CORRIERE ROMAGNA. Gesto di stile di Medri che chiama l'ex compagno bianconero Rivalta

Diciassette anni fa, nel 1995, Filippo Medri era un difensore centrale, esperto, sicuro e soprattutto titolare. Claudio Rivalta, invece, era un minorenne: piccolo, leggero, inesperto e sbarbato. Eppure, nel giro di un mese, nel Cesena in serie B si materializzò il clamoroso ribaltone: il ministro della difesa in carica (Medri) che lascia l'incarico a un ragazzino di 17 anni, sul quale punta tutto Marco Tardelli. A Medri a quel punto restano le briciole mentre Rivalta si impone subito e diventa titolare inamovibile in retroguardia. Diciassette anni dopo, Filippo Medri è l'allenatore del Romagna Centro e da lunedì pomeriggio lavora anche con Claudio Rivalta, che in attesa di trovare una sistemazione svolgerà la preparazione estiva proprio con la squadra di Martorano (è aggregato anche Marco Bernacci, al lavoro in attesa di un ingaggio tra i prof). «Ci siamo sentiti per telefono - parte Medri - poi la mia società ha dato il via libera. Claudio sarà senza dubbio un valore aggiunto nella qualità del nostro lavore, sono sicuro che mi aiuterà tantissimo».
Amarcord. Impossibile non tornare indietro di 17 anni. Comincia Medri: «Inutile negarlo - sorride - mi ha fatto fare un anno di tribuna. Ma d'altronde si vedeva che Rivalta era un predestinato e che aveva qualità fuori dal comune: era il giovane da lanciare e giustamente venne lanciato, anche se mi lasciò solo la Coppa Italia e l'Anglo-italiano...».
Replica Rivalta: «Mi trovai in,campo quasi per caso, a 17 anni. Per me era un sogno: più che felice, ero innanzitutto stupito. Sapevo che il Cesena puntava sui giovani e che non avrebbe avuto grossi problemi a lanciarli in prima squadra. Medri? Beh - ride Rivalta - era un po' brontolone, ma è normale quando ti trovi in panchina da un giorno all'altro, quasi senza motivo. Però mi ha sempre aiutato».
Incroci. Da quella stagione i due ex bianconeri non si sono mai più incrociati, fino all'altra sera al campo di Martorano: «Non ci siamo affrontati - conferma Medri - fortunatamente per lui che ha sempre giocato in serie A e sfortunatamente per me, che la serie A l'ho vista solo da spettatore. In queste settimane Claudio sarà un punto di riferimento per i miei ragazzi, come lo è sempre stato anche quando giocava nel Cesena nonostante la giovanissima età».
Ecco Rivalta: «Io ho ancora voglia di giocare, anche se in futuro mi piacerebbe allenare i giovani e trasmettere loro i valori che mi hanno insegnato a Cesena. Ma adesso la mia testa ragiona ancora come quella di un calciatore, l'anno scorso ho vinto un campionato di Prima divisione con lo Spezia e vorrei trovare un altro progetto interessante anche l'anno prossimo».
Futuro. Medri ormai ragiona da allenatore: «Dopo cinque anni nel settore giovanile del Cesena, ricomincio da capo, ma il mio modo di pormi con i giocatori sarà lo stesso». Rivalta, invece, ragiona da sognatore: «Prima di smettere, mi piacerebbe indossare di nuovo la maglia del Cesena. Ho 34 anni, in fondo potrei ancora farcela e poi sognare non costa nulla».