Ora che è americano sarà davvero Cesena o rimarrà comunque Romagna Centro?

Preludio di una filosofia dell’avvenire. Tra quesiti poco appropriati e facilissimi entusiasmi che rischiano di tramutarsi in un boomerang.
14.12.2021 22:45 di Bruno Rosati   vedi letture
Cesena FC
Cesena FC

Come vola il tempo! Volti più o meno noti sono ancora qui a ribadirci che per loro “questo è il Martorano” e nel frattempo il Romagna Centro, pardon il Cesena FC, è pronto a passare di mano. Questa volta sembra per davvero, dopo mesi di silenzio imbarazzato che hanno provato invano a celare la figura barbina fatta nell’estate passata.

Arriva lo yankee. Ma per qualcuno ‘yankee’ è già un termine che suona come dispregiativo, perciò evitiamo di usarlo per non partire prevenuti. Arriva Robert Lewis, di lui si conosce poco o nulla (sapere che risiede nei pressi di un prestigioso campo da golf non è un’informazione pertinente con l’acquisizione di un club calcistico) se non che entrerà nel Cesena FC mediante la società di cui è proprietario, la Jrl Group. Almeno così si sente dire…
C’è da esserne contenti? Prima di rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro: l’attuale compagine ha dimostrato di saperci fare per quel che concerne l’oculatezza della gestione economica; se hanno deciso di defilarsi, evidentemente non c’era modo di proseguire su questa via a meno di ridimensionare ulteriormente le ambizioni di una piazza per la quale già la Serie C è al di sotto del minimo sindacale. Il credito di fiducia che gli attuali soci vantano nei confronti di tutto l’ambiente bianconero è, in questo momento, l’unica fonte di sicurezza che abbiamo sull’acquirente. Credito di fiducia che oggi sembrano riconoscere loro anche tutti quelli che da prima della pandemia stanno lavorando il terreno per la loro uscita di scena: come si suol dire, “ponti d’oro al nemico che se ne va”.

“C’è diffidenza perché non è del posto ma bisogna sempre ricordarsi che il fallimento dell’AC Cesena è giunto per mano di romagnolissimi”. Vero. Ma è altresì comprensibile che ora si fa fatica a condividere l’entusiasmo di chi auspicava l’approdo di mister Segafredo Massimo Zanetti, di chi rosicava perché un altro pool di imprenditori americani ha preferito accaparrarsi l’Ascoli, di chi fremeva nel racimolare dichiarazioni di Bonacini (ex Carpi) o Fedeli (lesto a lasciare la Sambenedettese prima del tracollo). Della serie: chiunque ma non Lelli, Martini e compagnia briscola.
Oggi per loro è tutto bellissimo. Ad inizio settembre, con i presunti assistiti dello studio legale Tonucci & Partners che si erano fatti uccel di bosco, quando Bortolussi non segnava era una valida occasione per ricoprirlo di epiteti. Ora sta arrivando lo zio d’America perciò se il buon Mattia sbaglia, a tu per tu con il portiere della Carrarese, resta comunque un leone in campo, un anticonformista, Robert Redford ne I tre giorni del Condor. E chi più ne ha più ne metta, tanto la festa è appena cominciata, no?

Ma torniamo all’avvocato Robert Lewis: qualcuno ci spiega che viene a Cesena per fare del business. “Buongiorno principessa!”, per dirla alla Benigni. Che non sia un tifoso del Cavalluccio e che veda il calcio come un affare è la considerazione più palese che si possa fare. Come intenda fare business è però un problema che ancora nessuno pare essersi posto. Perché per un Joe Tacopina che vince a destra e manca c’è un Mike Piazza che appena si stufa leva le tende e tanti saluti e baci (chiedere in quel di Reggio Emilia).
Per la stagione corrente rimarrà attivo il vincolo dirigenziale di impiegare un determinato numero di giocatori under nell’arco delle singole gare? L’assalto alla Serie B sarà tentato a suon di calciatori di categoria superiore che scendono in C con motivazioni flebili, sulla falsa riga di quanto fatto da Bari, Triestina o Padova negli ultimi anni? E se la cadetteria non dovesse arrivare? Il Cesena continuerà a sfornare nuovi Berti? Resterà vivo il legame con il territorio che, con grossi sforzi a più livelli, questi soci hanno saputo ricucire?
Tutti interrogativi ai quali si spera di trovare presto risposta. È sempre inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta e magari tra una sola settimana queste considerazioni saranno già invecchiate malissimo. Però, in questo preciso istante, non si può che essere circospetti, guardinghi. Be’, a meno che non si preferisca specchiarsi nella propria insulsaggine mediante l’utilizzo di citazioni tanto altisonanti quanto fuori luogo, che vanno al di là del bene e del male.