Vedi l’Adriatico. E poi muori

Il Cesena, a Pescara in campionato, in 22 apparizioni ha raccolto solo brutti ko (16) e miseri pareggini (6). Nel 2016 decise un eurogol di Lapadula. Che harakiri 10 anni prima!
22.11.2023 12:05 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Vedi l’Adriatico. E poi muori

Vedi l’Adriatico (inteso come stadio) e poi muori. Pardon: vedi l’Adriatico e poi perdi. O, se ti va bene, pareggi. Lo dicono gli almanacchi, lo dice pure la memoria: a Pescara, in campionato, il Cesena non ha mai vinto. MAI. Sedici ko e sei pareggi raccolti in ventdue precedenti: un disastro. Un vero disastro. Mister Toscano, che a Pescara punta ad arpionare la sua undicesima vittoria stagionale, sabato sera avrà dunque un avversario in più: la Storia. O meglio, il Tabù Adriatico. Un tabù a dir poco inquietante. Quasi più inquietante dell’ultimo (terrificante) singolo sfornato dall’ormai bollitissima Laura Pausini. Non so se mi spiego, eh.
 
L’ultima sfida fra Pescara e Cesena andata in scena in Abruzzo? È datata 15 marzo 2022: la band del tristissimo Viali si arrese a un gol segnato dall’ex Drudi alla mezz’ora. Il 1° maggio 2018 portò zero gol e una vagonata di sbadigli. A fine stagione sia i romagnoli che gli abruzzesi brindarono alla salvezza cadetta. Poi però, come noto, il Cavalluccio andò incontro a quel tragico fallimento che dopo più di 5 anni continua ad essere una ferita aperta. Apertissima. Il 15 aprile 2016, invece, ad imporsi furono i padroni di casa grazie a un eurogol in rovesciata segnato dall’ex di turno Lapadula. L’8 marzo 2014 aveva salutato un altro hurrà locale (2-0; Zuparic e Politano): a fine campionato Cesena del Bisolone promosso in Serie A dopo aver vinto i play-off. Successo di misura per il Pescara il 24 febbraio 2007 (1-0; Vantaggiato), sempre fra i cadetti.
 
Arriviamo poi al ‘famoso’ 6 maggio 2006. Quartultima giornata di B. Il Cavalluccio è più che mai in lotta per la Serie A. Il Delfino, invece, è già salvo. Al 90' la band di Castori è ancora in vantaggio per 2-1 (reti ospiti di Salvetti e Bracaletti, gol locale di Gonnella). Ma, incredibilmente, al triplice fischio finale è la truppa di un ‘certo’ Sarri ad esultare: al 91' Zoppetti firma infatti il pari, al 94' è invece Cammarata a regalare al Pescara la vittoria. Ferreira Pinto & Co. riusciranno poi comunque ad arpionare i play-off e a farsi eliminare in semifinale dall’arbitro Farina. Pardon, dal Torino. Il 28 novembre 2004, all’Adriatico, arrivò un 2-1 (Calaiò, Job e Bernacci). Il 21 gennaio 2000 portò invece un terrificante 4-0 (bis Palumbo, Zanini e Sullo). Il 28 marzo 1999 finì 0-0. Nella stagione 1996-97 giunse un 2-2 (Zanetti, Gelsi, Dolcetti e Di Giannatale). Il 26 novembre 1995 ecco un 3-2 (Hubner, bis Carnevale, Binotto, autogol Ponzo). Abruzzo stregato per i bianconeri anche nel 1994-95 (2-0, Montrone e Gelsi) e nel 1993-94 (2-1, Carnevale, Piraccini ed Alfieri).
 
Pescara e Cesena, in due occasioni, si sono sfidate pure sui nobili palcoscenici della Serie A: il 4 ottobre 1987 arrivò un 1-0 (autogol del mitico Jozic) mentre il 31 dicembre 1988 salutò invece un 3-0 (bis di Gasperini, Pagano).  Da segnalare che il Cesena, almeno un paio di vittorie all’Adriatico, le ha raccolte in Coppa Italia (0-1 nel 1994 e 0-3 nel 1998). Meglio che niente. Aspettando però che cada – magari già sabato sera – il tabù più importante. I tifosi ci sperano. Mister Toscano e tanti addetti ai lavori pure. Anche se, vi confesso una cosa, io invece firmerei subito per un pareggio. SUBITO. E voi?