undici). A ciò si aggiungono i quattro clean sheet consecutivi e i quattrocentotrentasette minuti di imbattibilità del portiere Demba Thiam. È da qui che parte il commento a caldo del tecnico dei biancorossi nel post partita: “I record contano poco: servono solo se aiutano a fare punti. Lo ricordo sempre a tutti: i record non vincono i campionati. Tutti si ricordano l’unico allenatore che ha ottenuto una promozione in Serie A, cioè Stroppa, mentre chi fa i record non viene ricordato da nessuno. Quello che mi interessa è la crescita della squadra”.
Entrando nel merito della gara, si tratta di tre punti pesantissimi perché sono rimasti in dubbio fino all’ultimo secondo. Il Cesena non ha mai smesso di crederci, ma per il parere del tecnico dei lombardi un episodio poteva chiudere anzitempo ogni discorso. “Mi è piaciuta molto la parte tecnica, l’applicazione tattica e la solidità del primo tempo. Affrontavamo una squadra che aveva solo tre punti in meno e che nelle ultime cinque partite aveva fatto quattro vittorie perdendo solo col Bari immeritatamente. Potevamo fare anche qualche gol in più.
Mi è piaciuto anche l’atteggiamento del secondo tempo: nei momenti di difficoltà i ragazzi hanno dimostrato di essere squadra vera. Non è facile portare a casa una partita soffrendo e restando concentrati fino all’ultimo calcio d’angolo. Nel secondo tempo, secondo me, ci poteva stare un rigore (qui il tecnico si riferisce al contrasto dubbio tra Zaro e Alvarez, ndr) molto evidente: lo abbiamo rivisto ed è chiaro. È un peccato perché avrebbe potuto indirizzare meglio la partita”.
I risultati che il Monza sta ottenendo sono la riprova che la rosa a disposizione del tecnico ex Modena e Frosinone è di assoluta qualità ed è verosimilmente la più forte di tutto il campionato. “I ragazzi hanno due qualità fondamentali, e la prima è morale: sono uomini veri, e questo fa la differenza. Specialmente coloro che avevano sofferto molto l’anno scorso e che abbiamo rimesso in piedi moralmente con l’aiuto di tutto lo staff e dei nuovi arrivati.
La seconda è tecnica: ora sono una squadra vera e per me la sfida è mantenerli su questi livelli ogni giorno. Sono convinto che loro hanno più voglia di me di tornare nel campionato che hanno lasciato l’anno scorso e dimostrare il proprio valore”.
