Cesena «primo fra i normali»? E se invece fosse «primo fra gli scarsi»?

Avreste firmato per il quinto posto a settembre? Probabilmente sì. Oggi il quinto posto sarebbe una delusione? Sicuramente sì. Colpa di un campionato mediocre.
31.03.2022 16:00 di Bruno Rosati   vedi letture
Cesena «primo fra i normali»? E se invece fosse «primo fra gli scarsi»?
© foto di Luigi Rega

«Sia Reggiana sia Modena stanno facendo un campionato eccezionale e nessuna delle due merita di rimettersi in discussione nei playoff». Ditelo, in tutta onestà: avete perso il conto di quante volte avete sentito ripetere questa frase nel corso di questa stagione. Ci sono varianti per tutti i gusti: «stanno facendo un campionato pazzesco», «una stagione incredibile», «una stagione sopra le righe», «Modena e Reggiana stanno facendo un campionato a parte».
Di conseguenza, a queste affermazioni succede sempre il loro contraltare, per cui il Cesena sarebbe «la prima squadra fra le normali». E se non fosse così? Non è che forse le “normali” sono Modena e Reggiana? Dove per “normale” si intende “squadra che sta tenendo una media punti in linea con gli obiettivi di inizio stagione”.

Proviamo a vederla da una prospettiva diametralmente opposta: il campionato è, escluse le prime due, molto equilibrato; ma è livellato verso il basso. E a dimostrazione di ciò basti pensare che il Grosseto, ultimo a quattro giornate dal termine, può ancora potenzialmente agguantare Lucchese, Pontedera e Vis Pesaro che al momento occupano l’ultimo piazzamento utile per i play-off. È molto improbabile che si verifichi questa ipotesi ma il solo fatto che non sia ancora matematicamente da escludere (ripetiamo: a sole quattro giornate dalla fine!) la dice lunga sul ritmo lento che hanno tenuto tutte dal Cesena (compreso) in giù.
Come un anno fa, nel girone di ritorno il Cesena ha bruscamente frenato la propria corsa, mettendo a repentaglio quanto di buono costruito nelle prime diciannove giornate. Solo che questa volta non c’è la scusante/attenuante del gruppo squadra danneggiato dal covid-19 e dei tanti recuperi ravvicinati che impedivano di potersi allenare adeguatamente. Sì, il Cavalluccio verosimilmente accumulerà qualcosa in più dei 22 punti tra gennaio e maggio del 2021 ma la situazione è sostanzialmente la stessa.
Paradossalmente però il Cesena è ancora terzo. Una lenta agonia, per quanto possa essere strano “agonizzare” al terzo posto. Ormai ogni domenica, a fronte del mesto risultato che va maturando (come un misero pareggio in quel di Fermo) si è già pronti a mettere in conto il sorpasso subito, salvo poi constatare con agrodolce sorpresa che Pescara e Virtus Entella riescono pure a far peggio.

Continuare a guardare tutte le occasioni lasciate per strada in questi mesi è un’inutile autoflagellazione, perciò cerchiamo di pensare solo al domani. Con l’ultima sconfitta interna del Gubbio, il Cesena è già aritmeticamente sesto. Mancano due soli punti per la certezza della quinta posizione (o una mancata vittoria dell’Ancona). Tanto basta per aver formalmente fatto meglio di un anno fa (settimo in graduatoria con 57 punti). Perciò aspettatevi di vedere il club, mediante i suoi canali ufficiosi che hanno già cominciato la litania, sottolineare questo aspetto almeno fino a giugno, specie se le cose dovessero volgere al peggio.
Allo stesso tempo, nei confronti diretti con le prime sette squadre i bianconeri hanno strapazzato l’Ancona all’andata e al ritorno, per il resto l’unica altra vittoria è arrivata con un autogol del Pescara al Manuzzi. Se il Cesena dovesse non vincere questa domenica contro la Virtus Entella viene da chiedersi con quali intenzioni voglia presentarsi ai play-off, dato che sono le squadre migliori (anzi, sarebbe meglio dire “non peggiori”) quelle che si andranno a incontrare. Terzo o sesto posto che sia.

Al contempo, le attuali contendenti dei romagnoli sono due squadre più che deludenti e più che deluse. Sia il Delfino che i diavoli neri salveranno la faccia solo con eventuale promozione in B. Non certo qualificandosi direttamente ad un ottavo di finale, dopo aver detto addio alla promozione diretta già agli inizi di novembre. Da questo punto di vista fanno sorridere le dichiarazioni di Karic, centrocampista del club ligure, che si è affrettato a dire che “la pressione è tutta sulle spalle del Cesena”. Sì, perché il Cesena al contrario delle altre due ai nastri di partenza non aveva alcun obbligo di piazzarsi terzo. Anche se è vero che, dopo trentaquattro giornate in pianta stabile fra le prime tre, venire superati nel rush finale sarebbe alquanto avvilente

“È questa la vita che sognavi?” Decisamente no, ma ormai siamo qui ed è deleterio continuare a nascondere la propria paura dietro quegli asfissianti «comunque siamo stati bravi». Magari ci si potrebbe accorgere che ci sono altri che hanno ragione di avere paura e stanno tremando come foglie. Non sia mai che possa bastare per primeggiare nel campionato degli scarsi