Riecco Toscano: “Io e il Cesena, in B…”

Riecco Domenico Toscano. L’Uomo dei Record. Il condottiero che conosce la Serie C meglio delle sue tasche. Colui che, la scorsa stagione, ha letteralmente asfaltato la concorrenza. Riportando il Cesena in Serie B a suon di vittorie. A suon di gol. A suon di primati stracciati.
Toscano, se le dico ‘Cesena’ qual è la prima cosa che le viene subito in mente?
“Bertozzi, ti potrà sembra strano ma la prima fotografia che ho di Cesena si riferisce al post-alluvione. Io è proprio in quel tragico frangente che ho visto la ‘vera’ Cesena. La voglia di ripartire e la solidarietà di un popolo intero. La voglia di non piangersi addosso della Romagna…”
Poi però, la sua mente, non può non correre immediatamente anche a quella magica cavalcata verso la B che ha fatto la storia.
“Di campionati, nella mia carriera, ne ho vinti diversi. Ma la stagione 2023-24, per il sottoscritto e per il suo staff, resta la stagione perfetta….”
Può dirlo forte. Anche perché, una stagione così scintillante, capita una volta ogni 50 anni.
“Abbiamo fatto 96 punti. Abbiamo fatto vedere un bel calcio. Abbiamo lanciato tanti giovani. Abbiamo riportato entusiasmo in città. Cosa chiedere di più dalla vita?”
Niente, proprio niente. Ed allora mi dica: tre segreti di quella sua creatura che ha letteralmente asfaltato la concorrenza?
“Primo segreto: la nostra mentalità vincente. Secondo segreto: la nostra straordinaria cultura del lavoro. Terzo segreto: a disposizione ho avuto un gruppo unito ed affiatato che ha sempre messo il Cesena sopra ogni interesse personale…”
Qualche settimana fa lei è tornato in riva al Savio per una toccata e fuga. Che effetto le ha fatto rivedere tanti tifosi e tanti amici?
“Ogni tanto ci torno a Cesena (in città è rimasta a vivere la figlia Maria Victoria, fresca di diploma, ndr). E devo ammettere che è sempre un’emozione unica poter riabbracciare posti e amici che mi sono entrati dentro…”
Lei, giusto un annetto fa, avrebbe pagato di tasca sua pur di allenare il ‘suo’ Cesena in B. Dico bene?
“Avrei voluto continuare quel percorso iniziato 2 anni prima. L’idea di riassaggiare i palcoscenici cadetti sulla panchina del Cesena mi stuzzicava parecchio. Però…”
Però?
“…però i matrimoni si fanno in due. Dopo la ratifica ufficiale della promozione arrivata con quella famosa vittoria sul Pescara (datata 30 marzo 2024, ndr), attorno a me ho visto delle cose che non mi hanno fatto tanto piacere. Mi aspettavo più chiarezza…”
Perché, nonostante quel fresco e travolgente trionfo, lei non è rimasto alla corte del Cavalluccio?
“Bertozzi, lo sai bene: non la devi fare a me questa domanda…”
Vabbè, voltiamo pagina. Come giudica la stagione vissuta dal Cesena di Mignani?
“Secondo me il Cesena ha fatto una buona stagione. Quello di B è un torneo assai duro. I bianconeri, dopo una gran prima parte di campionato, hanno perso un po’ di lucidità. Però alla fine hanno chiuso al 7° posto. E sono usciti a testa alta, diciamo pure altissima, dai play-off…”
Anche le altre tre neopromosse hanno fatto bene…
“E questo dimostra che, con un gruppo unito e con tanto entusiasmo, il passaggio dalla C alla B non è poi così traumatico…”
I giocatori bianconeri che l’hanno impressionata di più nell’ultimo torneo cadetto?
“Chi più chi meno, tutti i miei ‘vecchi’ allievi hanno fatto bene. Ciofi e Francesconi sono cresciuti molto. Shpendi, prima di farsi male, aveva fatto sfracelli. Anche Berti, Prestia ed Adamo mi sono piaciuti molto…”
Pieraccini, uno delle grandi rivelazioni del suo Cesena dei Record, ha trovato invece pochissimo spazio.
“Simone è forte. E il tempo gli darà ragione. Non per niente, lo scorso gennaio, avevo già provato a portarmelo a Catania (con la formula del prestito, ndr)”.
Ci riproverà pure in questa nuova sessione di mercato ormai alle porte?
“Assolutamente sì! (buone le probabilità di fumata bianca, ndr)”.
Sorpreso dalla buona stagione appena sfoderata da Klinsmann?
“No, non sono sorpreso. Il ragazzo, per qualche mese, l’ho già avuto con me a Cesena. Già all’epoca avevo intravisto il suo grande potenziale. Klinsmann per me è un buon portiere. E secondo me è già pronto per scalare un altro gradino, per andare in Serie A…”
A proposito di portieri (più o meno) consigliati dal Vertice: con lei non posso non tirare fuori l’ormai famosa vicenda legata al ‘caso’ Lewis Junior…
“Ancora con questa storia?! Bertozzi, non ne posso più…”
Domanda secca: Lewis Senior, alla vigilia di quell’ormai famoso Cesena-Carrarese datato 4 settembre 2022, l’ha obbligata o no a far giocare suo figlio in porta?
“Io ti dico solo questo: nei mesi successivi, certi personaggi, sono stati allontanati da Cesena. Dunque fatti una domanda e datti una risposta…”
Minelli, quel defenestramento, non lo prese proprio - ehm ehm - benissimo. Dunque ora le chiedo: dinnanzi a quello ‘strano’ comportamento tenuto dal portiere (sulla carta) titolare del Cesena, in lei prevalse più lo stupore o l’incazzatura?
“Sicuramente la sorpresa. Perché Stefano è un ragazzo straordinario e mai e poi mai mi sarei aspettato da lui un simile blackout. Che poi, se proprio devo dirla tutta, quella domenica ero dispiaciuto per lui anche perché ho immediatamente capito che quell’episodio avrebbe potuto ‘tagliargli’ le gambe a livello di immagine…”
Ogni tanto ci ripensa mai a quel rigore fallito da Mustacchio nella semifinale di ritorno col Lecco?
“Quel rigore sbagliato, per diversi mesi, è stato un mio pensiero ricorrente. Il tempo, poi, ha cancellato la ferita. Ed oggi posso affermare tranquillamente che, quell’episodio, è stato la mia fortuna: senza quell’errore dal dischetto, la stagione successiva, magari non mi sarei potuto gustare quella stagione da record…”
Se quest’estate a Cesena fosse tornato Stefanelli, lei avrebbe potuto riabbracciare il Cavalluccio?
“Non lo so se, con Stefanelli di nuovo Cesena, io avrei potuto avere delle chances. Di sicuro ti posso dire che sarei stato molto felice di rivedere Stefano in Romagna. Stefanelli è uno che ci sa fare, un buon diesse…”
Ultimissima domanda. Pronto per questa nuova sfida col Catania?
“Prontissimo! Non vedo l’ora di ripartire. La scorsa stagione per noi è stata travagliata, tante cose non si sono incastrate nel modo corretto. Ma adesso, grazie anche alle idee chiare del club e alla passione del nostro tifo, proveremo a fare un grande campionato. Ci aspetta però un girone durissimo…”