Ma cosa vuoi esonerare Viali se gli hai portato solo un nuovo Carbonero!?

Momento non facile per il mister, ma non tutto l’attuale grigiore va imputato al tecnico bianconero. Sicuri che il mercato sia stato utile?
09.02.2022 08:00 di  Bruno Rosati   vedi letture
Ma cosa vuoi esonerare Viali se gli hai portato solo un nuovo Carbonero!?

«Jenny! Senti i dati che ho raccolto: maschio, caucasico, mezza età, sembra che gli abbiano sparato».

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Vuoi vedere che, per uno strano e perverso meccanismo di contro-gattopardismo, la volontà del Cesena di voler cambiare tutto in corso d’opera finisca per lasciare mestamente tutto com’è ora?
Il Cesena china il capo in casa del Modena: una partita che alcuni dicono non si meritasse di perdere, per altri invece non si meritava di pareggiare. Di sicuro non si meritava di vincere e non ci si è andati nemmeno vicino. Un po’ come accaduto nel marzo del 2021, con l’erroraccio di Leonardo Longo a spalancare l’autostrada del successo a Mattia Corradi.
A un anno di distanza il Cavalluccio ha cambiato pelle: si è insediata una nuova proprietà, si è alzata l’asticella degli obiettivi, tante figure si sono avvicendate tra uomini di campo e scrivanie. Il solo Lorenzo Lelli è rimasto stabile al proprio posto e vi rimarrà almeno un altro paio d’anni. Tutti gli altri superstiti si pongono interrogativi su quel che sarà del loro avvenire. Eppure, nonostante ora il traguardo prefissato sia la Serie B, si è nuovamente perso un derby insipido a Modena. Si è troppo distanti dal primo posto in classifica. Oggi tutto lascia presagire che in questo girone di ritorno il Cesena non confermerà l’ottimo rendimento dell’andata, esattamente come accaduto nella stagione passata.

«Nel mio lavoro non chiedo mai il perché. Le domande che faccio riguardano il quando, il dove qualche volta. Ma sempre il quanto».
La colpa è di Viali. Perché dopo aver esternato grandi propositi, ed esserti reso conto sin da subito quanto sia difficile raggiungerli, soprattutto nell’immediato, è istintivo voler cercare qualcosa (o qualcuno) a cui attribuire le ragioni di queste (impreviste?) difficoltà. E allora sì, prendiamocela con l’allenatore perché è evidente che in questo momento sia preda dei propri limiti. In questi due anni abbiamo avuto modo di apprendere che difficilmente riesce a ribaltare l’inerzia di una partita che si incanala su binari negativi. Una volta costruite le sue certezze su un determinato impianto di gioco, fa troppo affidamento su di esse e non osa mai fare una mossa azzardata, volta a scompaginare la situazione. A volte il suo rapporto con i calciatori più blasonati, che hanno calcato palcoscenici ben più prestigiosi, si fa burrascoso. Oggi il realismo induce a pensare che non sarà lui l’uomo che condurrà i bianconeri al ritorno in cadetteria.

«Van Gogh aveva 30 anni quando cominciò a dipingere. Viceversa Mozart aveva tre anni quando cominciò a suonare il piano, e già componeva a sei».
Però. Però Viali è pure il tecnico che ha ‘salvato’ questo Cesena nel momento di massima difficoltà dopo la rinascita del 2018: quei punti non scontati contro Piacenza e Padova, uniti alla larga vittoria ad Imola ormai due anni or sono, hanno evitato play-out che avrebbero fatto sudare freddo tutta la Romagna.
Però Viali è la persona che ha serrato i ranghi e ha tenuto vivo un gruppo martoriato dal covid. È l’allenatore che ti ha permesso di monetizzare parecchio con la cessione di un Collocolo che non è che fosse chissà quale giocatore. È l’allenatore che ha consentito a Ciofi e Favale di giungere alla piena maturazione, che ha portato Bortolussi a segnare come mai aveva fatto in carriera, che ha ridato senso alla presenza in Romagna di Zecca (almeno quando è sano…). È l’allenatore che sta lavorando un diamante grezzo come Pierini, altro giocatore che altrove aveva sempre combinato poco o nulla.
Però Viali è il mister che, trovandosi a dover fronteggiare le pessime prestazioni di Missiroli e Ardizzone, ti aveva chiesto un centrocampista. E tu hai scelto di prendergli un trequartista, eventualmente adattabile sulla fascia, che non ha la minima idea di cosa sia la Serie C. E non ci vuol niente che il povero Frieser (che di colpe non ne ha) si riveli utile quanto un Carlos Carbonero.

Perciò ora non devi agire sull’onda di un impulso emotivo. Perché ci stanno le tue perplessità, la tua insofferenza verso il recente rendimento di Viali. Ma pondera bene ogni tua scelta e prenditi un attimo per riflettere. Non mandargli messaggi cripto-mafiosi (un doveroso grazie agli sgherri sempre disponibili quando c’è da fare un favore) parlando di ‘grandi opportunità’ che di qui in avanti si profilano per il mister. Lasciagli finire la stagione in santa pace, vada come vada. Anche a costo di uscire nuovamente al primo turno dei play-off. Perché per arrivare in B già a giugno con questo organico ci vorrebbe un miracolo: con Viali ma anche con qualsiasi altro allenatore. Perché ora hai le risorse per pianificare la promozione, non serve essere frettolosi. Ragiona e calcola bene ogni tua mossa. Perché tu sarai insofferente a Viali, ma anche Viali ha le sue buone ragioni per essere insofferente a te. E non sia mai che questo sentore dilaghi anche tra il pubblico, tra tutto l’ambiente, nel caso l’istinto ti porti a compiere la scelta sbagliata.

«Vedi, il fatto è che il mio lavoro non è poi malvagio, capisci? Alla fine c’è sempre qualcuno che paga».
«Lo trovo troppo… stancante».
«Oh no. Ed è tutto riposo. È quasi pacifico. Nessun bisogno di schierarti da una parte o dall’altra. Non sposi nessuna causa. Devi aver fede solo in te stesso, e fiducia nella tua precisione».