In attesa che l’evento torni disponibile (possibili cause: maltempo, problemi con il fornitore del segnale, cause esterne)

“Sono orgoglioso di voi! Siamo morti sul campo oggi, sono orgoglioso di voi!” … … … anche meno, dai…
02.11.2025 23:30 di  Bruno Rosati   vedi letture
In attesa che l’evento torni disponibile (possibili cause: maltempo, problemi con il fornitore del segnale, cause esterne)

1. Quanto avete rosicato tra il trentunesimo e il trentottesimo minuto del primo tempo, nel frangente in cui il segnale del match era sparito sia da DAZN che da LaB Channel?
Il rosicamento è doppio nel momento in cui avevate progettato da settimane di recarvi al San Nicola, ma vi viene impedito dall’assurda decisione dell’Osservatorio che vieta la trasferta a tutti coloro che non sono in possesso dell’inutile Fidelity Card.
Il rosicamento è triplo quando vi imbattete nei post social del Cesena FC con la bella caption “Fans first, 𝑎𝑙𝑤𝑎𝑦𝑠” dato che, ancora una volta, il Cesena FC non ha messo i propri “fans” al primo posto ma, al contrario, ha nuovamente ignorato tutta quella larga fetta di tifosi bianconeri a cui è stata ingiustamente negata la domenica in viaggio lungo la costa adriatica. Quell’“𝑎𝑙𝑤𝑎𝑦𝑠” sa solo di ulteriore beffa.
Finito il ‘momento Stefano Severi’. Se volete leggere le sue considerazioni, sapete dove andare a controllare.

2. È colpa di Mignani la sconfitta di oggi? Sì e no.
No. La partita è stata tatticamente preparata bene. Il Cesena ha costruito sin dal principio, il Bari è stato messo alle corde e non è colpa di chi siede in panchina se davanti si mangiano così tanti gol e se dietro si commettono sbagli così grossolani in marcatura.
Sì. È una sconfitta ‘tipica’ del Cesena di Mignani. Ogni qualvolta la situazione di classifica si fa tranquilla, capita di assistere a gare come questa, dove più o meno tutti i giocatori in campo si dimostrano superficiali, non particolarmente attenti. È un canovaccio troppo ricorrente per bollare il match di oggi come caso isolato.

3. La faciloneria del Cesena è stato un argomento frequente pure durante lo scorso campionato. Solo che Mignani veniva assolto perché, per quieto vivere, aveva delegato la gestione dello spogliatoio al direttore sportivo all’epoca in carica e ai di lui pretoriani. Ora la situazione è ben diversa ed è bene che Mignani vi metta mano subito, adesso che la classifica sorride ed è tutt’altro che preoccupante.

4. Può succedere di incappare in una giornata storta. Una giornata opaca. Una giornata poco ispirata. È la prima volta in undici turni che il Cesena non trova la via del gol e, purtroppo, può capitare. Fermo restando che è incomprensibile perché Shpendi, il miglior attaccante a disposizione, venga tolto quando ancora manca mezz’ora alla fine, il problema risiede nei tanti gol presi da qualsiasi avversario.

5. Focalizzandosi su temi prettamente di campo, è lì che Mignani deve apportare correttivi il prima possibile: nella fase difensiva. Il Bari non ha fatto nulla per vincerla eppure si è portato a casa comunque l’intera posta in palio. A fronte della mole di gioco prodotta, già uscire dallo stadio con un solo punto sarebbe stato poco. Quanto meno avrebbe evitato quella sensazione di fastidio che aleggia.

6. E ora è inevitabile parlare dell’elefante nella stanza, il gol di Gytkjaer: è palese come il danese non avrebbe mai segnato senza il madornale errore di Ciofi che buca completamente l’intervento in anticipo. Non bisogna gettare la croce addosso al capitano, anzi è ora il momento di stargli il più vicino possibile.

7. Andrea Ciofi è un ragazzo a cui abbiamo imparato a voler bene nel corso di questi lunghi anni. Sempre affidabile sul rettangolo verde, in tutte le categorie che ha scalato e che si è guadagnato in prima persona. Sempre diligente fuori dal terreno di gioco, con un comportamento esemplare.

8. Erano anni che reclamavamo la fascia sul suo braccio. Caturano, Bianchi, De Rose, Prestia: nessuno fra questi si era guadagnato i gradi di capitano più di lui. Però, ora che quel ruolo finalmente e meritatamente gli spetta, ci accorgiamo di come quella fascia che indossa gli stia un po’ larga…

9. Un conto è fare il proprio dovere con dedizione mantenendo una condotta encomiabile. Un altro è invece ergersi a leader, a guida, a punto di riferimento per tutti i compagni, a capitano. Nello spogliatoio Ciofi deve ancora conquistare quell’autorevolezza che hanno i vari Castagnetti, Zaro, Klinsmann. E l’essere in difetto da questo punto di vista può darsi che lo condizioni. Una prestazione convincente, magari coronata dal tanto atteso primo gol in cadetteria, potrebbe dargli quello slancio mentale di cui necessita per elevarsi. Molto più di quanto possa beneficiare dal ruolo ‘interpretato’ in un reel, filmato dal campo subito dopo il fischio finale come accaduto a La Spezia, che riguardato a distanza di settimane appare decisamente poco spontaneo.

10. Rimaniamo su quest’ultimo tema, il reel. Niente video cantato a fine gara con i presenti nel settore ospiti, meno della metà rispetto all’anno scorso con la trasferta aperta a tutti? Posto che Romagna Mia si può cantare anche quando non si vince (non è una sconfitta a renderci meno orgogliosi di essere romagnoli), sarà stato contento Stefano Severi di non trovare nulla diffuso sui social del club per tutto il pomeriggio? Cosa avrà da dire nella sua rubrica? Su chi vomiterà veleno? Noi, come sempre, ci dissociamo e prendiamo le distanze pur ritenendo le sue opinioni meritevoli quanto meno di una lettura.
A questo link trovate i 10 (s)punti