Diffidate la Covisoc

05.07.2025 23:51 di  Stefano Severi   vedi letture
Diffidate la Covisoc
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Sarebbe interessante un giorno poter quantificare il presunto danno causato dai tanti – troppi – tifosi diffidati nel calcio moderno. E magari anche da quegli spettatori che si sono visti imporre restrizioni degne di una rappresaglia d’altri tempi: stadi chiusi, divieti di trasferta per i residenti in provincia e altre trovate punitive che sembrano uscite da un manuale di controllo sociale più che da un regolamento sportivo.

Ma ancora più interessante – e forse più utile – sarebbe confrontare quel danno con quello provocato da chi, in teoria, dovrebbe garantire la regolarità del sistema calcio italiano. Già, perché ogni estate ci ritroviamo puntualmente a sprofondare nel ridicolo. La Covisoc, organo di vigilanza contabile, sembra più un personaggio da commedia che un garante di serietà.

L’ultimo caso riguarda l’iscrizione ai campionati. A giugno ci sono squadre che sembrano perfettamente in regola. A luglio però alcune di loro non pagano stipendi né contributi. Eppure, la Covisoc aveva dato l’ok. Non è la prima volta: in Serie C l’anno scorso squadre come Turris, Taranto e Lucchese hanno arrancato o mollato prima della fine. Quest'anno dopo la luce verde per l'iscrizione al prossimo campionato in nemmeno 30 giorni abbiamo due società in affanno. Una è piuttosto vicina a noi, l’altra è la Triestina, per la quale alcuni giocatori avrebbero già presentato la richiesta di messa in mora.

Ma il peggio arriva con la commedia dei ripescaggi. Il protagonista stavolta è il Caldiero Terme. Squadra retrocessa, sì, ma con conti in ordine e documenti perfetti. Prima nella lista delle riammissioni alla Serie C. Un posto che, in un sistema serio, dovrebbe garantirle il ritorno tra i professionisti se qualcuno si tira indietro.

Quel “qualcuno” arriva puntuale: SPAL e Brescia, due club con problemi finanziari evidenti, presentano lo stesso la domanda d’iscrizione. Pur sapendo di non avere i requisiti minimi, come il pagamento degli stipendi. Per il regolamento, però, se una squadra non presenta domanda si procede con la riammissione di una retrocessa. Ma se la presenta e poi viene bocciata, scatta il meccanismo del ripescaggio.

E chi viene ripescato? Non il Caldiero. Ma squadre come l’Inter U23 e il Ravenna, in cima alla graduatoria dei ripescaggi. Così il Caldiero viene escluso due volte: prima dalla SPAL, poi dal Brescia. Rimane fuori, valigia pronta e documenti in mano, a guardare il treno che parte.

Intanto, la Covisoc timbra e archivia. Come se fosse tutto normale. E il Cesena, per ufficializzare gli innesti degli ex tesserati di SPAL e Brescia, deve ancora attendere la prossima assemblea di Lega per la formalizzazione delle rescissioni dei contratti. Kafkiano.