Gentiluomo gode e tace
1. C’è una vaga idea di quella persona, una sorta di astrazione. Una pura entità, qualcosa di illusorio. Anche mascherando la freddezza di questo articolo, tu puoi aprire il link e ritrovare quell’elenco numerato a te tanto caro. E magari perfino arrivare a credere che i nostri stili di vita sono probabilmente comparabili. La verità è che lui non è qui.
2. Un uomo di classe e con un comportamento retto non si vanta dei propri piaceri o successi, ma li vive con discrezione e silenzio. Perfetta descrizione di mister Michele Mignani: risultato rotondo e senza sbavature, si presenta nel dopo gara in sala stampa e, al netto di un’innocente battutina pronunciata a microfoni spenti, si limita a rispondere alle domande con la sua solita pacatezza. Senza ostentare i propri meriti, ben consapevole della precarietà di una classifica giunta solo alla dodicesima giornata.
3. Noi ci accodiamo al suo esempio. Il Cesena ha stravinto e non ha preso gol: non c’è niente di cui parlare, oggi godiamo e basta. Ogni parola proferita risulta superflua.
4. Appurato dell’inutilità delle chiacchiere sul Cesena che, qui ma soprattutto altrove, si possono fare, che si faranno e che ci accompagneranno nella lunga sosta per le nazionali, ci limitiamo a sottolineare l’attuale momento d’oro del Cavalluccio con un solo dato, tanto semplice quanto espressivo. Il Cesena di Mignani prima d’oggi non aveva mai vinto con tre reti di scarto.
5. Piano con i facili entusiasmi. Nello scorso campionato, il Cesena di Mignani era arrivato alla sosta di novembre con 21 punti in classifica, occupando il quarto posto. Quella squadra sembrava esaltare i propri pregi al massimo, al contempo ben celando i difetti. Poi è arrivato il dicembre nero…
6. Questo Cesena ad oggi ha tutta l’aria di essere più forte di quello che lo ha preceduto. Un anno fa la serie B era arrivata alla sosta di novembre con una partita in più sul groppone. Facendo un raffronto gara su gara, rispetto ad un anno fa oggi il Cesena ha cinque punti in più a parità di turni disputati. I gol fatti sono uno di meno (19 contro 20) ma se ne sono anche presi in numero minore (13 contro 18). Tanto basta per sperare che il Cesena contemporaneo disponga della sufficiente maturità per non andare incontro ad una flessione altrettanto grave.
7. Cerchiamo di rimanere focalizzati sul presente. La posizione in classifica è relativa, i punti sono assoluti: 23 dopo 12 match, pronosticarli in estate significava fare una proiezione fantascientifica, invece eccoci qui. L’unico vero pensiero che deve ‘assillare’ le menti bianconere è quello di raggiungere la salvezza il prima possibile.
8. Per essere una partita per la quale godere e sulla quale tacere, abbiamo parlato anche troppo. Quindi ora tacciamo. Tacciamo sul battibecco per la battuta di un calcio di rigore che fortunatamente è stato subito sedato da Mangraviti e su cui Mignani ha poi saggiamente glissato. Tacciamo sugli zero minuti concessi ad Arrigoni e ai giovani aggregati dalla primavera, nonostante il risultato dicesse tre a zero già al sessantesimo.
9. Tentiamo di rimanere galanti e non muoviamo appunti, ci aspettano due settimane piene da vivere serenamente senza guastarsi il buonumore.
10. Mignani è un gentiluomo e quando vince lo applaudiamo. Noi non siamo gentiluomini e quando il Cesena vince proviamo goffamente a fingere di esserlo. Chi non è gentiluomo e non cerca neppure di sembrarlo, che il Cesena vinca o meno, è senz’altro Stefano Severi. Noi, nel dubbio, prendiamo le distanze…
A questo link trovate i 10 (s)punti
