Il Mignani-bis a Cesena: dubbi, certezze e paure

Lo dico? Massì, lo dico. Che tanto questo pezzo è mio e qui dentro, sino a prova a contraria, posso dire un po’ quello che mi pare. La conferma di Michele Mignani alla guida del Cesena potrebbe essere stata una scelta azzardata. Massì, azzardata. Quasi più azzardata che affiancare Chiara Ferragni in un’operazione benefica pre-natalizia al gusto di pandoro. Quasi più azzardata che inaugurare una nuova gintoneria a Milano assieme a Davide Lacerenza e alla figlia di Wanna Marchi. Perché dico ciò? Beh, innanzitutto perché il buon Mignani non è stato scelto – ahia! – dal direttore sportivo attualmente in carica (Fusco) ma dal già defenestratissimo Artico. Poi perché Mignani, durante la scorsa stagione, in un paio di frangenti al gusto di film horror (ovvero dopo i terrificanti ko di Castellamare di Stabia e di Carrara), ha già rischiato seriamente di essere cacciato via dagli Americani. E poi anche perché Mignani negli ultimi dodici mesi in riva al Savio più di una volta ha dimostrato di non essere né un vero capo tribù col pelo sullo stomaco né il Gran Visir degli psicologi. Non prendiamoci dunque in giro, gentili lettrici e gentili lettori. Non nascondiamoci ancora una volta dietro il ‘solito’ Cesenaticamente Corretto che tanto va di moda nei covi bianconeri e sui social. Le incognite legate a questa riconferma ci sono. E sono pure belle grosse. Anche se però, a mio modesto parere, il Cavalluccio ha fatto comunque bene a dare una nuova chance al tecnico genovese. Sì, ha fatto bene. Innanzitutto perché un siluramento di Mignani – sotto contratto sino al 2026 – avrebbe ‘regalato’ al Cesena (già sconvolto dal Caso Artico) un altro robusto esborso non previsto a budget. Poi perché un nuovo ribaltone in panca avrebbe comportato l’ennesima maxi-rivoluzione bianconera sul fronte giocatori. E poi anche perché, non scordiamoci mai di questa cosa, Mignani lo scorso maggio – con una squadra costruita parzialmente da D’Aversa – è riuscito a portare il Cesena i play-off. Ai play-off, eh. Mica a una ‘semplice’ salvezza. Giusto andare avanti con Mignani, dunque. Giustissimo. Con due postille finali, però. La prima: per Mignani, partire bene in questa nuova avventura cadetta, sarà importantissimo. Oserei dire fondamentale. La seconda: indipendentemente da chi sbarcherà ancora (speriamo non più con la formula del prestito secco…) in riva al Savio da qui a fine mercato, per il Cesena sarà davvero complicato riuscire a migliorare l’ottimo 7° posto arpionato la scorsa stagione. Difficilissimo.