La Lanterna #18 | Clessidra incrinata

Il tempo non esiste…
20.03.2019 13:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
Ricciardo, in giornata no
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Ricciardo, in giornata no
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

È il ventiquattresimo minuto del secondo tempo. De Feudis pesca Ricciardo in area con un lob sopraffino, la punta addomestica facilmente il pallone e nel coordinarsi per calciare la sfera… cade. L’attaccante scivola, tradito dal verdissimo manto erboso bagnato del Morgagni. Già, il Morgagni: per noi era un non so cosa, forse una seconda casa.
Ci eravamo abituati bene, dopo le tre vittorie conquistate precedentemente. Invece, dopo il fischio finale di Savignanese-Cesena, il solo bianconero a potersi dire soddisfatto è Sarini, che potrà raccontare di aver chiuso la stagione senza reti subite nello stadio di Forlì.

Nell’istante in cui Ricciardo frana al suolo, la partita pare che non debba finire mai. Non c’è verso di segnare, il Cesena sta sprecando forse l’occasione più ghiotta per staccare il pass per la promozione.
Normale sia così, si tratta di percezione soggettiva del tempo. È tutta una questione biologica, dipende dall’attività dei neuroni dopaminergici. La dopamina è conosciuta come l’ormone dell’euforia; quando proviamo insoddisfazione, i livelli di dopamina si abbassano e il tempo ci sembra rallentare, sino a quasi fermarsi.

Siamo soggiogati da un’illusione della nostra mente: il frangente in cui Tonelli coglie la traversa da distanza ravvicinatissima appare interminabile, è a tutti gli effetti una cronostasi, poi… Poi Viscomi segna e a quel punto il tempo non basta più. Prospettiva completamente ribaltata, i minuti scivolano via rapidi senza che si riesca ad afferrarli. Non c’è abbastanza tempo a disposizione per portarsi in vantaggio, qualche occasione viene malamente cestinata. La gara finisce ed ecco ritornare la delusione, un’enorme chance è stata gettata alle ortiche.

Dunque ora il tempo, di nuovo, non passa più. Questo campionato è iniziato solo a settembre inoltrato eppure dalla prima giornata sembrano passati eoni. La partita di domenica contro il Pineto è lontanissima. Lo spazio offerto dai giorni che ci separano dalla sfida con gli abruzzesi verrà riempito a suon di sterili polemiche. “Giocatori a fine carriera”, “allenatore inadeguato”. Dopo il fischio finale di Savignanese-Cesena se ne sono iniziate a sentire di ogni. Chiacchiere utili appena per ammazzare il tempo.

Ragionare per periodi ipotetici lascia il tempo che trova. È comunque verosimile pensare che, con un altro allenatore e con una composizione differente della rosa, il Cesena non avrebbe più punti in classifica di quelli che ha ora. Ed è altrettanto realistico credere che chi oggi parla di bel gioco non abbia mai seguito le partite di una squadra di serie D per trentotto giornate di campionato. È folle e deleterio pensare di stravolgere quanto di buono messo in piedi sino ad oggi. Meglio avere fiducia e rimandare eventuali processi sommari. Tempo al tempo.