Niente drammi a Cesena

Sconfitta pesantissima, quella rimediata ieri sera a Frosinone. Ma un ‘semplice’ stop non può cancellare all’improvviso l’ottimo start di stagione sfoderato dai bianconeri.
01.10.2025 12:00 di  Flavio Bertozzi   vedi letture
Niente drammi a Cesena

Niente drammi. Niente tragedie. Niente facili allarmismi. Perché quella bianconera resta una buona squadra. Una squadra con dei valori importanti, dentro e fuori dal campo. Una squadra con delle ottime individualità. Una squadra che può ambire sicuramente a un campionato di fascia medio-alta. Certo, questa mattina la Romagna che si nutre quotidianamente di pane (pardon, di piadina) e Cavalluccio, si è svegliata con la luna storta. Gonfia di delusione. Ancora scossa per la fresca Caporetto rimediata a Frosinone. Con in testa mille dubbi. Mille paturnie. Mille paure. Mille inquietanti interrogativi al gusto (anche) di Diao, di Bastoni, di Adamo, di palle inattive, di cambi tardivi, di Shpendi-dipendenza. Però suvvia: una ‘semplice’ sconfitta – peraltro maturata in Ciociaria, al cospetto di una sicura pretendente alla Serie A – non può all’improvviso cancellare con un colpo di spugna tutte le croccanti certezze romagnole maturate nelle prime cinque giornate. Le convincenti prove sfoderate dalla truppa di Mignani (anche) con Pescara, Venezia e Palermo. O tutti i meritatissimi applausi che sino a sabato scorso abbiamo tributato all’indirizzo di Klinsmann & Friends. No, non può. Non può. Dunque ripeto, gentili lettrici e gentili lettori: niente drammi. Niente tragedie. Niente facili allarmismi. Anche se ieri sera, ammettiamolo, il Cesena in Ciociaria ha perso (male, malissimo) soltanto per propri demeriti. Altroché il – do you remember? – Frosinone cu-lo-ne. L’arbitro scarso. O il Var indigesto. Ah, a proposito di Var. Voglio chiudere questo mio editoriale spendendo due parole su Carlo Sassi. Su colui che, una valanga di anni fa, ha portato al successo la moviola. La ‘diavoleria’ che ha riscritto per sempre i codici della (tele)visione del mondo della pedata nostrana. Per l’appunto: la nonna (ma forse anche la bisnonna, eh) del Var. Ebbene, l’iconico giornalista di Mamma Rai – avrete sicuramente letto o sentito da qualche parte – è scomparso domenica scorsa a 95 anni. Riaccendendo in noi diversamente giovani una valanga di impolverati ricordi ‘targati’ Domenica Sportiva. Ricordi legati (anche) a quella sfida fra Juventus e Cesena andata in scena al vecchio Comunale di Torino in quel ‘famoso’ 22 novembre 1987. Proprio quella domenica sera, alla DS, Carlo Sassi con la sua moviola mise sotto la lente d’ingrandimento il ‘famoso’ petardo esploso poche ore prima in prossimità del tunnel sotto cui stavano transitando i giocatori della Vecchia Signora e del Cavalluccio. Il ‘famosissimo’ caso Sanguin, per l’appunto. Caso Sanguin che poi, come noto, regalò al Cesena guidato da Bigon –  quel giorno sconfitto sul campo per 2-1 - una storica vittoria a tavolino per 2-0. Sembra ieri. Ieri, eh. Ed invece – sigh – sono passati quasi 38 anni. Cazzo, 38 anni. Come passa il tempo. Ciao Carlo. Grazie di tutto. E se puoi, da Lassù, salutaci (anche) Paolo Valenti. Tonino Carino. Gianfranco De Laurentiis. E pure Edmeo Lugaresi. Un Edmeo Lugaresi che, se fosse ancora in vita, di sicuro ieri sera non avrebbe gradito particolarmente il turnover ‘cancella baby’ sfoderato da Mignani a Frosinone (suvvia: Francesconi, Berti e Shpendi non possono partire contemporaneamente tutti dalla panca).


PS 1: Quelli che… a Cesena credevano di vincere il campionato cadetto in carrozza. Ad occhi chiusi. O quasi…
PS 2: Quelli che… a Cesena oggi come ieri continuano a mettere nel proprio mirino una salvezza anticipatissima con ampia finestra sui play-off