La Lanterna #30 | Sempre bello questo Cesena… ma un buon pareggio non basta più
“Ora che sono diventato vecchio mi sono reso conto di avere soltanto due certezze. La prima è che i giorni che iniziano con una remata sul lago sono decisamente migliori degli altri. La seconda è che il carattere di un uomo è il suo destino”.
Che il Cesena non sarebbe andato a Salò solo per fare una gita lo si poteva facilmente ipotizzare già prima della partita. Che la giornata sarebbe stata migliore rispetto all’amaro epilogo di Modena invece non era affatto scontato.
I presupposti per un clamoroso buco nell’acqua c’erano tutti: risultati che da un po’ di tempo latitano, condizione fisica non ottimale a causa delle tante partite ravvicinate, diverse assenze per infortunio, morale collettivo sotto i tacchi per aver perso un derby all’ultimo minuto.
Per giunta, la Feralpi non può essere definita club blasonato ma ormai da anni culla più o meno velatamente il sogno di raggiungere la Serie B, potendo contare su un organico di prima fascia per la terza divisione. Il Cesena invece non si è fatto sopraffare dai propri demoni, ha comandato la partita sin da subito e non si è fatto trovare scoperto. I rischi corsi ammontano a zero, un netto passo avanti se si pensa che durante la gara di andata i gardesani segnavano ad ogni affondo.
Non tutto è andato per il meglio. Eccezion fatta per una poderosa staffilata di Steffè, i bianconeri hanno dato l’impressione che l’unica maniera per segnare sia sperare nella verve di Bortolussi, neutralizzato più e più volte da De Lucia, mentre fra i compagni la precisione al tiro non abbonda.
Bene (quasi) tutto. Un buon pareggio non va a perfezionare una classifica che purtroppo non è più ottima quanto lo era due mesi fa. E qui emerge nuovamente la stranezza di questa stagione giocata ‘in cattività’, lontano dai tifosi. I supporter bianconeri sono soddisfatti di questo Cesena? Oppure si pensava che a questo punto del campionato i play-off fossero già certi e consolidati? Difficile dirlo senza un termometro valido. Ci si può affidare alle varie impressioni esternate sui social. Ma i commenti disseminati in qua e in là, oltre ad essere spesso e volentieri discordanti, non costituiscono un campione attendibile. Non tutti gli affezionati sono soliti dire di volta in volta la propria e non è affatto detto che chi lo faccia sia la maggioranza.
Quanto si può essere appagati di questo Cavalluccio sinora? La sfida di domenica ad un Legnago in leggera ripresa sarà fondamentale per comprendere davvero cosa riserverà questo rush finale. In definitiva, il pareggio a reti bianche maturato contro gli uomini di Pavanel è buono. Anzi, molto buono. Esattamente come lo è stato lo zero a zero di Padova o quelli contro Modena (all’andata) e Südtirol. Però affinché il suo valore non vada sperperato ora occorre vincere a tutti i costi contro i veneti, al di là di quanto possano ancora incidere (spoiler: tanto) le assenze e la stanchezza che affligono il gruppo.