Ti vogliamo così…

E se fosse Ardizzone ad avere ragione, anziché i suoi detrattori?
13.04.2022 10:05 di  Bruno Rosati   vedi letture
Ti vogliamo così…
© foto di Luigi Rega

L’imbarazzato silenzio con cui il Cesena sta attendendo la penultima gara di campionato è ancora più fragoroso dell’umiliante 4 a 0 subito in casa del Montevarchi. Una straziante agonia che il Cesena, i suoi tifosi, l’ambiente tutto non meritano di patire. Sono finite anche le frasi fatte, i luoghi comuni. Ci fosse stato almeno un dirigente a prendere parola per raccontarci una bella bugia: “Siamo tutti con il mister, ci riscatteremo subito”… No, nulla di nulla.
Che Viali abbia perso definitivamente la sua squadra? Di sicuro il Cesena ha perso il suo allenatore ben prima dell’ultima trasferta toscana. Una sconfitta con quattro gol di scarto non ha alcuna attenuante, men che meno giustificazione. Ma forse anche accomiatare ufficiosamente il tuo tecnico dopo la prima gara del girone di ritorno non è che sia stata un’idea proprio brillante…

La stagione del Cesena non è finita a Montevarchi, però è il Cesena stesso a considerarla già terminata dopo Montevarchi. Una vergogna epocale che lascia un solo enorme rimpianto: la parata di Nardi sul fuoco amico di Ardizzone.
Sarebbe stato splendido mandare in archivio questa stagione con un autogol all’incrocio. Per giunta a firma del giocatore più bersagliato dalle critiche. Epilogo ipoteticamente perfetto, dopo il giro di campo al Manuzzi per celebrare la rete contro l’Entella.

‘Ciccio’ a breve se ne andrà da Cesena. E lo farà da reietto, compiendo appieno la parabola del prototipo di bianconero perfetto: arrivato due anni fa in una squadra invischiata nella lotta salvezza, tra celebrazioni esultanti per il suo acquisto da parte dei soliti lacché votati ad evitare magre figure ai propri datori di lavoro, adesso viene ripudiato da tutta la piazza che vede in lui il male assoluto poiché ha perso lo charme dell’ultimo arrivato.
Hai già rimosso dalla memoria la sua doppietta al Ravenna. Il gol che poteva valere la qualificazione contro il Matelica. Lui è soltanto quello che mentre è in campo e dovrebbe pensare a giocare si gira e si mette a battibeccare con te che lo critichi. Rimbecca pure platealmente il suo allenatore, figuriamoci se non risponde a te che sei un signor nessuno.
Quello che tu non capisci è che fa bene, ha ragione lui. Perché tu potrai anche pensare che meglio di lui ce ne siano a migliaia. Più giovani, più motivati, più veloci, più tecnici, più duttili. Però lui è quello che alla domenica si mette al braccio la fascia di capitano della tua squadra del cuore.
È quello che quando fa gol non si fa remore a sbatterti sul volto il suo nome. Ti dice sfacciatamente “applaudimi perché sono io quello che ti fa gioire, che infonde in te speranza”.
È quello che si è fatto la sua carriera da mestierante di B e C, ma tu nel frattempo cos’hai combinato? Sei rimasto a guardare. Forse lo invidi in cuor tuo, sperando in segreto di essere al suo posto.
È quello seguitissimo su Instagram, quello che non appena appenderà gli scarpini avrà la strada spianata per le copertine, i rotocalchi, magari un posto da tronista a Uomini & Donne. A te chi ti si fila invece?

‘Ciccio’ a breve se ne andrà da Cesena. E lo farà mandandoti a fare in culo. Sarebbe stato superlativo se si fosse congedato con un autogol impossibile. Pensandoci al sabato sera, mentre al pub sparli delle sue prestazioni tra una birra e una sigaretta, avresti persino potuto comprendere che è lui quello ad aver capito tutto dalla vita. Non tu.