La Lanterna #23 | Mister Viali: filosofo e pratico, non un mago

William Viali è uno stregone che sfata tabù? Ma certo che no…
24.02.2021 12:00 di Bruno Rosati   vedi letture
La Lanterna #23 | Mister Viali: filosofo e pratico, non un mago
© foto di Cesena FC

“La superstizione mette il mondo intero in fiamme, la filosofia le spegne”
[Voltaire]

Sette lunghi anni. Tanto è servito per far riaffiorare un sorriso sui volti dei supporter bianconeri in data 22 febbraio. In questo lasso di tempo, la finestra di giorni che prelude alla fine del secondo mese dell’anno si era tramutata in un’autentica iettatura per il Cavalluccio.
Procediamo con ordine. È ancora fresco nella memoria di tutti il ricordo di Cesena-Vicenza 1-3 del 23 febbraio 2020, la partita che chiuse anzitempo la scorsa stagione per la Romagna bianconera e che segnò l’imprevisto, prematuro e ingiusto termine della carriera di Beppe De Feudis, capitano di mille battaglie.
Circa un anno prima, il 24 febbraio 2019, allo stadio Nicola Tubaldi gli uomini di Angelini si fermò al cospetto della Recanatese dopo la bellezza di quindici risultati utili consecutivi.
Sempre il 24 febbraio, ma nel 2018, altro viaggio nelle Marche, questa volta al Del Duca di Ascoli. La banda di Castori cedette il passo al Picchio sempre per 2 a 1, con le reti di Mogos e Clemenza inframezzate dal timbro di Matteo Fedele (successivamente espulso).
Nuovo balzo di un anno indietro nel tempo, il 25 febbraio 2017 al Manuzzi si prese i tre punti la Pro Vercelli sul Cesena di Camplone sempre per 2 a 1.
Dalla trasferta toscana all’Armando Picchi di Livorno, il 20 febbraio 2016, il Cesena di Dragò riuscì a portare a casa almeno un punto. Un pareggio comunque alquanto deludente per una squadra in lotta per la promozione contro i disastrosi amaranto che a fine campionato retrocederanno.
Il 22 febbraio del 2015 un Cesena troppo timoroso si presentò alla Scala del calcio per fronteggiare il Milan più scarso degli ultimi vent’anni. Il diavolo ebbe la meglio con una rete di Bonaventura a metà del primo tempo e il rigore di Pazzini al termine dei secondi quarantacinque minuti.
E arriviamo dunque al 22 febbraio del 2014. Il Cavalluccio gioca ancora una volta lontano dalle mura amiche, guarda caso proprio contro il Carpi. Allo stadio Sandro Cabassi i ragazzi di Bisoli si accaparrano l’intera posta in palio ribaltando l’iniziale vantaggio locale.
Dal 2014 al 2021. Dal Carpi al Carpi. Tanto c’è voluto per spezzare questo oscuro maleficio che aleggiava sul Cesena.


“La scienza è il grande antidoto contro il veleno della superstizione”
[Adam Smith]

Per interrompere la durativa striscia negativa è servita un’altra grande prestazione, come sempre orchestrata a dovere dal tecnico William Viali. Il 3 a 0 sugli emiliani supera di gran lunga le aspettative riposte nel Cesena post-covid sceso in campo al fischio d’inizio. Più che il risultato in sé, a sorprendere è la gestione dello stesso messa in atto dalla squadra. Una mentalità forgiata e impressa dal tecnico a tutta la rosa nella sua interezza.
Mister William Viali forse non sarà un filosofo illuminista come gli autori delle due frasi citate in precedenza, ma è sicuramente un razionalista. La sua interpretazione della realtà, e quindi di volta in volta della gara, si basa sull’idea che tutto si regga su principi cartesiani e quindi pienamente intellegibili.
Viali non assomiglia affatto a uno sciamano o uno stregone. Volendo vedere la disposizione dell’undici in campo come una composizione architettonica, anche qui Viali è un perfetto razionalista. Il suo lavoro è finalizzato alla ricerca dell’efficacia. Al di là di quanto appagamento estetico possa suscitare o meno nello spettatore ciò che i suoi giocatori esprimono sul terreno di gioco.
Domenica prossima l’asticella si alzerà ulteriormente. I bianconeri sono chiamati ad un impegno sulla carta proibitivo, in casa del Padova capolista. Ma il Cesena di Viali ha le carte in regola per stupire ancora. Senza bisogno di fantomatici incantesimi.