La Grande Vergogna

Quattro mesi fa a Fermo il Cesena andò incontro a una tragica Caporetto. Da quell’abominevole domenica di metà settembre è cambiato tutto. O quasi. Però…
19.01.2023 00:05 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
La Grande Vergogna

Centoventicinque giorni dopo. Si torna dunque ad incrociare le armi con la Fermana, un girone dopo quell’abominevole 2-0 rimediato al Recchioni in quel 18 settembre al gusto di vergogna. Di frustrazione. Di paura. Di umiliazione. Sì, di umiliazione. Perché se tu ti chiami Cesena, se tu sei stato (anche) in Coppa Uefa, se tu hai battuto (anche) la Juventus di Zoff e il Milan di Ibra, non puoi perdere in quel modo – mezzo tiro verso la porta avversaria, poi solo nulla cosmico ed oscenità – al Recchioni. Oh, sia chiara una cosa: perdere con la Fermana ci sta. D’altronde, il Cavalluccio, in tempi abbastanza recenti ha perso (anche) a Matelica, a Pineto, a Recanati. D’altronde, in tempi abbastanza recenti, il Cesena si è fatto triturare in casa (anche) dal Fano, dalla Virtus Vecomp, dall’Imolese. Però ribadisco: perdere a Fermo in quel modo no, non ci sta. Per tanti motivi.

Sono passati quattro mesi da quella terribile Caporetto in salsa cesenate. Eppure, il ricordo di quel terrificante ko, è ancora vivo. Vivissimo. L’esordio in bianconero da film horror del povero Tozzo, le colossali amnesie difensive di Kontek, le ‘patacate’ di Coccolo, gli errori da Circolo Arci di Calderoni, gli strafalcioni di De Rose, gli svarioni di Zecca, le polveri bagnate (anzi, bagnatissime) di Corazza, l’ex meteora bianconera Giandonato che pareva Messi, quel ‘simpaticissimo’ tifoso della Fermana che per tutto il secondo tempo ha continuato a vomitare nell’aria quell’inquietante domanda ricca di ironia (‘E voi volete  andare in Serie B con questa banda di bidoni?’), le pacchiane dichiarazioni post-gara di un Toscano in versione Mattia Binotto (‘Questo ko? Stiamo cercando di capire…’): un incubo. Un vero incubo.

Zero gioco, zero idee, zero grinta, zero attaccamento alla maglia: a Fermo, lo dice la storia (ma pure Youtube), si è visto uno dei peggior Cesena degli ultimi 30 anni. Quattro mesi dopo, però, in casa Cesena, è cambiato (quasi) tutto. In meglio. Innanzitutto la classifica: dopo quel 2-0, la band di Toscano, era sprofondata a -8 dalla vetta (all’epoca comandava ancora la Carrarese), adesso invece la capolista Reggiana è ‘soltanto’ a +5. I singoli: all’epoca gran parte dei bianconeri non aveva trovato una propria identità, adesso invece la domenica dietro la lavagna ci finiscono ‘soltanto’ i soliti noti. Poi c’è da parlare anche dei tifosi: dopo quel 2-0 i seguaci del Cavalluccio ne avevano i maroni pieni di Ferrante &Friends, adesso invece il Popolo Bianconero vuole bene a questa squadra. Squadra che, dopo quel 2-0 di Fermo, è riuscita a restare ‘viva’  A non deragliare. A non sprofondare nel baratro della depressione. A restare in corsa per la B diretta. Non era una cosa scontata. Non scordiamocelo mai.

Ma ora basta guardarsi indietro.

Sì, basta.

Ora vai, caro Cesena.

E vendica la Caporetto di Fermo.

Te lo chiedono i tifosi.

Te lo chiede la Storia.